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Uso inappropriato di insetticidi e funghicidi nel frutteto- GELSO (mora nigra).

luitos

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti,
innanzitutto chiedo scusa per eventuali inesattezze o scarsa chiarezza nel mio esprimermi, dovuto al fatto di essere un neofita sia come appassionato coltivatore che come frequentatore di questo forum.
Detto ciò vado al nocciolo della questione e sui dubbi che adesso mi attanagliano , sperando che qualcuno possa rispondermi.
Credo di aver commesso una serie di errori madornali e cioè: nel mio piccolo appezzamento, oltre ad un piccolo orto, vi sono alcuni alberi da frutto tra cui peri, meli, susini e peschi. A scopo preventivo ho pensato di trattarli, in data odierna, con una soluzione composta da 10 ml di Roris + 10 ml di Kohinor 200 e qualche grammo di funghicida rameico in polvere, in 5 litri di acqua.
A parte la discutibilità della mia azione, la cosa che ritengo più grave è quella di aver dato questa soluzione, oltre che ai suddetti fruttiferi, anche all'orto (con piantine che devono ancora fiorire), e soprattutto ad uno stupendo Gelso Nero, con i frutti appena formati, interdicendomi quella che è una delle cose più belle di avere una pianta come quella e cioè: stendere una mano e godere della freschezza e del sapore dei sui frutti.
Infatti stupidamente, solo dopo aver effettuato il trattamento, mi sono posto il serio problema dei tempi di carenza dei prodotti usati.
Percui, vorrei che qualcuno mi potesse dare maggiori indicazioni su quando poter, sempre che fosse ancora possibile, consumare i prodotti del mio giardino.
Grazie, in anticipo, a tutti coloro che vorrano rispondere.
Un cordiale saluto.
 

dragstar

Giardinauta
Ciao Luitos,
solitamente sul "bugiardino" allegato al fungicida o all'insetticida è indicato il tempo di carenza.
Ciao
 
Ultima modifica:

Giasone

Giardinauta Senior
Non ho mai usato i prodotti che hai indicato, ma ho letto di cosa si tratti. I periodi di carenza più lunghi solo quelli del Kohinor, ed arrivano a cinquanta giorni per il pero. Penso che ci sia tutto il tempo a disposizione perchè il principio attivo si degradi. Sulle ortive ho visto che i trattamenti vanno sospesi sette giorni prima della raccolta. Quindi, ci sei abbondantemente e potrai mangiare tutto.
Io non seguo alcun metodo specifico di coltivazione e la cosa che più mi interessa è non avvelenare i prodotti che la mia famiglia mangia. Di errori tutti ne abbiamo commessi e ne commetteremo. Tu già sei apprezzabile perchè ti rpeoccupi delle conseguenze delle tue azioni e dei tempi di carenza. Per il futuro, se mi permetti, potresti usare prodotti meno tossici, badando a combattere i fitofagi quando ci sono ed in numero tale da poter arrecare danni. La prevenzione la farei solo per le crittogame e con rame o zolfo, senza altri principi attivi.
Saluti
 

verosassi

Aspirante Giardinauta
Luitos per le more del gelso non occorre alcun trattamento (te lo dico per il futuro).
Vai tranquillo che saranno sempre abbondanti e perfette!
POsso chiedervi cosa intendete per "tempi di carenza"? Vuol forse dire che se si comincia a trattare con prodotti chimici una pianta nel momento in cui si smette il danno si fa anche più evidente del non averla trattata affatto?
 

luitos

Aspirante Giardinauta
Carissimi,
grazie per le celeri risposte che sono sicuramente incoraggianti e non ti fanno sentire solo ed abbandonato in questa grande quanto piacevole avventura.
La situazione comunque mi ha fatto veramente comprendere, toccandola con mano, l'importanza di una'gricoltura, biologicamente parlando, più sana e naturale possibile: da oggi in poi cercherò di usare solo prodotti e rimedi ammessi in agricoltura biologica e di intervenire solo quando strettamente necessario.
Adesso, pur non essendo l'esperto del settore, vorrei rispondere alla domanda di 'verosassi', fornendo così l'opportunità a qualcuno di eventualmente correggermi: 'per tempo di carenza di un prodotto intendo, il periodo di tempo che necessariamente dovrebbe trascorrere dal suo utilizzo sulla pianta sino al consumo dei rispettivi frutti.
Approfitto ulteriormente per chiedere a mia volta: con abbondandi piogge e/o innaffiature, tale periodo potrebbe essere ridotto?
Grazie di nuovo a tutti.
 

dragstar

Giardinauta
..POsso chiedervi cosa intendete per "tempi di carenza"? Vuol forse dire che se si comincia a trattare con prodotti chimici una pianta nel momento in cui si smette il danno si fa anche più evidente del non averla trattata affatto?

...quello che dice Luitos è OK, il tempo di carenza è anche chiamato "tempo di sicurezza" .

X Luitos> alcuni prodotti vengono assorbiti dagli stomi delle foglie o dalle radici. Quando sono in "circolo" nella pianta le piogge non diminuiscono il tempo di carenza.
Insomma.. dipende dal fitofarmaco che si stà usando.
 

verosassi

Aspirante Giardinauta
Grazie Luitos per il chiarimento. Si abbandona tutto ciò che è chimico, ne gioverà la salute e darai un valore ai tuoi frutti maggiore. Tutto ciò che riuscirai a mangiare sarà un vero e proprio "dono" e l'apprezzerai maggiormente.
Ci sono tante malattie oggi ancora poco chiare per quel che riguarda la loro origine, soprattutto quelle che colpiscono il sistema immunitario, ma dagli esperimenti di laboratorio su cavie avvicinate a pesticidi, diossina e altri inquinanti si è visto che c'è correlazione, quindi ti consiglio vivamente di non inquinare tutto ciò che poi consumerai per bocca, ma anche quanto "respirerai", toccherai ... per il bene tuo, della tua famiglia e dei tuoi figli.
 

Giasone

Giardinauta Senior
Grazie Luitos per il chiarimento. Si abbandona tutto ciò che è chimico, ne gioverà la salute e darai un valore ai tuoi frutti maggiore. Tutto ciò che riuscirai a mangiare sarà un vero e proprio "dono" e l'apprezzerai maggiormente.
Ci sono tante malattie oggi ancora poco chiare per quel che riguarda la loro origine, soprattutto quelle che colpiscono il sistema immunitario, ma dagli esperimenti di laboratorio su cavie avvicinate a pesticidi, diossina e altri inquinanti si è visto che c'è correlazione, quindi ti consiglio vivamente di non inquinare tutto ciò che poi consumerai per bocca, ma anche quanto "respirerai", toccherai ... per il bene tuo, della tua famiglia e dei tuoi figli.

Condivido pienamente. Con una buona attenzione, una maggiore cura, si riesce a non inquinare i nostri stessi prodotti. Spesso si esagera nella ricerca di soluzioni facili, che spesso sono anche sproporzionate rispetto al pericolo. I nostri orticelli non sono le coltivazioni professionistiche ed attualmente sono disponibili, tra l'altro,ottimi prodotti a basso impatto.Basta avere una buona informazione. Sicuramente costano abbastanza, ma noi abbiamo bisogno di piccole quantità.
Buona domenica
 

luitos

Aspirante Giardinauta
A proposito di 'ottimi prodotti a basso impatto', sarebbe possibile conoscere come e dove trovarli ?
Sempre che le regole del forum lo permettano.
Saluti a tutti.
 

Giasone

Giardinauta Senior
In ogni buon negozio di agraria. Per lo spinosad, l'azadiractina, il piretro non occorre il patentino. Sono commercializzati anche in confezioni da pochi ml. Potresti comprarli per Internet, ma le spese di spedizione renderebbero non conveniente l'acquisto.
Saluti.
 

luitos

Aspirante Giardinauta
Giasone,
veramente grazie.
Adesso il mio cruccio è sapere, con certezza, se i frutti saranno realmente commestibili, trascorsi i famigerati 50 gg., dato che, discutendo anche in altro forum, sembra che non esistano studi effettuati su questo tipo di pianta.
Per ciò, pensavo di poter far analizzare, a tempo debito, i frutti per stabilire se vi fosse ancora l'eventuale presenza proibitiva di pesticidi.
Ricordo, che la soluzione era composta da ( 10ml Imidacloprid + 10ml Bifentrina + 5litri di acqua ).
Inoltre preciso che sull'albero in questione, in particolare sulle infiorescenze che dovranno formare i frutti, ho distribuito non più di un litro di soluzione e se possibile manderò anche una foto dell'albero per rendersi conto meglio delle sue dimensioni.
Qualcuno è a conoscenza della possibilità di effettuare il tipo di analisi di cui parlo ?
Salute a tutti.
 

Lorenzo-8836

Aspirante Giardinauta
Ciao! Io lavoro in un laboratorio, non eseguo analisi sui pesticidi pero' le fa un altro laboratorio che conosco. Queste analisi vengono fatte in cromatografia liquida o gas cromatografia (se ricordo bene) e sono abbastanza costose, sui 70/80 euro a principio attivo direi.
Lorenzo
 

Giasone

Giardinauta Senior
Giasone,
veramente grazie.
Adesso il mio cruccio è sapere, con certezza, se i frutti saranno realmente commestibili, trascorsi i famigerati 50 gg., dato che, discutendo anche in altro forum, sembra che non esistano studi effettuati su questo tipo di pianta.
Per ciò, pensavo di poter far analizzare, a tempo debito, i frutti per stabilire se vi fosse ancora l'eventuale presenza proibitiva di pesticidi.
Ricordo, che la soluzione era composta da ( 10ml Imidacloprid + 10ml Bifentrina + 5litri di acqua ).
Inoltre preciso che sull'albero in questione, in particolare sulle infiorescenze che dovranno formare i frutti, ho distribuito non più di un litro di soluzione e se possibile manderò anche una foto dell'albero per rendersi conto meglio delle sue dimensioni.
Qualcuno è a conoscenza della possibilità di effettuare il tipo di analisi di cui parlo ?
Salute a tutti.

Per l'orto, potrai mangiare tranquillamente.Ci mancherebbe altro! Se no, significherebbe non acquistare nessun ortaggio. Per il gelso è diverso, perchè quei prodotti non sono registrati per la specifica coltura. La mia opinione disinformata è che cinquanta giorni sono molti e quei principi attivi si dovrebbero degradare sufficientemente.
 

luitos

Aspirante Giardinauta
Scusate per il ritardo con cui rispondo.
Un sincero ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti.
A Lorenzo-8836 per l'approvazione e la conferma della possibilità di far analizzare il prodotto; lo terrò presente. Nel frattempo vedo se trovo qualche struttura nel mio territorio (prov. di Catania). A proposito, chi controlla, da questo punto di vista, la frutta avviata al mercato ?
Invece, un grazie particolare a Giasone per i suoi interventi sempre chiari ed incoraggianti.
Salute a tutti.
 
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