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Tutto sulla semina!

Andrea!

Giardinauta Senior
Tutto sulla semina
Ormai saprete già come si semina.. ma poiché in molti per vari motivi, chiedono come si semina, vorrei riunire in un unico thread tutte le tecniche per la semina da me conosciute attraverso esperienze personali, tecniche scritte su alcuni manuali che ho trovato nella libreria di casa con tecniche facoltative, e infine dalla visita di vari siti del web
http://www.baobabs.com/Semi.htm
http://www.cpitalia.net/wiki/index.php?title=Stratificazione_a_freddo
Buona lettura :ciglione:

Inizio dicendo che è preferibile seminare normalmente in PRIMAVERA, oppure se proprio si vuole seminare in AUTUNNO, mettere i semi nei vasi e conservare o dentro il frigo per 3 mesi oppure in luogo freddo ma asciutto sino alla primavera successiva. Sconsiglio di seminare in casa da Ottobre-Novembre sino a Dicembre-Gennaio. Immaginate piante germogliate ad ottobre.. non riuscirebbero a diventare abbastanza adulte prima delle intemperie invernali. Invece i semi, protetti dal frutto (non sono protetti invece i semi delle conifere) una volta caduti dalla pianta entrano, in inverno, nello stato di quiescenza dal quale ne usciranno solo con l’innalzamento delle temperature in primavera.
Aggiungo che non c’è bisogno di fare tutti i trattamenti seguenti ma basterebbe prendere il seme, metterlo nel vasetto e lasciarlo fuori al freddo e al gelo per tutto l’inverno.

Durata dei semi e messa a mollo
Continuiamo dicendo che i semi mal conservati, morti o non fecondati nell’ovario sono spesso la causa di un fallimento al momento della semina.. Per questo è opportuno procurarsi semi sempre di buona qualità.
Bisogna sapere anche che la durata di vita di un seme varia da specie a specie e dalla tecnica di conservazione.
Si può verificare la durata della vita dei semi realizzando la messa a mollo che si consiglia di effettuare prima della semina, tranne che per i semi troppo fini per il quale sarebbe difficile seminare (e soprattutto staccare dalle dita) una volta che questi sono bagnati.
È importante controllare la durata di vita dei semi, ma non sempre è possibile, ad esempio per i semi troppo leggeri o piccoli o per alcune specie i cui semi ancora freschi galleggiano naturalmente (sono a volte trasportati dai corsi d'acqua nel loro ambiente naturale).
Innanzitutto bisogna mettere i semi in un recipiente riempito d'acqua bollente, e lasciarli a mollo fino a che colino in fondo al recipiente. Per trattenere il calore dell’acqua è consigliabile chiudere il recipiente con pellicola trasparente. I semi possono scendere immediatamente, ma anche lentamente o impiegarci fino a molte ore.
Per quelli medi e grossi, dopo un'attesa di qualche ora, scendono sul fondo quelli che sono vivi invece quelli morti galleggiano. Attenzione! Può essere anche che alcuni semi ancora vivi galleggino. In questo caso allora è bene separare quelli che galleggiano da quelli che colano sul fondo e seminarli separatamente.
Si possono lasciare a mollo i semi anche per 12-24h, ma più i semi sono piccoli meno occorre lasciarli a mollo per lungo tempo.
Un vantaggio importante della messa a mollo è che evita il problema di un'umidificazione incompleta del seme, viceversa in una semina senza messa a mollo potrà aumentare la percentuale di germinazione più debole.
Prima di finire sulla messa a mollo vorrei introdurre un metodo che ho già adottato da qualche tempo che consiste nel raccogliere i semi (come quelle delle leguminosae) ancora verdi cioè senza che il tegumento si sia formato completamente. Quest’ultima tecnica però non sempre riesce perché i semi non ancora formati possono contrarre facilmente la muffa e altre malattie fungine.

Per chi volesse seminare piante da frutto di cui i semi sono protetti dal nocciolo (come albicocco, pesco, ciliegio, ecc..) può ricorrere a vari metodi: -Interrare il nocciolo insieme all’intero frutto. La primavera successiva germoglierà normalmente la piantina. –Estrarre dal nocciolo il seme (molto fragile). Dopodiché immergerlo per alcune ore in acqua tiepida (30°C va bene). -Per ultimo immergere in acqua bollente l’intero nocciolo.
Può essere utile, inoltre, disinfettare i semi con alcol o varechina.

Introduciamo altre due tecniche che sono la scarificazione e la stratificazione.
 
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Andrea!

Giardinauta Senior
Scarificazione
I semi di alcune specie con tegumenti molto duri e impermeabili devono essere sottoposti ad abrasione attraverso trattamenti di natura meccanica, chimica o fisica per consentire loro l’assorbimento dell’acqua. La scarificazione meccanica prevede il taglio o l’abrasione con carta vetrata dei tegumenti esterni per permettere l’imbibizione dei semi.
Rimozione dei tegumenti: per alcune specie che presentano dei tegumenti particolarmente duri, la sola scarificatura non determina un indebolimento tale da permettere la fuoriuscita della radichetta. In questi casi è utile rimuovere questi tegumenti ponendo attenzione nel non danneggiare l’embrione.

Generalità sulla stratificazione
Consiste nell’esposizione dei semi dormienti a temperature da +2° a +5 °C in condizioni umide e arieggiate per un periodo che varia a seconda della specie. Questa operazione simula l’azione che l’inverno esercita su alcuni semi.
Stratificazione a freddo naturale
La stratificazione naturale è quella che si attua semplicemente seminando verso novembre/dicembre i semi e lasciando che trascorrano l'inverno al gelo (i vasi vanno riparati da pioggia ed intemperie varie). Il trascorrere 2-4 mesi al freddo ed umido, con continui ribassi e rialzi di temperatura, tende a sfibrare la cuticola del seme, fino ad ammorbidirla. Il seme quindi germinerà a primavera. Dobbiamo preparare un vaso verso novembre/dicembre sul quale poggiare e pressare leggermente (senza seppellirli) i semi, e porre il vaso in condizioni di coltivazione con acqua nel sottovaso. E' d'obbligo prestare attenzione alla botrite che potrebbe attaccare ed uccidere velocemente i semi in questo periodo estremamente delicato.

Stratificazione a freddo artificiale
La stratificazione artificiale è quella che si attua quando non si ha un inverno abbastanza rigido e consiste nell'avvolgere i semi in garza umida (da riporre poi in una contenitore areato) e lasciarli in frigo per 2-4 mesi (che si possono far corrispondere al periodo invernale), quindi seminare nel vaso.

Freezer cut
Il freezer cut è invece un metodo veloce e molto aggressivo:
Consiste nello sfruttare l'espansione volumetrica dell'acqua una volta congelata.
FASE 1 :
E' necessario disporre di un generico contenitore o, per maggiore praticità di una fiala.

FASE 2 :
Si identificano i semi, scrivendo sul contenitore il nome della specie dei semi

FASE 3 :
Si prende una garza sterile (anche i normali scottex) possibilmente evitando quella in cotone in cui i semi si incastrano, e vi si dispongono i semi sopra in maniera che non siano ammucchiati.

FASE 4 :
Si avvolgono i semi in garza umida o nello scottex, la si infila nel contenitore e si depone il tutto in frigo per 2-4 giorni, in modo da farli imbibire (gonfiare d'acqua) per bene.

FASE 5 :
Si sposta il contenitore contenente i semi in freezer per 2 giorni, in modo che l'acqua, ghiacciando, fratturi il tegumento del seme. In questo modo la radice potrà uscire facilmente. Dopo si fanno scongelare i semi per 1 giorno a temperatura ambiente. Ora sono pronti per essere seminati.

Stratificazione a caldo
La stratificazione a caldo è uno dei metodi per stimolare la germinazione dei semi di quelle piante che nei loro habitat di origine sono soggette ad estati estremamente calde.
Consiste sostanzialmente nell'esporre i semi in condizioni di temperature elevate, che li risveglino dalla dormienza.

Stratificazione a caldo naturale
Per sottoporre i semi a stratificazione naturale occorre, una volta seminati e posti i vasi in un sottovaso con alcuni cm di acqua, lasciarli al sole e attendere che le alte temperature li riattivino. Questa tecnica può essere usata esclusivamente nel periodo estivo, quando le temperature sono alte anche la notte (Luglio-Agosto).
Stratificazione a caldo artificiale
La stratificazione a caldo artificiale consiste nel disporre i semi sul substrato, porre i vasi in un sottovaso sempre pieno di acqua e posizionarli all'interno di un terrario, riproducendo così un clima estivo.
 

Andrea!

Giardinauta Senior
Il semenzaio
La scelta del recipiente per la semina dipende da molti fattori, come la quantità di semi da seminare (centinaia o pochi), la dimensione dei semi, il periodo che deve trascorrere tra la prima germogliatura ed il trapianto, ecc.. Dunque bisogna ben riflettere per decidere se fare crescere per un periodo di tempo più o meno lungo i semi spuntati o ripiantarli in un altro ambiente. La scelta può essere fatta secondo il proprio modo di lavorare o i propri mezzi di coltivazione.
- La regola generalmente vuole che più i semi sono grandi più il volume disponibile deve essere grande: per principio non si fa germinare una noce di cocco in un ditale per cucire!
- Generalmente è meglio non disturbare troppo le giovani piante dunque prevedere un minimo di volume di terra affinché la pianta possa sviluppare una quantità sufficiente di radici fino al prossimo trapianto.
- Prevedere in media una profondità minima uguale a 10 volte lo spessore del seme.
- Per le semine non è obbligatorio utilizzare materiale sofisticato, secondo il tipo di seme può essere benissimo utilizzato un vasetto di yogurt, il fondo di una bottiglia di plastica la cui cima tagliata può servire a creare una mini serra, ecc... Ognuno si può scegliere, in funzione al numero dei semi da seminare secondo la specie, la dimensione, la profondità necessaria per lo sviluppo delle radici, ecc..
- I tutti i casi, è importante fare attenzione che il recipiente sia bucato in fondo in modo da lasciare colare l'eccesso d'acqua. Nella parte laterale bassa è necessario anche fare alcuni fori nel caso in cui quelli sul fondo si otturino o che il fondo sia troppo vicino alla superficie sulla quale è posta la semina.
- I vasi da semina venduti in commercio sono soprattutto utili quando si seminano molti semi di una stessa specie o di specie simili, ma occorre evitare di seminare in uno stesso vaso specie che non hanno lo stesso ritmo di crescita o lo stesso sviluppo o annaffiature diverse.

Substrato
Si trova in commercio ed è chiamato "terriccio per la semina" ma non è obbligatorio acquistarlo per effettuare le proprie semine.
- Il substrato deve essere secco affinché l'ossigeno possa ben penetrare e i semi non marciscano facilmente.
- Il miscuglio torba setacciata + perlite o sabbia grezza in parti uguali è adatta a qualunque tipo di semina (a parte per le cactacee e le succulente, ma questa è tutta un'altra storia..)

Riempire il recipiente
Il recipiente deve essere riempito ma non troppo in modo da lasciare il posto per:
- Lo spessore dei semi
- Lo spessore dello strato superiore che ricopre i semi.
- L'altezza necessaria allo sviluppo della piantina al momento della germinazione.
- Se un coperchio è messo, l'altezza necessaria allo sviluppo delle prime foglie fino all'eventuale momento di togliere il coperchio.
- Distribuire il substrato in maniera omogenea
- Pigiare leggermente e spianare con un oggetto piatto per esempio un fondo di bicchiere, scatola di fiammiferi, righello ecc. per potere mettere successivamente i semi in modo regolare.

Sistemazione dei semi
I semi saranno distribuiti in maniera omogenea, a distanza regolare l'uno dall'altro.
- La distanza consigliata tra due semi è minimo da 3 a 6 volte la dimensione del seme.
- La posizione o l'orientamento del seme nello spazio non conta molto, infatti la natura fa bene le cose.

Copertura dei semi
Nella maggior parte dei casi è necessario coprire i semi con della terra.
- Lo spessore consigliato per la copertura è 1 a 1,5 volte la dimensione del seme
- Premere leggermente per evitare "bolle" intorno ai semi.

Umidificazione del substrato
Questo punto è molto importante poiché un'umidificazione mal fatta può compromettere una semina. L'acqua non deve essere né troppo fredda né troppo calda (30°C è una buona temperatura).
L'umidificazione del substrato può farsi sia prima della sistemazione dei semi sia una volta che i semi sono stati ricoperti:
-Prima della sistemazione dei semi:
Si fa in questa maniera quando i semi sono troppo leggeri o troppo piccoli per cui ci può essere il rischio di spostamento dei semi al momento dell'innaffiamento o dell'umidificazione. In questo caso il substrato può essere innaffiato prima d'averlo compresso e spianato oppure ben inumidito attraverso la messa a mollo. Successivamente dopo aver sistemato e ricoperto i semi è necessario completare l'umidificazione con della vaporizzazione di acqua sul substrato aggiunto.
-Dopo aver sistemato e ricoperto i semi: È il caso generale quando i semi sono sufficientemente pesanti per restare al posto durante questa operazione. In questo caso è possibile agire in almeno due maniere: l'innaffiamento a pioggia o la messa a mollo del recipiente in un bagno d'acqua.
- L'innaffiamento a pioggia è più rapido ma più delicato a farsi perché la ripartizione dell'acqua non è sistematicamente omogenea. Ma permette in certi casi, di controllare il tasso d'umidità del sostrato dosando l'acqua.
- L'innaffiamento attraverso la messa a mollo è facile da eseguirsi: basta mettere il recipiente in un bagno d'acqua alto al massimo come la profondità del sostrato (questo per evitare di sommergere d'acqua la semina). Dopo che l'acqua sale fino alla superficie del substrato (cambia "colore" e in alcuni casi si formano delle bollicine ), occorre lasciar scolare il tutto per alcuni minuti, o ancora meglio per una o due ore. In questo caso si può inclinare leggermente una parte del recipiente per favorire la scolatura d'acqua in eccesso. È importante lasciare ben scolare per non avere un eccesso d'umidità nel substrato.

Un consiglio che può rivelarsi a volte utile: aggiungere spesso un po'di detersivo per piatti nell'acqua per sterilizzare il substrato.

Imballaggio della semina
Una volta che il substrato è inumidito ed i semi seminati, è consigliato coprire il tutto con un sacco di plastica o con un coperchio ermetico finché i semi non sono germinati.
Questo per varie motivi:
- Permette di evitare d'innaffiare la semina diminuendo quindi il lavoro.
- Permette di minimizzare i rischi di danneggiare le piantine non ancora forti attraverso un innaffiamento relativamente delicato.
- Favorisce la germinazione in questa mini serra così creata grazie ad un'umidità ed una temperatura omogenee.
- Evita le correnti d'aria che rischiano di raffreddare improvvisamente la superficie e compromettere così il successo della semina.
È preferibile scegliere una copertura trasparente per poter controllare la germinazione senza aprire.
Si può anche mettere tutta la semina in un sacco di plastica chiusa, ma attenzione a avere bene sgocciolato il tutto prima.
 
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Andrea!

Giardinauta Senior
Innaffiature dopo la semina
Alcuni preferiscono non coprire le semine per varie ragioni (ossigenazione del substrato, risciacquatura necessaria dei semi a causa della pioggia, ecc..):
probabilmente non hanno completamente torto, ma i rischi di dimenticanza d'innaffiare, o in eccesso o in modo insufficiente, di drenaggio del substrato tra due annaffiature ed altri rischi non sono da scartare... Inoltre ho appreso che è consigliabile lasciar arieggiare il semenzaio per un giorno ogni due giorni, togliendo la pellicola e capovolgere la parte interna con quella esterna.

Temperatura della semina fino alla germinazione
Questo punto è uno dei più importanti, purtroppo molto spesso trascurarlo causa il fallimento della semina nella maggior parte dei casi!
Una temperatura media determinerà sia il tasso di germinazione sia la rapidità della crescita della semina.
È importante capir bene che le piante tropicali non germinano esattamente nelle stesse condizioni di temperatura delle piante di paesi temperati.
Per temperatura media si intende della media tra la temperatura massima durante il giorno e la temperatura minima durante la notte.
Questa temperatura media varia secondo le specie, alcune riescono bene a germinare a 24°C di media, altre germinano con almeno 28°C di media. Per ottenere i migliori risultati con la grande maggioranza delle specie tropicali, l'ideale è circa 28°C.
La differenza di temperatura tra il giorno e la notte può essere, come spesso in paesi tropicale, circa di 10°C.
Attenzione a non esporre i semi a temperature medie eccessive come 40°C perché si può compromettere la crescita della maggior parte delle specie.
Per un migliore successo è dunque importante controllare che la temperatura dell’ambiente sia il più vicino possibile alla semina.
Per questo si può mettere vicino:
- Un termometro d'ambiente che dia i livelli di minima e massima
- Un termostato che accenderà il riscaldamento elettrico integrato quando la temperatura scelta non sarà ancora raggiunta.
Sistemazione della semina fino alla germinazione
- Contrariamente ad alcune idee, le semine non hanno bisogno di luce, ma anzi, riescono meglio in posti poco illuminati.
- In inverno, si può mettere la semina vicino ad un riscaldamento o vicino ad un radiatore, non direttamente sopra, ma ponendo una tavola di legno tra il recipiente ed il radiatore.
Nei negozi di giardinaggio ci si può anche procurare una mini serra che riscalda.
- In estate, se la temperatura media corrisponde a quella indicata sopra, si possono fare le semine all' esterno, ma bisogna evitare che il sole raggiunga direttamente le semine, per non rischiare che queste si brucino a causa di una temperatura eccessiva.
- È bene anche sapere che mettere i recipienti di semina sopra il frigorifero è ancora meglio che metterli sulla parte superiore e posteriore del radiatore perché c'è un'emanazione di calore costante.
Tempi di germinazione
Occorre assolutamente rendersi conto che il tempo di germinazione dipende soprattutto dall'umidità acquisita e dalla temperatura media che deve essere abbastanza alta. La pazienza è una delle basi del successo e si può compromettere una semina a causa di soventi manipolazioni o spostando di luogo o aprendo per osservare se i semi germinano.
E per questo che una copertura trasparente è meglio, ma è preferibile mettere le semine in un posto scuro fino al momento della germinazione.
In condizioni ideali di temperatura e d'umidità, il tempo di germinazione è tra alcuni giorni fino a tre settimane, ma per alcune specie il tempo è più lungo o più corto sino a tre - quattro giorni.

Durante il periodo di germogliazione e l'inizio della crescita
È pericoloso intervenire quando appaiono le prime piantine , perché l'apertura del semenzaio o il suo spostamento possono compromettere la crescita degli altri semi in corso di germinazione. È dunque consigliabile attendere ancora alcuni giorni fino a che la grande maggioranza dei semi sia cresciuta.
In casi eccezionali, ad esempio se si nota un inizio di putrefazione è necessario intervenire subito per salvare ciò che può essere ancora salvato. Non è consigliabile intervenire finché le piante non abbiano sviluppato almeno due piccole foglioline, quelle vere,(quelle che vengono dopo i cotiledoni, cioè la prima o le prime due foglioline). È dunque preferibile attendere che le piante siano sufficientemente robuste per essere manipolate prima di procedere al primo trapianto. È per questo che occorre pensare bene a distribuire i semi al momento della semina in modo da ritardare il più possibile il momento del trapianto.
Alcune semine possono così restare sul posto durante numerosi mesi, addirittura degli anni (per esempio cactus, cipressi, ginepri o paeonie).
L’operazione di trapianto è giustificato soltanto se le piante crescono rapidamente o se si intralciano tra loro, o ancora se la germinazione avviene in modo casuale, ci sono troppi semi seminati su poco posto..
 

Andrea!

Giardinauta Senior
Preparazione del trapianto
Quando è venuto il momento di trapiantare le piantine, è importante prevedere il fabbisogno di volume necessario per ogni piantina, affinché non sia trapiantata in un recipiente né troppo piccolo né troppo grande. Se il vaso è troppo piccolo si dovrà ricominciare da capo dopo poco tempo e se è troppo grande c'è uno spreco di spazio.
È necessario anche prima del trapianto abituare gradualmente le piantine al loro nuovo ambiente ( alcuni giorni o settimane)mettendole più verso la luce e lasciandole per alcuni giorni nelle condizioni illuminazione-temperatura nelle quali saranno più tardi trapiantate.
Il trapianto è un momento abbastanza delicato perché le piantine subiscono uno stress importante ed è necessario evitare di stressarle inutilmente. Il sistema radicale deve essere il meno possibile toccato.
Prima di far uscire le piantine dal loro substrato occorre aver bene preparato i vasi nei quali saranno messe.
Una tecnica interessante di trapianto consiste nel:
- Contare il numero di piantine da trapiantare e di conseguenza preparare e riempire i vasi con il substrato adatto alla specie scelta. In generale si presta molto bene un miscuglio di terra più sabbia (citata sopra). Attenzione! Il terriccio meno caro spesso non vale molto, dunque è preferibile sceglierlo di buona qualità. Per il substrato ideale si può far riferimento alla scheda individuale di ciascuna specie presente su questo sito e prepararselo da solo.
- Innaffiare un pò il substrato di ogni vaso e fare un buco abbastanza profondo con una penna o una matita, nel quale sarà inserita la parte radicale della piccola piantina. È meglio non innaffiare troppo il vaso in modo da conservare un pò il substrato secco intorno al buco per riempirlo ulteriormente quando si trapianterà.
- Avere a propria disposizione un utensile per un’innaffiatura adeguata, che permetta di controllare il flusso e la pressione dell'acqua. Per questo non c'è bisogno di investire in attrezzi costosi, una bottiglia di plastica semplice basta e avanza. Svitare il tappo e fare molti piccoli fori. È un metodo semplice e pratico: permette, grazie alla pressione esercitata dalla mano che tiene la bottiglia a testa in giù, di controllare sia la direzione del getto d'acqua sia la quantità versata.
- Una volta pronti sia i vasi di trapianto che l'utensile d'innaffiamento, si può allora procedere al trapianto vero e proprio.
Il trapianto o il travaso
Occorre fare quest'operazione con delicatezza in modo da evitare il più possibile di rompere le radici, "afferrando" il gambo, insomma evitare di far soffrire la piantina al momento della manipolazione.
1/ Prima di tutto separare le piantine fra loro, dunque:
- Se il substrato è secco e si sgretola facilmente, si può fare quest'operazione a secco, sollevando da sotto, il substrato con un oggetto piatto come un coltello dalla punta arrotondata. Separare allora delicatamente le piantine tra loro tenendole, secondo la loro dimensione, tra due dita o con una pinzetta se le piante sono piccole, o ancora semplicemente sollevandole sulla lama se sono troppo piccole e mettendole per un momento coricate.
- Se il substrato è compatto e le piantine rischiano di rompersi al momento della manipolazione, è preferibile allora bagnare completamente il substrato e separarle con un getto d'acqua, naturalmente con molta delicatezza, levando in questa maniera le piantine dalla terra.
Prima di separare tutte le piantine metterle coricate per qualche istante. Oppure “tagliare” con un coltello, una forma quadrangolare nel substrato attorno alla piantina.. ovviamente non troppo vicino per evitare di tagliare le radici.
2/ Trapiantarle una per una nei buchi individuali fatti sulla superficie dei vasi a loro destinati:
Per far questo tenere la piantina tra le dita di una mano nella posizione verticale sopra il buco in maniera che la parte radicale sia sotto la superficie e versare altra terra nel buco da riempire con il getto d'acqua praticato con la bottiglia "innaffiatoio" o qualsiasi altro utensile per l’innaffiatura. Terminata l’annaffiatura tenere per un momento la piantina dando tempo all'acqua di scendere nella terra affinché la piantina possa tenersi in piedi.
3/ Una volta terminato il lavoro, mettere i vasi in un posto molto luminoso, possibilmente il posto dove le piantine passeranno i prossimi mesi. Se il posto è scelto in pieno sole evitare durante alcuni giorni l'esposizione diretta, dunque prevedere un pezzo di cartone o qualsiasi altro schermo in modo da fare ombra e ritirare questo schermo gradualmente i giorni seguenti.
Dopo il trapianto
Durante i giorni che seguono il trapianto, è bene dare una "spintarella" alle piantine in "convalescenza" nebulizzandole ogni giorno un po', cosa che le aiuta a non seccarsi troppo, fino a quando il loro sistema radicale sia abbastanza forte da tirare l’acqua dal suolo autonomamente.
Non spruzzare troppo spesso, semplicemente evitate che il substrato sia secco fino al momento della ripresa della crescita.

Cose da NON fare...
- Nel trapianto non è assolutamente necessario mettere concimi nell'acqua d'innaffiamento, altrimenti il sistema radicale viene bruciato.
- L'acqua d'innaffiamento non deve essere né troppo fredda, né troppo calda, ma a temperatura dell’ambiente del substrato.
- Evitare di comprimere la terra con le dita se le piantine sono piccole.

Semina di semi molto piccoli o minuscoli
Si metteranno in questa categoria i semi difficili o impossibili da tenere individualmente tra due dita, come i semi di cactus e delle succulente.
-I semi non si metteranno a mollo prima della semina.
-Una volta effettuato il riempimento del recipiente , ci si aggiungerà uno strato di sabbia grezza o di ghiaia fine sul quale si distribuiranno i semi in modo più omogeneo possibile.
-Per distribuire i semi sul substrato utilizzare un utensile come un piccolo cucchiaio, un pezzo di carta a forma di cono aperto o una scatola di fiammiferi socchiusa.
-Gettare i semi "a pioggia" sulla superficie picchiettando leggermente sull'utensile che contiene i semi.
-I semi devono cadere per la maggior parte negli interstizi della ghiaia o della sabbia grossa.
-Comprimere leggermente la superficie con un oggetto piatto e secco al quale i semi non devono attaccarsi, altrimenti evitate di premere.
-Una volta seminati i semi, l'umidificazione per capillarità del substrato, sarà fatta immergendo il recipiente in una bacinella piena d'acqua facendo attenzione affinché il livello d'acqua non passi il livello del substrato.
Lasciare a mollo per alcuni minuti fino a quando i semi assorbano l'umidità.
Togliere il recipiente dalla bacinella lasciandolo scolare bene prima di coprirlo e metterlo in un posto caldo ed al riparo del sole.
Spero di essere stato d’aiuto a tutti voi che, come me, avete la sindrome di Semideficienza… :crazy: Se avete domande, curiosità e dubbi chiedete pure!! :D
 

angieconiglia

Giardinauta
Grazie Andrea,
veramente esaustivo :)
che lavorone hai fatto! mmmm.... tengo questo post in evidenza.. a marzo ne avrò sicuramente bisogno!
Per ora di seminato ho le violette.. messe a settembre ed hanno fuori le due foglioline di ordinanza.. pensavo di trapiantarle
verso fine mese.. che ne dici?
 

Lord Garland

Aspirante Giardinauta
Quale migliore raccolta potevi fare, tutta insieme, tutta comoda, in un connubio che unisce praticità a utilità!!! Ottimo!!! :D
 

Andrea!

Giardinauta Senior
Ciao ti dico che essendo pianta tropicale e sempreverde puoi anche seminare ora. Il seme di avocado se ricordo bene perde germinabilita dopo un mese. La germinazione dovrebbe avvenire in un mese :)
 

Jaguar90

Aspirante Giardinauta
Andrea cosa ne pensi di far germinare i semi nel cotone umido? Io sto sperimentando con il glicine e devo dire che i risultati sono stupefacenti: dopo una messa a mollo di 24h in acqua tiepidi li ho messi in una vaschetta piena di cotone, ho coperto il tutto con la pellicola e messi in stanza buia a temperatura di circa 22° (quella ideale per la germinazione del glicine). A oggi, dopo circa 14 giorni, i semi nella vaschetta di prova (7semi) sono germinati tutti, chi più velocemente chi meno, ma la radichetta è uscita da tutti. Ora per aumentare le statistiche ho messo in due vaschette 60 semi cadauna. Questo mi darà una % di germinazione maggiore e se questo metodo è efficace o meno. Se andrà bene anche per questi semi credo proprio che allargherò questo metodo per tutti i semi di dimensioni maneggiabili. Secondo me è molto più semplice controllare l'umidità e si evitano molto più facilmente l'insorgere di muffe, funghi e insetti quali sciaridi. Vorrei sapere un parere a tuo riguardo su questo metodo! :)
 

Andrea!

Giardinauta Senior
È un metodo molto valido infatti questo procedimento permette di far saltare il passaggio dell'immersione dei semi in acqua calda. Questo perché il cotone imbevuto d'acqua bagna e ammorbidisce il tegumento e contemporaneamente fa da sostegno per le radici. Lo dico a te e a Omar nell'esempio dell'avocado. Il contatta del seme con l'acqua forza la crescita e dopo subisce un secondo stress nel travaso. Per questo è meglio sempre seminare nel terreno, ma anche nel cotone.. L'importante è che quest'ultimo non sia troppo zuppo.
 

Jaguar90

Aspirante Giardinauta
Esattamente Andrea! Secondo me è più valido seminare nel cotone rispetto alla terra, soprattutto per semi con lunghi periodi di germinazione o con tegumento non troppo spesso perchè si evitano più facilmente i marciumi. Dopo ovviamente bisogna avere l'accuratezza di non inzuppare il cotone altrimenti il seme marcisce, però è più facile tenere sott'occhio la temperatura e l'umidità, fondamentali per la germinazione. Logicamente quando vi sarà il trasferimento in terra il seme subirà uno stress, ma con qualche piccola accuratezza continuerà il suo sviluppo senza problemi. Sono curioso di sperimentare questo metodo un pò con tutti i semi, ma in particolar modo con semi di palma per vedere se riesce a garantire maggiore germinazione e, magari, anche tempi più rapidi.
 

Andrea!

Giardinauta Senior
Anche io raccolto semi di palma.. Guarda quelli che son riuscito a raccogliere
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ci sono 4 gruppi di semi sconosciuti.. In piu cercis, ciliegio, datura, agrifoglio, ginepro fenicio, pino che sono in un altro sottovaso con ghiande di quercus robur e ilex, olmo, kako, mela e pera e altri.. Devo continuare a raccogliere quelli dei cercis, del cipresso e del juniperus communis..

P.S. Il glicine son riuscito a farlo germogliare in una settimana..
 
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