Non sarete daccordo, ma vi dico la mia lo stesso, a rischio di attirarmi la vostra antipatia!
Dovremmo tentare tutti quanti di stabilire qual è il modo più corretto dell'uso dei prodotti fitosanitari.
Anzi abbiamo il dovere di farlo!
Se non stiamo attenti noi che amiamo le piante e la natura, cosa dobbiamo aspettarci da tutti gli altri, in questo mondo dove l'intervento dell'uomo rompe ogni equilibrio ecologico?
Personalmente sento molto il problema e quando sulle rose compaiono i pidocchi, prima di ricorrere ai veleni, almeno tento con rimedi di minor impatto ambientale: li tolgo con le mani...spruzzo il sapone...il macerato di ortica... ci pianto ai piedi l'erba cipollina...!
Mi permetto di riportare il quesito da me rivolto l'anno scorso ai primi attacchi parassitari in giardino, alla rivista Giardinaggio, riportata integralmente sulla rivista e la relativa risposta avuta in privato ( ha risposto anche sul giornale), da Enoe Drusiani esperta agronoma.
".....Il mio piccolo pesco è stato colpito dalla bolla: che prodotto uso?
Mi sto convincendo che purtroppo occorre avere a disposizione diversi prodotti ( veleni? ) per combattere i numerosi nemici delle nostre piante.
L'anno scorso sono stata costretta a distruggere tutte le piante di gerani che possedevo da anni, e va bè, pazienza, però con le piante da frutto è diverso.
Sempre l'estate scorsa ho portato in un garden molto noto delle foglie malate di un melo, un ciliegio e un pesco nani per identificare la malattia che li aveva colpiti: ebbene, il responso è stato: Confidor o Decis Jet.
Il risultato: zero!
Un mio conoscente perito agrario in seguito mi ha spiegato che con quei prodotti ho solo peggiorato le cose e che trattandosi di acari avrei dovuto usare un prodotto specifico,
Ora mi chiedo: il proprietario di un piccolissimo giardino come me, di cosa deve disporre per combattere le numerose malattie che attaccano e possono distruggere le sue amate piante?
Afidi, acari, lumache, malattie crittogamiche ( ma per l'oidio non basta, ci vuole lo zolfo! ). E il rame in prefioritura si, in postfioritura no!
Una volta individuato il problema e dato un nome all'avversità in questione sorge il dubbio terribile: che aria respiriamo e cosa mangiamo?
Tutto questo mi spaventa parecchio e mi sto convincendo che il biologico non esiste.
Sono rarissimi inoltre i fiorai, i garden, i consorzi agrari che conoscono adeguatamente il campo in cui operano e sono in grado di fornire risposte corrette su come curare le piante che vendono............."
Risposta:
... "il pesco affetto da mal della bolla (Taphrina deformans), malattia fungina,
deve essere curato alla caduta delle foglie in autunno con poltiglia
bordolese, ripetendo prima della schiusura delle gemme ( e io faccio così anche con le rose e i risultati sono ottimi! ).
Con questi trattamenti preventivi si riduce la virulenza del fungo. Si possono fare anche trattamenti con ossicloruro di rame in pieno periodo vegetativo ma ifrutti possono rimanere macchiati.
E' difficile mantenere sane le piante e destreggiarsi tra i fitofarmaci,
credo però che a livello famigliare dobbiamo attenerci alla regola base che
attualmente viene impiegata anche in agricoltura e cioè di trattare quando e
solo è veramente necessario e indispensabile.
Molto importante è la prevenzione soprattutto e anche con mezzi agronomici"
Questo per quanto riguarda le malattie crittogamiche.
Invece riguardo le malattie parassitarie, non si deve assolutasmente prevenire, ma agire solo alla comparsa del problema e solo sulle piante colpite, dopo aver capito di che si tratta e con la consapevolezza di usare il prodotto giusto:
non indiscriminatamente e a tappeto su tutte le piante che introduciamo nel nostro giardino!
Scusate, ma qui c'è l'errata convinzione che la distribuzione dell'antiparassitario, addirittura all'impianto di una rosa sia la prassi consolidata e corretta da adottare!
Ma lo sapete che i vivaisti, prima di spedire le rose, hanno già provveduto alla disinfezione?
Vi chiedo ancora scusa :love_4: , ma dovevo proprio...