Io non ho mai fatto talee con impiego di sostanze radicanti, però l'argomento mi interessa dal punto di vista della biologia e biochimica vegetale, così ho fatto una prima ricognizione in tale direzione.
Intanto ho visto che le sostanze usate per facilitare la radicazione sono generalmente molecole di sintesi: ad es. il NAA (acido a-naftalenacetico) non si trova nei tessuti vegetali, ma è la sostanza auxino-simile più economica, venduta in forma di polvere, peraltro di mediocre azione rizogena. Un altro ormone auxinico usato nei taleaggi, l' IBA (acido indol-3-butirrico) è anch'esso di sintesi ma si trova pure tra i metaboliti della biosintesi dell' IAA (acido indol-3-acetico), il quale ultimo è associato a diversi fenomeni fisiologici (dominanza apicale, allungamento del germoglio, attività delle cellule cambiali, tropismi, induzione al differenziamento delle radici); l' IBA come radicante viene impiegato tipicamente in soluzione. Altri ormoni per taleaggi, soprattutto per orticole, sono il NAD (amide dell'acido naftalenacetico) impiegato anche in diverso formulato come diradante es. su melo; il 2,4 D (acido 2,4-diclorofenossiacetico) a dosi ovviamente diverse da quelli presenti nei diserbanti e negli anticascoli contenenti questa sostanza.
A volte alla soluzione ormonica si aggiungono vitamine (B1, D) il contributo delle quali sembrerebbe tuttavia alquanto discutibile, e anticrittogamici in particolare sulle specie più soggette a infezioni fungine.
La tecnica di somministrazione mediante soluzione in realtà non è semplice, perché l'ormone rizogeno abitualmente è venduto in forma di sale, e comunque è scarsamente solubile in acqua, per cui si usa alcool etilico puro per la preparazione della soluzione madre, ma essendo l'acool caustico per i tessuti vegetali si va a diluire per ottenere una soluzione finale in ragione 1 parte di alcool per 2 o 3 parti di acqua; inoltre i tempi di immersione, sempre per evitare fenomeno di fitotossicità, sono assai ridotti (5-10 secondi); importante infine è l'impianto in bancale: si privilegia la perlite inumidita e compattata da sola o in mix, poi la talea viene posizionata in verticale e durante il periodo di radicazione si provvede ad una regolare nebulizzazione. Infine occorre considerare l'ampio capitolo del prelevamento e della preparazione delle talee, che presenta tecniche variabili in funzione del tipo di talea (erbacea, legnosa) e ovviamente della specie.
Ho letto un lavoro prodotto nella mia Regione relativo a radicazione di talee di mirtillo gigante. In questo caso i risultati migliori (prossimi all'80%) sono stati ottenuti impiegando un mix di NAA + IBA nel rapporto rispettivamente di 750 ppm (parti per milione) + 8125 ppm, mentre come substrato si è usata torba + corteccia macinata (1/2 + 1/2).
Ciao a tutti