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strage in giardino!!!!!!

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Per titolo d’origine sono biologo fitopatologo non agronomo, Silvio, ma negli ultimi vent’anni mi sono occupato di altro. Solo da quando sono in pensione mi sto riappropriando, a livello semi-hobbistico, della materia, e direi quanto basta per sapere come funziona la diagnostica.
Poiché mi tieni in considerazione, caro Silvio, ora dovrò mettermi il camice e parlare da tecnico.
Sono pochi i casi diagnosticabili sulla base della semplice descrizione osservativa di terzi; il campo si allarga se ci sono foto, però resta limitato alle avversità più comuni (in particolare per danni da insetti se questi sono inquadrabili nell’obbiettivo fotografico).
Diversamente quello che si può fare è abbozzare un ragionamento indiziario e per esclusione, ossia orientativo, ma non si può concludere, salvo tirare a indovinare.
Marcisett riferisce di constatare, nella sua attività di potatore, di frequenti casi di disseccamenti rapidi e apparentemente inspiegabili, inoltre di sapere della diffusone di malattie di origine virale trasmesse anche con il polline dalle api.
Le virosi possono avere un andamento subdolo ma non sono malattie da die-back (così ormai vengono chiamate le sindromi apoplettiche delle piante, provocate tipicamente da patogeni molto aggressivi, batteri e funghi necrotossici o agenti di tracheomicosi): tuttavia i sintomi esteriori possono non venir apprezzati nel tempo e magari in concomitanza con stress termici, idrici o altre concause la pianta sofferente può seccare. In tal senso era diretta la mia prima domanda. Esiste un fitoplasma (un agente infettante a metà strada tra virus e battere), che sta preoccupando soprattutto su albicocco, che si chiama ESFYP (European stone fruit yellow phytoplasma) e che colpisce il floema provocando accartocciamenti clorotici, disseccamenti progressivi fino a morte: uno dei sintomi è l’emissione anticipata delle foglie prima della fioritura; si trasmette con marze e innesti, ma in natura - è accertato - tramite una psilla (Cacopsylla pruni).
La trasmissione di virus per polline è stata segnalata per una decina di virus, tra cui due di drupacee. Non sono virosi da disseccamenti come recitano i loro acronimi (PDV= Prunus dwarf virus; PNSRV= Prunus necrotic ring-spot virus). Si tratta di una modalità di trasmissione assai complessa, che può essere di tipo verticale (il virus va nel seme e sarà virosata la progenie) o orizzontale (il virus si propaga alla pianta ricevente sana che si infetta), possono essere implicate le api ma anche indirettamente insetti fitofagi che esercitando attività trofica si imbrattano di polline e lo trasferiscono sulla pianta sana tramite microlesioni (tripidi).
Le virosi e le fitoplasmosi non sono ordinariamente curabili e la diagnosi confermativa si fa su parti verdi fresche per via sierologia (ELISA, Lateral-flow) o con tecniche molecolari (amplificazione del DNA=PCR) in laboratorio. Si interviene estirpando la pianta e reimpiantando con materiale virus-esente o virus-controllato (esistono certificazioni in proposito).
Se invece il patogeno fosse un fungo che sopravvive nel terreno e attacca radici o colletto, evidentemente è sconsigliabile reimpiantare (salvo disinfezione).
Ciao
 
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