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Riutilizzo acqua piovana

Greenpower00

Aspirante Giardinauta
Chiedo scusa in anticipo se la domanda risulterà banale o se non mi trovo nella sezione giusta del Forum.
Volendo riutilizzare acqua piovana per le mie piante, ma essendo alle "prime armi" in questo campo, vorrei chiedere a chi é più esperto come la stessa va riutilizzata: filtrata, in modo da risultare perfettamente "limpida", oppure é accettabile anche con tutte le impurità varie che si trascina dietro (i contenitori in cui la raccolgo risultano, ovviamente, pieni di residui di ogni genere)? Nel primo caso, per l'appunto, utilizzate un filtro?
Vorrei evitare di trasmettere alle mie amate piante batteri, infezioni, micro-insetti decomposti, micro particelle di terriccio e quant'altro......
Grazie in anticipo, come sempre! ;)
 

ironbee

Guru Giardinauta
Ti dico come faccio io: le discese delle grondaie finiscono in un serbatoio con cui innaffio l'orto.
Durante la pioggia ho la possibilità di aprire una discesa e riempire degli innaffiatoi che uso per i vasi.
 

Puntina

Guru Giardinauta
Ciao, non credo sia necessario filtrarla ma se vuoi evitare ogni rischio puoi filtrarla attraverso del tnt o simile mentre la verso sulle piante...
 

Krishnamurti

Aspirante Giardinauta
Dove abiti? In montagna? Se abiti in città o nei pressi, o in pianura padana te lo sconsiglio assolutamente (soprattutto per orto e frutteto o piante aromatiche) perché in questo caso l'acqua piovana è ricchissima di inquinanti: solfuri, solfati, nitriti, nitrati, composti eterocicli (cancerogeni) generati dalla combustione incompleta. Se proprio la vuoi usare evita di utilizzarla per le piante che necessitano di un ph alcalino e neutro, perché le acque piovane sono sempre acide, anche quelle meno inquinate.
 

Greenpower00

Aspirante Giardinauta
Dove abiti? In montagna? Se abiti in città o nei pressi, o in pianura padana te lo sconsiglio assolutamente (soprattutto per orto e frutteto o piante aromatiche) perché in questo caso l'acqua piovana è ricchissima di inquinanti: solfuri, solfati, nitriti, nitrati, composti eterocicli (cancerogeni) generati dalla combustione incompleta. Se proprio la vuoi usare evita di utilizzarla per le piante che necessitano di un ph alcalino e neutro, perché le acque piovane sono sempre acide, anche quelle meno inquinate.

Abito a Napoli città, l’inquinamento non è clamoroso per via della presenza del mare.
In effetti i miei dubbi erano legati proprio al come utilizzarla al meglio (filtrarla? Farla decantare? Conservarla per “X” giorni? Ecc.).
Grazie a tutti gli intervenuti, comunque!
 

Jc123

Giardinauta
Secondo me non è necessario compiere alcun trattamento. Le piante all'aperto prendono esattamente la stessa acqua quando piove.

solfuri, solfati, nitriti, nitrati
questi composti si trovano comunque anche nell'acqua potabile, però. E per le piante non sono dannosi, se non in concentrazioni che comunque solitamente non si raggiungono :)
 

Greenpower00

Aspirante Giardinauta
Secondo me non è necessario compiere alcun trattamento. Le piante all'aperto prendono esattamente la stessa acqua quando piove.

Ni.
Nel senso che la prendono direttamente, mentre io (e chiunque altro) deve prima raccoglierla e, per un tempo che può essere minimo ma anche significativo, conservarla.
La mia discussione non é se faccia bene o male, se sia più o meno preferibile rispetto a quella del rubinetto (ho già fatto la mia scelta in tal senso), ma sul come - appunto - renderla il più similare possibile a quella che cade dal cielo, senza che si ammalori.....ad esempio, se la si conserva fuori per 24 ore in giornate caldo/umide, o a potenziale contatto con insetti e uccelli, può accadere qualcosa di negativo?
In effetti, se piove alla notte non é che la si può ritirare subito (così come se piove al mattino, e si torna a casa soltanto la sera).
Se é stata conservata da molto conviene filtrarla o bollirla, prima di darla alle piante?
Accorgimenti del genere, insomma.....
 

Krishnamurti

Aspirante Giardinauta
questi composti si trovano comunque anche nell'acqua potabile, però. E per le piante non sono dannosi, se non in concentrazioni che comunque solitamente non si raggiungono
Nelle acque piovane questi composti sono presenti in concentrazione maggiore rispetto alle acque potabili per consumo umano. Sono pericolosi perché nelle acque piovane la concentrazione di nitriti (cangerogeni) è nettamente superiore rispetto all'acqua del rubinetto, specie se si abita in città o nei pressi. Mentre i composti a base di zolfo hanno un impatto negativo sul ph e lo rendono più acido del normale. Comunque la loro presenza, oltre ad una certa soglia, non è mai un buon segno perché se è elevata significa che nell'acqua sono presenti altre sostanze nocive, che arrivano dalle industrie o gas di scarico delle auto, esattamente come questi.
Il mio discorso a riguardo valeva più nel caso si volesse utilizzare l'acqua per crescere piante che poi verranno consumate. In questo caso per me è sempre meglio utilizzare acqua del pozzo o del rubinetto, visto che le piante hanno già la loro dose di veleno a causa delle precipitazioni.
 

Krishnamurti

Aspirante Giardinauta
Abito a Napoli città, l’inquinamento non è clamoroso per via della presenza del mare.
In effetti i miei dubbi erano legati proprio al come utilizzarla al meglio (filtrarla? Farla decantare? Conservarla per “X” giorni? Ecc.).
Grazie a tutti gli intervenuti, comunque!
Farla decantare non serve perché nell'acqua non vi sono solidi sospesi, o se vi è del particolato (dipende da dove la raccogli) sono solidi colloidali che sono inseparabili.
Per filtrarla ti servirebbero filtri adsorbenti per specifici composti, ma per utilizzo agricolo non ha alcun senso.
Conservandola a lungo si creerebbero alghe.
L'unica cosa che ti consiglio è di tenere sotto controllo il ph dell'acqua e mettere della calce per sistemarla nel caso fosse troppo acida (se non ti serve per piante acidofile).
 
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