LA CITTA'
Quotidiano di Teramo e provincia
Sindaco,uccida i cani
Signor Sindaco,
mi permetta di scriverle queste poche righe, questa specie di lettera aperta. Sì, lo so che nella vita ci diamo del tu, ma comprenderà dall’argomento che, stavolta, il lei è doveroso. Le scrivo, infatti, per chiederle... la morte. Dei cani. No, non di tutti, ma di quelli ospiti del canile che sono malati in fase terminale. Li uccida, la prego. E lo faccia subito, senza tentennamenti, senza incertezze. Ho scoperto, ieri, per bocca di un consigliere comunale ben informato, che per le cure dei cani malati terminali il Comune di Teramo spende, ogni mese, qualcosa come duemilaecinquecento euro. Lo scrivo anche a numeri, perché magari fa un po’ più effetto: 2500 euro al mese. Ovvero 30.000 mila euro l’anno. Trentamila, per mantenere in vita cani condannati a morte da una malattia incurabile. Cani. Animali. Non mi consideri spietato, Signor Sindaco, se le dico che considero assolutamente evitabile, in un momento così difficile per tante famiglie, spendere così tanto per tenere in vita qualche animale malato. Ho sempre considerato l’ambientalismo e l’animalismo, se esasperati, una sorta di devianza, un sovvertimento delle regole della natura. Trentamila euro, in un anno, possono aiutare due, tre, magari quattro famiglie teramane in difficoltà, o allungare di qualche ora l’assistenza scolastica di un ragazzo disabile, o consentire ad una decina di pensionati “col minimo” di temere un po’ meno l’arrivo delle bollette. Tutto, meglio dello spenderli per curare cani malati terminali. Per quanto la cosa possa dispiacere a quelli che amano riempirsi la bocca di citazioni ad effetto, io più conosco uomini in difficoltà, più considero sbagliato spendere soldi per curare cani senza speranza. Nessun cane, per quanto straordinario, vale la sofferenza di un uomo. Li uccida, Sindaco. Per favore.
http://www.lacittaquotidiano.it/index.php?/Il-Blog-del-Direttore/Sindaco-uccida-i-cani.html
Quotidiano di Teramo e provincia
Sindaco,uccida i cani
Signor Sindaco,
mi permetta di scriverle queste poche righe, questa specie di lettera aperta. Sì, lo so che nella vita ci diamo del tu, ma comprenderà dall’argomento che, stavolta, il lei è doveroso. Le scrivo, infatti, per chiederle... la morte. Dei cani. No, non di tutti, ma di quelli ospiti del canile che sono malati in fase terminale. Li uccida, la prego. E lo faccia subito, senza tentennamenti, senza incertezze. Ho scoperto, ieri, per bocca di un consigliere comunale ben informato, che per le cure dei cani malati terminali il Comune di Teramo spende, ogni mese, qualcosa come duemilaecinquecento euro. Lo scrivo anche a numeri, perché magari fa un po’ più effetto: 2500 euro al mese. Ovvero 30.000 mila euro l’anno. Trentamila, per mantenere in vita cani condannati a morte da una malattia incurabile. Cani. Animali. Non mi consideri spietato, Signor Sindaco, se le dico che considero assolutamente evitabile, in un momento così difficile per tante famiglie, spendere così tanto per tenere in vita qualche animale malato. Ho sempre considerato l’ambientalismo e l’animalismo, se esasperati, una sorta di devianza, un sovvertimento delle regole della natura. Trentamila euro, in un anno, possono aiutare due, tre, magari quattro famiglie teramane in difficoltà, o allungare di qualche ora l’assistenza scolastica di un ragazzo disabile, o consentire ad una decina di pensionati “col minimo” di temere un po’ meno l’arrivo delle bollette. Tutto, meglio dello spenderli per curare cani malati terminali. Per quanto la cosa possa dispiacere a quelli che amano riempirsi la bocca di citazioni ad effetto, io più conosco uomini in difficoltà, più considero sbagliato spendere soldi per curare cani senza speranza. Nessun cane, per quanto straordinario, vale la sofferenza di un uomo. Li uccida, Sindaco. Per favore.
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