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rinvaso melograno da guerra

avalu81

Giardinauta
Eccoci qua, questo è il mio melograno nano nato inaspettatamente dopo aver buttato via dei semi che per 6 mesi erano stati dormienti...dopo 3 mesi dalla germogliatura nel sacco scuro del terriccio con conseguente filatura causa buio totale, questa è la situazione attuale, un cespuglietto alto circa una 20 di cm, sostenuto da un unico misero fusticino largo appena 1.5mm (che già non so come faccia a stare in piedi e gli ho dovuto mettere due cannucce per tenerlo in piedi).
Come vedete dalle foto, la bottiglia è piena di radici, che ormai si stanno allungando sul fondo, con un substrato alto circa 15cm.
é la prima volta che mi trovo in una situazione simile con un melograno, visto che gli altri che ho, sempre da seme, sono nati in piena terra quindi si sono ingrossati molto più velocemente (è una pianta che viaggia alla velocità della luce) e per 4-5 anni sono rimasti li.
vi chiedo quindi come muoversi con il rinvaso, se posso procedere già ora o aspettare comunque novembre-dicembre. sicuramente nella bottiglia inizia a stare stretto, almeno come pane radicale.
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danielep

Florello Senior
Anch'io aspetterei, data anche la conformazione della bottiglia che renderebbe lo svaso più difficoltoso.
Casomai, due fori in più sul fondo e un giro di stagnola al vaso, per ora;)
 

avalu81

Giardinauta
Ok, mi confermate e idee che avevo. I miei dubbi venivano dal fatto che nella bottiglia le radici si stanno sviluppando completamente in verticale e volevo evitarlo. In ogni caso penso che, essendo una piantina ancora esile, a novembre dovrebbero essere ancora sottili e malleabili per poterci lavorare. Secondo voi, viste le dimensioni della pianta, all'atto del rinvaso potrei intervenire a radice nuda, distenderle ed eventualmente accorciarle o mi conviene solo un falso rinvaso o poco più?
 

danielep

Florello Senior
Intanto, uomo dalla doppia residenza, il tuo melograno sta a Lecce o a Milano? Dico per l'inverno;)
Comunque i melograni sono piante un po' suscettibili per i rinvasi, dicono.
Ne ho perso uno solo, ma, in seguito, sono andato meno pesante, con pochi tagli di radici e mantenendo abbastanza integro il pane di terra:)
Piuttosto ( conosci le mie manie) all'atto del rinvaso fa salire un filo di alluminio dal fondo (funge anche da ancoraggio) e comincia a dare un po' di pieghe al tronco;)
 

avalu81

Giardinauta
Ciao Daniele, allora. Il bonsai al momento si trova a Milano ma fra 15gg verrà con me nel Salento, poi deciderò se lasciarlo li o riportarlo a Milano. È molto probabile che lo porti a Milano, visto che a Lecce ne ho già uno di 8 anni e due altri, nati spontaneamente in piena terra, che a Natale probabilmente finiscono in vaso perché nella posizione in cui sono prendono poco sole. Io quindi fino ad oggi ho sempre lavorato su melograni ben sviluppati, con un apparato radicale che già di per se aveva una buona predisposizione a raggiera e la radice nuda non sembra aver mai creato particolari danni. In questo caso appunto, la prima cosa che vorrei fare è quella di passarlo in vaso basso e largo e disporre le radici radialmente.
Per quanto riguarda il filo, al momento la vedo davvero dura con quel fusto da 1.5mm, ma il tentativo che vorrei fare, è quello di dare il movimento lavorando con le potature, per questo sto cercando, con delle cannucce, di tirantare delicatamente tutti i rametti che stanno venendo fuori, in modo da tenermi aperte tutte le opzioni di forma. Quindi lavorerei in prima battuta sul rinvaso, sperando di non fare danni e poi lascerei crescere indisturbato per almeno 2-3 anni. Poi capirò se margottare o meno perché il futuro nebari mostra già una piccolissima curva antiestetica a pochi mm dal terreno (eredità di una filatura al buio nel sacco del terriccio)
 
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