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terricci fa da te

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Terricci fatti in casa, un argomento che mi incuriosisce assai, voglio chiedere ha chi sa più di me e magari non è solo un appassionato ma ha studiato certe cose o comunque ha un’esperienza maggiore della mia, perché teoricamente avrei a disposizione diversi terricci
ovvero quello di alloro, di cipresso, di abete, di noce (in misura minore), di acacia e di leccio.

Da che cosa dipende l’acidità di un terriccio?
Più precisamente, ad esempio, un terriccio di foglie e rametti di alloro è meno acido di un terriccio di aghi di abete?
Se così fosse, perché la decomposizione degli aghi determina più acidità della decomposizione delle foglie di alloro??
Non conosco il ph di questi terricci che ho a disposizione e non so se potrei usarli per le acidofile al risparmio.

Grazie a chi vorrà togliermi questa curiosità
 

kiwoncello

Master Florello
Caro Lorenzo,
quando si determina il pH del terreno quale misura di eventuale acidità (da 7.0 in giù) od alcalinità (da 7.0 in su) si misurano sostanzialmente gli ioni H+ . L'acidità è infatti espressione della quantità di idrogenioni ma anche di ioni alluminio (Al3+) nel terreno in esame: in pratica più fonti di idrogenioni vi sono più alte saranno le possibilità di acidificazione. Ogni ione Al3+ presente, se il pH è di per se basso, si idrata ed infine rilascia 3 ioni H+; c'è poi tutta una serie di eventi acidificanti ad iniziare dalla pioggia che se abbondante e ripetuta aumenta la percentuale di H+ anche perché l'acqua piovana è leggermente acida (pH 5.7) grazie alla sua reazione con l'anidride carbonica atmosferica, da cui si forma acido carbonico. I concimi azotati formano nitrato rilasciando nella reazione di nitrificazione i soliti idrogenioni. Le piante stesse per mantenere costantemente neutro il pH radicale rilasciano idrogenioni dalle radici stesse compensando così la prevalente assunzione di nutrienti in forma cationica... Sorvolando sulla solubilizzazione di minerali presenti nel terreno e sulla pioggia acida che reagendo con inquinanti atmosferici solforati ed azotati acidifica il terreno grazie alla deposizione di acidi solforico e nitrico, resta ciò che ci interessa, il ruolo della decomposizione microbica della materia vegetale da cui si forma anidride carbonica che reagendo con l'acqua del terreno produce acido carbonico. In parole povere, più alto è il contenuto percentuale di carbonio nelle foglie od aghi a base del terriccio più acido carbonico si forma e più intensa è l'acidificazione. Dal che se ne deduce che i terricci di decomposizione ottenuti da vari materiali vegetali non siano tutti uguali come acidità: fra tutti aghi e corteccia di pino ed altre conifere nonché le torbe danno i terricci più acidi e possono contribuire alla conservazione dell'acidità stessa.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
chiarissimo, come sempre competente.
quindi col terriccio di alloro ad esempio non ci faccio granché, salvo utilizzarlo per le altre piante come ho sempre fatto
 

kiwoncello

Master Florello
Francamente non so ma provare non nuoce: l'importante è il fatto che dalle varie essenze vegetali non otterrai mai terricci...alcalini.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
su questo non c'è logicamente dubbio, infatti la mia curiosità riguardava quanto acido riesco a farlo.
Proverò..
ad esempio, ricordo che a casa tua, come da me, c'è qualche cipresso e se non ricordo male mi dicesti che usavi anche il terriccio di cipresso.
Ricordo male?
Io lo trovo un po troppo fine..
 

kiwoncello

Master Florello
Non tanto la terra nativa, ma lo strato di deposito sotto i cipressi decomposto sul fondo ed ancora come tale in superficie...
 
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