Mi sono soffermato sul tuo messaggio, Cancy,
perché l'ho trovato decisamente insolito per la sede in cui ci troviamo (...si direbbe una domanda...facile

...per la maturità

agraria :flower: ...)
Infatti è una antica
pratica agraria diretta a migliorare e arricchire in modo del tutto naturale il terreno per accrescerne la produttività. Consiste semplicemente nel
rivoltare il terreno su cui è stata coltivata,
ma non raccolta, in precedenza una coltura erbacea, per lo più una leguminosa in quanto apportatrice di azoto (es. favino, veccia, lupino, trifoglio ecc.).
Il sovescio può essere considerato ad un tempo un
ammendamento in quanto si migliorano la struttura e le proprietà fisiche del terreno), e una
concimazione per l'apporto di sostanze organiche e nutritive per le piante successivamente seminate.
I microrganismi presenti nel suolo decompongono i vegetali rivoltati trasformandoli in sostanze utili (naturalmente bisogna dare un po' di giusto tempo alla natura di lavorare, prima della nuova semina).
Questa pratica oggi è molto rivalutata per via del
biologico. Un tal agronomo Alex Podolinski ha fondato l'
Associazione biodinamica australiana, una vera e proprio "scuola di pensiero" i cui vengono indicate le essenze, la fase in cui eseguire lo sfalcio (es. prefioritura), modalità di trattamento e interramento dello sfalcio, lasso di tempo prima di immettere la nuova coltura.
Mi son lasciato prendere la mano ? (..stavo ascoltando in filodiffusione un poema sinfonico di Stravinskij..che mi ha bollito....). Magari ti bastavano due righe.
Ciao