axteria ha scritto:
Panem et circenses dicevano i romani.. se la gente ha la pancia piena e un po' di svago allora se ne sta buona.. i vari reality (reality?????) show dicono che anche se nn sei nessuno puoi avere il tuo quarto d'ora di gloria... quello che come diceva Andy Warhol nn si nega a nessuno...
E' un circolo vizioso... ma le tv spente avrebbero davvero molto potere...
Concordo appieno su quanto scritto da Axteria. Tutte queste notizie o notiziole, per quanto sia giusto darle, non fanno altro che spingere la media delle persone, ad occuparsi di falsi problemi e a non pensare.
La gente che smette di interrogarsi è controllabile e gestibile e somministrare quotidianamente una TV spazzatura, pregna di falsi valori, è quanto di meglio si possa fare per incasellare le menti, soprattutto quelle più condizionabili come quelle degli adolescenti. Poi dovremmo smettere a mio avviso, di pensare che solo la nostra è un'informazione scadente o pilotata.
Nel mondo abbiamo moltissimi esempi di questo e gli americani ci hanno insegnato molto, considerato che loro per primi hanno inaugurato questo modo di fare notizia.
Già una ventina di anni fa circa e, questa la dice lunga, ricordo ci fu un film americano che si chiamava "Dentro la notizia" che illustrava bene, quali fossero le dinamiche utilizzate per arrivare alla gente e di come l'informazione venisse manipolata per fare audience: non dimentichiamo inoltre che audience=denaro, quindi tutto verte sempre su quello e noi siamo le marionette inconsapevoli di questi grandi burattinai.
Concordo anche con quello che ha scritto Emanuela, ma aggiungo che difficilmente si discute dei problemi veri della gente.
Siamo tutti un po' nauseati e disincantati dalla vita e spesso, preferiamo evitare argomenti tristi e angosciosi che riguardino la nostra quotidianità.
Dei VIP abbiamo bisogno perchè permettono di illudersi che a chiunque sia consentito di diventarlo.
Sento spesso la gente dire: "Non ho voglia di pensare alle cose tristi della vita, ai poveracci, ai derelitti e ai negletti" e va bene, lo capisco, ma fino ad un certo punto, perchè un conto è pensare alle cose tristi ed essere consapevoli di quanto ci gravita attorno senza diventare dei depressi e un conto è rimuovere completamente la realtà, visto poi, che chi controlla l'informazione trae un grande beneficio da questo atteggiamento che diventa sempre più dilagante e si radica sempre di più, fino a rendere la gente insensibile, disillusa e priva di speranza e quindi più facilmente gestibile.
Questa sorta di anestesia, questa amputazione del proprio interiore, è il danno più grave che l'umanità abbia subito e che ha portato la gente a vivere sempre più della propria individualità, a perdere la coscienza di sè e della condizione umana oltre che della propria.
L'empatia è un aspetto, di ognuno di noi, sempre meno diffuso.
L'incapacità di provare dispiacere per un altro come noi, in difficoltà, ormai impera.
Spesso ci si scaglia contro chi sta già a terra, senza pensare che quel qualcuno potremmo essere anche noi.
E allora smettiamo di parlare dell'inutile, dell'Isola dei famosi, della Talpa e di tutte le porcherie che ci propinano, per parlare di noi stessi, per chiederci come stiamo, per regalarci un sorriso, per condividere con chiunque abbia desiderio di farlo, le proprie angosce e le proprie gioie e forse riscopriremo il piacere della solidarietà, del calore e della vicinanza.