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Resine da albicocco

wonkarudeboy

Aspirante Giardinauta
Il mio albicocco, una pianta di circa 11-12 anni, ha iniziato in questi giorni a produrre dal tronco una resina ambrata e appicicosa, molto simile a miele. Di cosa si tratta? Devo preoccuparti o è assolutamente normale?

Grazie
 

Al Thor

Aspirante Giardinauta
Non so se è normale ma mi ridesta brutti ricordi.
Non ti voglio spaventare ma è stato l'inizio di un declino continuo per la mia amata pianta...aspettiamo le indicazioni degli esperti.
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
si tratta di gommosi, sintomo aspecifico cioè le cause possono essere molteplici. Il valore che si deve dare a tale processo è comunque di stress e sofferenza della pianta.
Visto la tipologia della pianta, il momento e l'età è molto probabile si tratti di cause fungine, cancro del legno, con un coltello robusto e tagliente elimina le zone secche della corteccia scava per arrivare alla zona sana, ripulendo da tutto compreso dalla gomma. Spennella tutto con una poltiglia molto densa di rame (poltiglia bordolese consigliata) mantieni concimata la pianta durante la stagione, fai i classici trattamenti autunnali, invernali e primaverili con funghicidi. Il tuo compito è mantenere la pianta più sana e vigorosa possibile visto che è l'unico modo per mantenerla viva, nn è detto che sia compromessa solo il tempo te lo dirà.
In ogni caso i processi degenerativi delle piante, a scapito del legno, sono fattori molto più comuni di quanto si possa credere dunque nn disperare, l'unico elemento è che la pianta continui a vegetare e produrre come sempre.

Ciao
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Dove sono localizzate le emissioni? Anche verso la base del tronco e delle grosse branche?
La gommosi come ti ha detto Brandegeei è un sintomo aspecifico; tuttavia occorre non sottovalutare che l'albicocco è particolarmente suscettibile a Pseudomonas syringae pv. syringae, un batterio che causa una malattia detta "deperimento batterico" (in aumento in questi ultimi anni); proprio in questa stagione si formano cancri da cui fuoriesce gomma assieme ad essudati batterici, i quali batteri sono in grado di infettare a temperature relativamente basse, penetrando attraverso ferite. Se venisse colpito anche il portinnesto la pianta reagirebbe successivamente con formazione di vigorosi succhioni. Se sono colpiti anche rami, in sezione vedresti delle necrosi. Ti metto una foto che ho già postato in altra occasione e si riferisce ad un caso certo di P. syringae su albicocco perchè è un campione portato in laboratorio fitopatologico e da cui è stato eseguito un isolamento per la diagnosi biologica.
Le pennellature di rame vanno bene anche contro questa malattia, ma non interventi topiari perchè produrrebbero ferite che sono le vie di ingresso del patogeno.
Ciao
Pseudomas_syringae_albicocco.jpg
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
a parte che anche fosse batteriosi, nn si danno gli antibiotici alle piante dunque resta solo il rame, se ci sono essudati e dunque cancri il patogeno qualunque sia è già dentro.
Ripulire le ferite ed eliminare la parte secca con il coltello è d'obbligo perchè nn si riuscirebbe a dare il rame nei tessuti da proteggere. Nn è che se uno fa un taglio il batterio entra in 3 sec, dunque deve intervenire comunque. E' una pianta di 12anni sai quanti tagli avrà quella pianta, oppure ferite sulla corteccia che nn sono ancora ben visibili. Al massimo può una volta spennelato col rame dopo che si è asciugato, spennallare con colle viniliche per aumentare la protezione. La lotta alle batteriosi è solo con rameici, cioèprodotti di copertura.

Ciao
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Non convengo, se si trattasse effettivamente di P. syringae, perchè su albicocco la gommosi può avere ad es. una eziologia virale (= PDV, Prunus dwarf virus): è tipico però della citata batteriosi la formazione di cancri con fuoriuscita di resine nel periodo autunno-invernale. Le indicazioni di lotta contro P. syringae sottolineano di evitare di lavorare il terreno per non procurare ferite, così come di non fare le potature durante il periodo tra autunno e primo inverno, proprio perchè si è constato che il rischio maggiore di infezione si ha in quei mesi.
Gli antibiotici in Italia sono vietati. Per le batteriosi sui fruttiferi viene impiegato il rame che ha una certa efficacia, e recentemente un nuovo prodotto (in particolare per il colpo di fuoco batterico su pero), l'acibenzolar-S-metile che è un derivato del benzotiodiazolo, molecola che agisce attivando il fenomeno della resistenza acquisita: questo p.a. è sistemico ma agisce solo su piante con percorso S.A.R. (il formulato commerciale si chiama Bion http://www.syngenta.it/syngentacp-it/Prodotti/Speciali/Bion+50+WG.htm ).

Ciao
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
tutto quello che dici è corretto, ma il contesto è differente, una cosa è la prevenzione e la lotta preventiva, qui ormai si è davanti ad un dato di fatto, le lesioni ci sono già dunque qualsiasi è l'agente nella pianta di albicocco di 12 anni (non di primo impianto) bisogna raggioungere la ferita aperta, perchè tale rimarrà.
Sotto la corteccia secca e la gomma il verderame nn arriverà, dunque nn servirà a nulla, anzi aiuterà l'entrata di un altro patogeno.

Ciao
 

alby80

Giardinauta Senior
ci sono molteplici cause.. ma a differenza degli altri ti posso dire che il vecchio albero di mio nonno ha fatto resina per 30 anni ma ha continuato a fare tanta e buona frutta..
prova qualche cosa che ti dicono gli esperti altrimenti non pensarci più di tanto ! :)
 

wonkarudeboy

Aspirante Giardinauta
Inanzitutto intendo ringraziare tutti per gli esaurienti consigli che mi avete dato.
Volendo approfondire sul caso del povero albicocco, per fornirvi insomma altre informazioni per valutare, posso dirvi che questa pianta ha avuto problemi col porta innesto, tali da creare una sorta di bubbone proprio nel punto di attacco. Inoltre qualche anno fa una branca e tutti i rami connessi si sono seccati d'improvviso, lasciando la pianta praticamente con mezza chioma. Questo albicocco ha avuto sempre acqua in abbondanza e concime nei periodi giusti. Non so cosa pensare..

Ciao e grazie a tutti!!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Il punto vero, Wonkarudeboy, è che per via mediatica ognuno può esporre onestamente - e per quello che sono le proprie conoscenze ed esperienze - una opinione, ma altrettanto onestamente nessuno può fare diagnosi (salvo si tratti di avversità conclamata e con sintomatologia inconfondibile, il che riguarda solo una piccola frazione di casi).
L'emissione di gomma, nelle drupacee in particolare, esprime uno stato di sofferenza, ma è un po' come la febbre: la causa può essere banale, o avere una eziologia non parassitaria, dunque la pianta è in grado di conviverci, o può essere dovuta a patogeni più o meno pericolosi e la cui virulenza è anche in relazione alle condizioni ambientali e alle capacità di difesa della pianta stessa.
Da fitopatologo io ti posso mettere in allerta sulle fitopatie compatibili con il quadro riferito, segnatamente se esiste un rischio di malattia pericolosa come quella a cui avevo accennato e che troverai ben spiegata in questo link
http://www.crpv.it/c/document_library/get_file?folderId=5196&name=stefanidic04.pdf
inoltre dirti che generalmente i Servizi Fitosanitari Regionali accettano campioni anche da privati, a titolo di servizio gratuito (se tu abitassi in Piemonte il giorno di ricevimento è il lunedì 9:00-12:00)
 
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