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Zoysia spp.: caratteristiche, comportamento, resistenza agli stress e malattie

cigolo

Esperto Sez. Prato
Un saluto a tutti, negli ultimi tempi molti amici del forum si sono convertiti alla Zoysia e molti altri sono interessati a farlo, cercherò quindi in questo post di raccogliere quante più informazioni possibile (nei limiti delle mie capacità) su questa macroterma.


Il genere Zoysia e sue caratteristiche

Il genere Zoysia è costituito da un gruppo di 11 specie che crescono naturalmente in alcune zone di Asia, Australia e isole a ridosso dell'Africa, le più utilizzate nella formazione di tappeti erbosi sono la Zoysia japonica e la Zoysia matrella (anche se in molti casi sono frutto di incroci tra le diverse varietà, in genere nella classificazione prevalgono le caratteristiche morfologiche predominanti) la principale differenza tra le due è la dimensione della lamina, fine per la matrella e media per la japonica.

Fig.1 Aspetto della Z. matrella cv Diamond (dimensione lamina 1,2mm), Z. japonica Meyer (3,1mm) e Z. japonica El Toro (4.3mm)
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Altre specie utilizzate, seppur in maniera marginale per via della loro lentezza di crescita, sono la Zoysia pacifica e la Zoysia tenuifolia. Queste ultime in passato sono state spesso confuse tra loro (sono molto simili, lamina sottilissima, crescita molto lenta e formazione dei tipici "clumps" se non rasate) e solo in seguito a recenti test genetici è emerso che gran parte del materiale usato negli US è di provenienza asiatica e quindi riconducibile alla Zoysia pacifica e non alla tenuifolia che invece è originaria delle Mauritius.

Fig.2 Tassonomia, aspetto Z. pacifica e differenze tra Z. pacifica e tenuifolia
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La più grande collezione di Zoysie viene custodita e costantemente propagata vegetativamente presso la Texas A&M Univeristy dove si contano un migliaio piante diverse e dove attualmente vengono prodotte sementi incrociando fino a 7 delle varietà classificate. L'obiettivo di questi incroci è quello di generare nuove cultivar sfruttando i punti di forza delle singole varietà, la japonica è infatti apprezzata per la sua resistenza a freddo, siccità e ombreggiamento nonchè per la relativamente bassa produzione di feltro; la matrella per la sua finezza fogliare, la tolleranza a salinità e ombreggiamento; pacifica e tenuifolia per l'estrema finezza fogliare, bassa velocità di crescita e per la colorazione intensa; sinica e macrostachya per la resistenza a freddo e salinità; la seslerioides per la sua produttività di sementi, etc. Altri centri specializzati sulle Zoysie si trovano presso altre università ma non mancano anche produttori privati. Al 2011 negli US si contavano poco meno di una cinquantina di cultivars ma il settore è in rapida espansione per via del crescente interesse verso la specie e recentemente ne sono state introdotte di nuove.

Fig.3 Ibridi e cultivars
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La propagazione della Zoysia avviene principalmente per via vegetativa (rotoli, piantine preradicate o sprigs) ma esistono in commercio anche alcune cultivar di Zoysia japonica seminabili (Zenith, Compadre o Companion e J-37 sono selzionate e di origine US, le altre sono "selvatiche" di origine cinese, giapponese, coreana e vengono solitamente commercializzate con brand Zen, Sunrise, Panda, Cathay, Ming, etc). Esisterebbe anche una cultivar di zoysia sinica propagabile per seme (J-14) ma attualmente non è commercializzata. I motivi principali per cui vi è una scarsa disponibilità di cultivar seminabili è riconducibile alla bassa o nulla produzione di sementi che accomuna gran parte delle Zoysie nonchè alla produzione di sementi che generano piante con caratteristiche non uniformi o sementi sterili.

Fig.4 Piantine preradicate e semi di Zoysia japonica cv Zenith
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Tra le macroterme il genere Zoysia è quello che in generale meglio si adatta alla cosiddetta zona climatica di transizione tipica della nostra penisola, ha una temperatura ottimale di crescita tra i 27° e i 35°, vegeta fino a circa 40°, sotto i circa 10° va in dormienza (ovvero si decolora) e alcune cultivar sono in grado di sopportare temperature occasionali al di sotto dei -10°. Per queste sue caratteristiche di adattabilità è possibile utilizzarla senza problemi in tutto il centro, sud, isole e nelle zone più calde del nord, decisamente più rischioso invece nel resto del nord Italia dove è meglio optare, come vedremo in seguito, per le giuste cultivar.

Fig.5 Comportamento durante le diverse stagioni e aspetto invernale
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La resistenza della Zoysia alla siccità è elevata, un recente studio ha dimostrato che dopo un periodo di 60gg senz'acqua, pur ingiallendo completamente, non appena è stata irrigata ha recuperato senza problemi. La japonica è superiore alla matrella grazie al suo apparato radicale più profondo che gli permette di attingere in maggior misura alla riserva d'acqua presente nel suolo. Tuttavia un recente studio ha evidenziato il comportamento opposto in condizioni d'ombra dove, complici probabimente la minore evaporazione e minore velocità di crescita, la matrella ha mostrano una resistenza leggermente superiore.

Le Zoysie vengono considerate specie dalle basse esigenze nutrizionali, è stato constatato che la quantità ottimale di azoto (N) si aggira a circa 0.5lbs/1000sq.ft per mese di crescita ovvero in media ai nostri climi circa 3lbs/1000sq.ft. di N all'anno (corrispondenti a ca. 1,5kg di N ogni 100mq). Quatità maggiori di N aumentano di poco la qualità del manto e sono controproducenti in quanto possono incrementare la produzione di feltro, rallentano la ripresa vegetativa primaverile e possono anche aumentare il rischio di effetto scalping nonchè l'insorgenza di malattie fungine. In fase di insediamento la quantità di N può invece essere aumentata allo scopo di accelerare la chiusura del manto.

Fig.6 Risposta qualitativa del manto a diversi apporti di azoto
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L'altezza di taglio dipende dalle caratteristiche della cutivar utilizzata, in generale la Zoysia japonica è consigliabile mantenerla attorno ai 3.5-4cm, la matrella invece attorno ai 2.5-3cm, pacifica e tenuifolia attorno ai 2cm (anche se spesso queste varietà sono usate come tapezzanti per aiuole, giardini zen o tetti verdi e vengono lasciate allo stato "brado").

Fig.7 Altezza e frequenza di taglio consigliate su prati ornamentali
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Altra caratteristica apprezzata della Zoysia è la sua resistenza all'ombra che, seppur non ai livelli dello Stenotaphrum secundatum, rimane elevata tra le macroterme. Dai test è emerso che la Zoysia matrella in media è più resistente della japonica in ambienti ombreggiati ed alcune cultivar sono in grado di resistere, seppur con qualche difficoltà, con anche il 90% di ombreggiamento. In situazioni di mezz'ombra (50%) gran parte delle cultivar è in grado di resistere più che dignitosamente.

Tra le doti della Zoysia compare anche la buona resistenza alla salinità. Su questo fronte bisogna però fare delle distinzioni in quanto molto dipende dal luogo di provenienza della/delle piante originaria/e, come immaginabile se provengono da zone costiere la resisenza alla salinità è maggiore. In linea di massima la Zoysia matrella è di poco più resistente della japonica in queste condizioni ma varietà come la macrantha, macrostachya e sinica se la cavano ancora meglio tant'è che quest'ultima viene anche volgarmente chiamata "seashore zoysia". Questo buon comportamento in condizioni di salinità è attribuibile alla presenza sul fogliame di particolari ghiandole in grado di secernere il sale in eccesso.

Fig.8 Tolleranza alla salinità
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Eccellente infine la resistenza all'usura anche se, in caso di danneggiamenti importanti, il recupero è condizionato dalla sua lentezza di crescita rispetto ad altre macroterme tipo la bermudagrass.

Fig.9 Velocità di recupero dopo un danneggiamento simulato di 5x15cm
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cigolo

Esperto Sez. Prato
Dopo la descrizione generica della Zoysia cercherò ora di sintetizzare in maniera analitica i risultati di alcuni degli studi che nel tempo sono stati fatti.

Cultivars disponibili

Come accennavo in precedenza attualmente vengono commercializzate poco meno di 50 cultivar la maggior parte delle quali classificate come Zoysia japonica e matrella, non mancano tuttavia cultivar frutto di incrocio tra diverse varietà. La più famosa tra queste ultime è la cv Emerlad un ibrido tra Z. japonica x Z. pacifica risalente agli anni '50 classificato recentemente anche come Zoysia x forbesiana. Attualmente nei centri di sperimentazione vengono incrociate tra loro 7 specie di Zoysia.

Fig.10 Cultivars commercializzate in US al 2008
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Aspetto e dimesione della lamina

La Zoysia japonica forma manti a foglia media, dall'aspetto rustico che vanno tenuti rasati abbastanza alti, viceversa la Zoysia matrella ha lamina molto più sottile e permette la formazione di tappeti erbosi a bassa altezza di taglio, pacifica e tenuifolia sopportano anch'esse il taglio basso ed hanno lamina sottilissima.
Esiste più di uno studio che analizza la dimensine della lamina, il più completo tra questi ha evidenziato che le 50 piante oggetto dello studio classificate come Zoysia japonica avessero lamina con dimensione media di 4,15mm, le 52 classificate come matrella di 1,71mm e gli unici esemplari di sinica, machrostachya, pacifica e minima rispettivamente di 3,8mm, 3,3mm, 0,5mm e 0,45mm.

Fig.12 Dimensione lamina di un campione di 220 piante di Zoysia commerciali, sperimentali e originarie
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La misurazione effettuata su alcune delle cultivar in commercio sembra confermare il precedente studio.

Fig.13 Dimensione media lamina di alcune delle cultivars in commercio
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NTEP

Negli US si svolgono con cadenza periodica dei confronti comparativi (NTEP) dove purtroppo la partecipazine è a pagamento e pochi produttori vi prendono parte. Questi test per la Zoysia sono iniziati negli anni '90, fino ad ora sono stati conclusi 3 cicli di test, il 4° sta per concludersi e il 5° probabilmente partirà nella primavera del 2013.

Fig.14 Risultati test NTEP
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Tutti i risultati dei test NTEP qui


Resistenza agli stress


Fig.15 Tabella riassuntiva della resistenza agli stress di alcune delle cultivar in commercio
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Siccità

Lo studio nella prima colonna Fig.15 (irrigation needed) mira ad individuare l'esigenza idrica delle diverse cultivar, i valori riportati rappresentano il quantitativo d'acqua che è stato necessario apportare (oltre alle precipitazioni) al fine di prevenire il disseccamento, emerge che le Zoysia japonica ha richiesto meno acqua della matrella. Combinando questi risultati con quelli di un altro studio si può anche notare che la Zoysia japonica in media ha un apparato radicale più profondo della matrella (Fig.15 seconda colonna) ed è probabilmente questo il motivo per cui resiste più a lungo in condizioni di scarse precipitazioni. Altri studi fatti miravano ad individuare il comportamento in condizioni di stress idrico dal punto di vista della ritenzione della colorazione (leaf firing), in questo caso non è corretto combinare i risultati in quanto le condizioni del test (durata, clima) erano diversi ed infatti hanno portato a risultati per certi versi contrastanti. Detto ciò, analizzando singolarmente gli ultimi due test (quelli meglio documentati), emerge che anche in questo caso la japonica è risultata più resistente della matrella.

Fig.16 Comportamento durante un periodo siccitoso di 60gg, epoche e condizioni climatiche del test
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Lo studio prcedente ci mostra anche il comportamento della Zoysia dopo una condizione di severo stress idrico (60 giorni), la japonica recupera prima essenzialmente perchè ha una maggiore velocità di crescita e la produzione di nuovo fogliame è più rapida.

Fig.17 Velocità di recupero dopo 60gg di siccità
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Salinità

Sebbene in letteratura la Zoysia venga classificata come moderatamente tollerante alla salinità vi sono molte differenze a livello di varietà e cultivar. In linea generale la zoysia sinica, macrantha e macrostachya sono quelle più resistenti seguite dalle matrella, tenuifolia e probabilmente pacifica, a seguire c'è la japonica, nulla è specificato rispetto alle altre varietà. A livello di cultivar dalle prove effettuate sono emerse notevoli differenze (Fig.15 colonne 7,8,9).
Ciò che permette alla Zoysia di contrastare l'eccesso di salinità è attribuibile alla presenza di ghiandole sul fogliame (salt glands) in grado di accumulare ed espellere il sale in eccesso. Il taglio con raccolta dello sfalcio permette di incrementare ulteriormente la resistenza in quanto oltre a rimuovere le ghiandole dove viene accumulato il sale si impedisce anche la ricaduta al suolo di quest'ultimo.

Fig.18 Sale in eccesso espulso e Salt glands
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Ombra

In moderate situazioni d'ombra le Zoysie in generale non se la cavano male, dopo lo Stenotaphrum secundatum sono le macroterme che meglio si adattano a questo tipo di stress. Pur non esistendo studi che analizzano un gran numero di cultivar (Fig.15 colonne 10,11,12) è comunque possibile affermare che la Zoysia matrella si comporta meglio della japonica sebbene cultivar classificate come japonica (es El Toro) ben si comportano in ombra, anche in questo caso conta il materiale genetico di origine (la El Toro risulta essere un ibrido Z. japonica x Z. matrella).

Interessante lo studio che mette a confronto alcune cultivar classificate come japonica (Meyer), matrella (Dalz0501, Diamond, Shadowturf, Zorro) e Xforbesiana (Emerald) in diverse condizioni d'ombra (50% e 90%). Dai risultati emerge che solo 3 cultivar, tutte classificate come matrella, sono riuscite ad espandersi dopo 12 settimane in ombra al 90%. La 4a matrella invece (Zorro) non ce l'ha fatta ad espandersi, questo è con molta probabilità imputabile al fatto che la Zorro è risultata essere un ibrido (Diamond e Shadowturf invece sono Zoysia matrella "pura"). Con ombra al 50% invece sono tutte riuscite ad espandersi.

Fig.19 Crescita in diverse condizioni d'ombra (aumento/decremento % del diametro del plug)

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Un altro studio invece ha analizzato il comportamento di alcune cultivar in condizioni di calpestamento in ombra (al 50%). In questo caso i risultati sono per certi versi contrastanti, emerge la cultivar vicitrice (meyer) ma a livello di varietà c'è un sostanziale pareggio tra Zoysia japonica e matrella.

Fig.20 Comportamento in ombra e calpestamento simulato (% di copertura)
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cigolo

Esperto Sez. Prato
Usura

Analoghi a quelli del test precedente i risultati in caso di stress da usura in piena esposizione.

Fig.21 Effetto sulla % di copertura del manto dopo 6 settimane consecutive di intenso calpestamento

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Gelo

Nel corso degli anni sono stati fatti diversi test con lo scopo di valutare la resistenza al gelo della Zoysia

Fig.22 Tabella riassuntiva comportamento invernale

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Analizzando nel dettaglio i risultati dei vari test si può constatare che:
- le cultivar classificate Zoysia japonica sono nettamente più resistenti delle matrella;
- le Zoysia japonica seminabili sono più resistenti di quelle propagate vegetativamente;

Fig.23 Resistenza al gelo (espressa come temperature alla quele il 50% delle piante rimane in vita) di alcune cultivars e differente comportamento delle diverse specie

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- la resistenza alle gelate dipende dal clima che c'è stato nelle settimane precedenti (la pianta deve acclimatarsi);

Fig.24 Effetto dell'acclimatamento sulla resistenza al gelo
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Strettamente correlata alla precedente:
- la resistenza alle gelate è inferiore dopo il risveglio primaverile.

Fig.25 Differente resistenza al gelo durante inverno e primavera
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Infine un altro studio ha constatato che:
-in presenza di molto feltro la resistenza al gelo diminuisce questo perchè i rizomi tenderanno a svilupparsi nel feltro anzichè nel suolo e ciò li renderà più vulnerabili.
 

cigolo

Esperto Sez. Prato
Insediamento e velocità di crescita

Come visto in precedenza alcune cultivar di Zoysia possono anche essere seminate, la maggior parte invece si può insediare solo per via vegetativa.

Semina

Tra le cultivar seminabili la più diffusa è sicuramente la Zenith (solitamente venduta dalla Patten Seed o dalla Pennington), altre cultivar selezionate sono la Compadre (Seed Research of Oregon) e la J-36 (Jacklin Seed), "selvatiche" e meno pregiate le altre. Le sementi di qualità vengono tutte trattate con idrossido di potassio per velocizzare ed incrementare il tasso di germinazione (in natura il tasso di germinazione è solo del 10%, col trattamento lo si riesce ad incrementare fino al 90%).

Fig.26 Effetto del trattamento delle sementi e Zoysia cv Zenith dopo 14gg dalla semina.
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Alle nostre latitudini l'epoca ideale per la semina della Zoysia è circa il mese di giugno in quanto le temperature del suolo sono sufficientemente elvate per una buona germinazione (circa 20°) e i nuovi nati avranno abbastanza tempo per crescere e chiudere il manto prima dell'arrivo della pausa vegetativa invernale. Seminare con temperature del suolo inferiori ai ca 18° è controproducente in quanto una parte delle sementi andrà perduta, gran parte delle rimanenti non germineranno fintanto che le temperature non saliranno e nel frattempo potrebbero comparire delle infestanti dannose per i nascituri. Al di sopra dei ca 20° il tasso di germinazione aumenta sempre più e raggiunge il culmine tra i 30° e i 35°. La Zoysia è in grado di germogliare fino a oltre 50°. La quantità di sementi che garantisce una buona velocità di chiusura del manto è compresa tra 0,5 e 1kg/100mq. La profondita di semina non deve superare il mezzo centimetro.

Fig.27 Differenza di copertura con diversi quantitativi di sementi dopo 39gg e 94gg dalla semina
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Se tutto va bene dopo una decina di giorni dalla semina compariranno i primi germogli e per il mese di Ottobre (con semina della cv Zenith verso metà giugno) il manto dovrebbe essersi chiuso al 90%. Durante la fase di insediamento la quantità ottimale di azoto per mese di crescita non deve superare i 500gN/100mq, quantitativi superiori non portano alcun beneficio se non quello di aumentare la popolazione di infestanti.

Fig.28 Zoysia japonica cv Zenith a 15, 45 e 90gg dalla semina
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Vegetativa

Esistono diverse tecniche di propagazione vegetativa della Zoysia, la più nota è la posa del prato pronto in rotoli, tra le altre la più efficiente e facile da attuare è quella del trapianto di piante preradicate od anche porzioni di zolla. Tanto più vicine saranno impiantate le piante tanto più veloce sarà la chiusura del manto. Il trapianto andrà effettuato da circa metà maggio a massimo fine giugno per consentire al manto di chiudersi prima dell'arrivo dell'inverno.

Per quanto riguarda il comportamente delle diverse varietà e cultivar ci affidiamo ad uno studio svoltosi in una località con temperature (durante il periodo del test) e latitudini analoghe a quelle del centro-sud Italia.

Fig.29 Tabella riassuntiva velocità di crescita

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Prendendo in considerazione i risultati è emerso che in media la Zoysia japonica si espande molto più velocemente della matrella e che le cultivar di Zoysia japonica propagabili esclusivamente per via vegetativa sono leggermente più rapide nell'insediamento rispetto alle seminabili.

Fig.30 Differenza velocità di crecita tra le specie

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Fig.31 Copertura di un plug di 8x8cm piantato il 7 giugno dopo 91gg
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Anche a livello visivo la differenza di crescita è notevole.

Fig.32 Crescita a distanza di 29, 63, 91gg dal trapianto eseguito il 7 giugno (e non 7 luglio come erroneamente riportato nella didascalia)

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Malattie

La Zoysia è potenzialmente attaccabile da diverse patologie fungine ma le più diffuse sono il Large patch anche detto Zoysia patch o Rhizoctonia blight (Rhizoctonia solani), la ruggine (Puccinia Zoysiae) e il dollar spot (Sclerotinia homoeocarpa). Gli studi fino ad ora condotti hanno mostrato solo un differente grado di resistenza a singole patologie a livello di cultivar ma non a livello di specie.

Il Large patch è di gran lunga la malattia più diffusa e può attaccare la Zoysia in primavera e meno frequentemente in autunno. Il fungo patogeno si sviluppa maggiormente con temperature comprese tra i 10° e i 22° ed elevata umidità (lamina dell'erba bagnata per molte ore), eccessivi apporti di azoto specialmente quando l'erba non è in piena attività vegetativa ed elevato spessore di feltro favoriscono ulteriormente lo sviluppo della patologia. Le piante colpite raramente muoiono ma il recupero richiede parecchio tempo poichè il fungo colpisce quando l'erba non è in piena attività vegetativa. A livello visivo la malattia si manifesta con delle chiazze circolari sul manto che possono raggiungere dimensioni anche di qualche metro.

Fig.33 Resistenza al Large patch e aspetto di un manto colpito dalla patologia

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La ruggine può aggredire la Zoysia in periodi e condizioni climatiche analoghi al Large patch ma a differenza di quest'ultimo viene associata a carenze di azoto nonchè ad altri fattori che ne limitano la crescita come l'eccessivo ombreggiamento. Anche in questo caso il recupero può essere lento a causa della ridotta attività vegetativa del periodo in cui viene colpita. A livello visivo nelle prime fasi dell'attacco il fogliame perde colorazione, successivamente compaiono delle lesioni fogliari ricoperte da una "polvere" arancione.

Fig.34 Resistenza alla ruggine e aspetto delle piante colpite

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Il dollar spot a differenza delle due malattie percedenti di norma richiede temperature più elevate, il massimo sviluppo del fungo si riscontra tra i 21° e i 26° ma può colpire dai 10° ai 32°. Elevata umidità, prolungata bagnatura fogliare, eccessi di feltro e carenze di azoto (ma anche potassio) favoriscono la malattia. A livello visivo il dollar spot appare con tante piccole chiazze circolari del diamametro di qualche centimetro talvolta accompagnate dalla presenza di un micelio cotonato di colore bianco.

Fig.35 Effetto delle concimazioni sull'incidenza del dollar spot su alcune cultivar

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Saluti,

cigolo
 

cigolo

Esperto Sez. Prato
nota:
quando parli delle malattie, ci aggiungi anche l'eventuale "cura" da dare?
I prodotti li trovi nel thread sulle malattie qui.

cigolo

PS: Essendo il Lage patch causato dal fungo Rhizoctonia solani come il Brown patch (seppur di un ceppo diverso) le cure sono le stesse.
 
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Infestante84

Aspirante Giardinauta
A proposito di caratteristiche vi posto le foto della mia Zoysia...pensile..non avendo un giardino diciamo che me lo sono creato :D

http://imgur.com/a/c7K7j#0

2 anni fa ho personalmente trafugato 5-6 stoloni dal Cimitero Americano di Nettuno (in cui putroppo recentemente la Zoysia è stata smantellata) e l'ho replicata prima in vaso, poi a terra e piano piano l'ho fatta allargare sempre di più

Più tardi posterò le foto della situazione attuale visto che l'album caricato risale a l'anno scorso.

Inf.

Altre foto di inizio luglio in cui ho riallargato un po' gli spazi per permettere un miglior accrescimento e aumentato il fondo per lasciarla radicare un po' di più... :D

http://imgur.com/a/DJ5yP#0
 
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cigolo

Esperto Sez. Prato
Curiosità: Il percorso da golf delle olimpiadi di Rio del 2016 verrà piantato a zoysia matrella cv zeon ad eccezione dei green dove, a seconda della qualità delle acque (il percorso è ancora in costruzione), si opterà per cv ultradwarf di bermudagrass o paspalum.

cigolo
 

marxpix

Aspirante Giardinauta
Salve, la zoysia a crescita più lenta e quindi minor esigenze di tagli è la diamond, giusto?
Dove posso acquistarla?
 

marxpix

Aspirante Giardinauta
Grazie Phil.
Sapresti anche dirmi tra le diverse varietà qual è quella più somigliante alla festuca?
Ho già un prato di festuca ma su di una porzione di terreno al momento pulito vorrei impiantare della Zoysia per provarla in vista di un futuro cambio di manto :)
 

Phil

Esperto Sez. Prato
La più simile di spessore lamina è la japonica, però ha decisamente un colore più chiaro, quindi la differenza rimane..
 
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