kiwoncello
Master Florello
Questa è una vecchia foto antedigitale che documenta la stranezza di un fungo nato da pigna....

Ciao Kiwo,
E si, la natura ci sorprende sempre, molto bella e particolare la tua foto. Si tratta di Gymnopilus penetrans,fungo che predilige boschi di conifere, si trova su ceppi marcescenti o residui legnosi, strobili ed aghi in particolare di Pinus spp.
un salutone
Consultando i libroni del grande Bruno Cetto ho imparato che il funghetto non è commestibile, troppo amaro.... Comunque i funghi sono straordinari: quest'anno, sotto uno dei grandi Pinus pinea che mi ritrovo, una mattina vedo un incredibile cerchio di magnifici Clitocybe nebularis che qui si cucinano e sono apprezzati. Saranno stati quasi un centinaio: eppure in 30 anni non ne avevo mai visto uno in quella porzione di terreno ma parecchi nei boschi limitrofi. Ne ho dedotto che anche qui qualche spora vagante mi aveva gratificato: erano così belli che non li ho toccati. Grazie Tmaximo!
Interessante questa “discussione”. Non sono uno strenuo difensore dei diritti della C.nebularis, ma neppure un totale affossatore del suo uso gastronomico: la sua esclusione dal novero dei funghi commestibili è comunque giusta, in una visuale ufficiale di minimizzazione dei potenziali problemi tossici. Però tutti e ripeto tutti i funghi, anche quelli da gourmet sono portatori di varie molecole in parte potenzialmente tossiche (e parlo di quelle ad ora identificate, a fronte di tante altre per ora elusive): tossine intrinseche al fungo oppure sviluppatesi per degradazione (fungo vecchio d'età, raccolto troppo tempo prima del suo consumo oppure banalmente mal conservato) ma anche per parassitosi del fungo stesso. Non a caso, nell'ambito della ASL 1 (provincia di Milano) fra il 1999 ed il 2006 la casistica di “intossicazioni” fungine non letali appare collegabile al cattivo stato di conservazione ma anche ad inadeguate modalità di cottura. La casistica riguarda fra l'altro, oltre alla Clitocybe nebularis, l' Armillaria mellea ma anche varie Boletacee commestibili. E qui andiamo ad uno dei principali problemi diagnostici delle cause di intossicazione: spesso non si consuma un solo tipo di fungo (potenzialmente tossico) ma un mix di varie specie e generi (tipico dei raccoglitori inesperti od imprudenti). Chiaramente quando uno si trova di fronte un sistema renale drammaticamente compromesso dopo settimane dal consumo di funghi va subito a pensare al Cortinarius orellanus , ma qualora venisse consumata la nostra Clitocybe insieme con altri funghi considerati ottimi commestibili, saremmo ben certi di poterla incolpare di un'eventuale gastroenterite sopraggiunta? La poca letteratura scientifica concernente questo fungo è piena di ipotesi ma scarsa di certezze: sì, contiene muscarina probabilmente in quantità maggiore rispetto a quella nella classica Amanita muscaria ove l'alcaloide venne identificato, e ciò rappresenta un hazard sanitario soprattutto per asmatici o cardiopatici, ma si tratta di molecola termolabile che dovrebbe sparire come tale dopo opportuna cottura. Non ho idea (e non se ne trova conferma dimostrata) se i residui di alcaloide o suoi derivati da degradazione termica post-cottura possano o meno accumularsi nell'organismo. Certamente però sarebbe necessario consumare ripetutamente questo fungo, cosa alquanto infrequente, credo. E poi, quanti disturbi attribuiti alla nebularis in realtà derivano dall'aver erroneamente raccolto Entoloma lividum oppure Clitocybe dealbata confondibili con la prima? Ed infine, la chitina che abbonda nella materia fungina è forse un alimento altamente digeribile? Vi nutrireste di formiche, chele di crostaceo ecc.?