Consideriamo però, che l'inglese ha un numero maggiore di parole in quanto, essendo una lingua molto diffusa, ha subito molte influenze, sia antiche che più recenti.
Gli inglesi, al contrario di altri (per esempio, dei francesi) hanno da sempre adottato termini di altre lingue trasformandole in inglese...non so se mi spiego bene! In pratica i francesi tendono a tenere fuori le altre lingue dalla loro, usando quasi esclusivamente termini francesi, mentre invece, gli inglesi trasformano parole straniere in inglese...le "inglesizzano"
(io ho appena artebelizzato una parola!) . Tante parole che oggi gli inglesi usano abitualmente derivano da altre lingue. Senza contare poi, tutte le parole che si è inventato Shakespeare e che poi sono entrate a far parte del linguaggio comune. Ci sono lingue che hanno subito più influenze rispetto ad altre, per svariati motivi, ma per me resta assurdo sacrificare la propria lingua per un'altra. Le parole che si usano nella letteratura e nella poesia sono comunque parte di quello che siamo, anche se vengono usate molto meno non significa che non debbano essere contate come italiano.
Io trovo che esistano molti termini dialettali che esprimono certi concetti molto meglio dell'inglese e dello stesso italiano, però non è che tutti li usino, anzi, direi che spesso sono sconosciuti oltre i confini della regione in cui sono nati. Non so come sia negli altri dialetti, ma spesso nel dialetto romagnolo le frasi sono più brevi e dirette rispetto all'italiano (è anche vero però che i vecchi romagnoli mettono il plurale al posto del singolare XD, es.: due gelatO....un gelatI!!! XDXD)
L'inglese è stata scelta come lingua franca per comodità, è la più facile da apprendere (tranne per me, ovviamente
) e proprio per il fatto che le frasi spesso risultano più brevi di quelle composte in altre lingue, e ovviamente comunque si è diffusa parecchio con il colonialismo.
Quello che sto cercando dire io, è che trovo normalissimo l'utilizzo di una lingua franca per poterci capire bene tutti, ma credo sia assurdo dover infilare termini stranieri ovunque!. Lasciamo stare parole come film, perchè se noi usiamo film, gli inglesi usano pasta, cappuccino e altri termini italiani, in ambito musicale, per esempio usano Adagio,Maestro, Opera ecc; in ambito artistico usano Chiaroscuro.
Insomma, ci sono parole straniere che sono diventate parte del linguaggio comune ma io continuo a non capire perchè, in italia, si debbano mandare in onda pubblicità in francese!!!!.
Non so se avete mai visto qualche spettacolo di Giuseppe Giacobazzi (mi fa schiantar dal ridere!). In un suo spettacolo, una volta, ha proprio trattato brevemente questo tema, elencando una serie di nomi stranieri che noi abbiamo dato alla frutta e ad un certo punto, una ragazza ha letto sfuse con accento inglese perchè non aveva idea di cosa volesse dire quella parola in italiano!!
E qui mi ricollego al problema della grammatica che hai accennato tu: noi italiani ormai non sappiamo più parlare l'italiano...e non solo perchè non conosciamo che un terzo dei termini, ma proprio facciamo schifo in grammatica!!! Per imparare una lingua (compresa la nostra), si deve leggere, ascoltare e parlare tanto! Non so voi, ma quando io andavo alle medie la gente si drogava talmente tanto di messaggini sul telefono che a scuola avevano preso l'abitudine di storpiare le parole anche nei temi! Nessuno scriveva più in corsivo, poi non parliamo degli accenti.... oltre al fatto che gli insegnanti non ci correggevano, ho notato che in molti libri gli accenti sono totalmente assenti! Ho discusso con mio marito per giorni sul fatto che non sia accettabile che non siano presenti gli accenti in un libro universitario! Sono dovuta andare su internet a cercare la pronuncia di certe parole perchè non c'era un accento nemmeno a pregarlo!.
Insomma, parliamo un italiano schifoso e poi ci cacciamo pure in mezzo dei termini stranieri non necessari.
Un'altra cosa che mi incuriosisce è l'uso del termine "Stage".
Per esempio, la parola "stage" che viene spesso pronunciata in inglese ma in realtà è francese, non è altro che il nostro tirocinio! Poi noi abbiamo trasformato i nostri tirocinanti in stagisti...ma stagista in francese non esiste, è un' italianizzazione di una parola straniera
, quando potremmo dire tirocinante, oppure apprendista, o interno, oppure se proprio dobbiamo usare una parola straniera dovremmo usare trainee in inglese o stagiaire in francese.
Tra l'altro, se dobbiamo usare per forza di cose, un termine straniero...almeno pronunciarlo bene, perchè stage in inglese vuole dire un'altra cosa! Pensate che noi, a scuola, abbiamo sempre pronunciate stage in inglese, compreso gli insegnanti... è dovuta intervenire la prof. di religione per spiegarci che stage è francese e non inglese... che tristezza!!!
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Tutto questo discorso sconclusionato per dire: forse dovremmo imparare bene la nostra lingua prima di affogarci in quella degli altri. Usare termini stranieri non è sbagliato a prescindere (gli inglesi e gli americani lo fanno d'abitudine), ma non si può dire che non sia triste il fatto che molta gente non sappia che film non è altro che pellicola, o che ci siamo dovuti inventare la parola stagista pur di non usare apprendista. Poi, per carità, avete ragione se dite che dire computer viene più facile di calcolatore, ma non mi piace l'idea che la parola calcolatore venga bistrattata se, in fin dei conti è corretta.