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resina su lauroceraso

ciopi

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti, il mio giardino è delimitato da una siepe di lauroceraso di circa 70 metri, ho notato che alcune piante sono patite, non hanno nuove foglie, quelle che hanno sono gialline ...insomma hanno un'aspetto sofferente. Mi sono accorta che il tronco è cosparso di pustole resinose, la sostanza è proprio resina. Cosa può essere? un parassita...un fungo...mi potete aiutare?
grazie rita.
 

ciopi

Aspirante Giardinauta
...sempre io che insisto, ho cercato un po' in rete e potrebbe trattarsi di "cancro corticale", qualcuno lo conosce? Ciao Rita,
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
si potrebbe essere anche cancro, ti consiglio di fare dei trattamenti con fosetil alluminio alternati con verde rame o similare rameico, quest'ultimo da cospargere sulla chioma e tronchi colpiti e sulle piante limitrofi.
Concima le piante e controlla l'andamento della situazione, se dovesse peggiorare elimina completamente le piante malate.

Ciao
 

ciopi

Aspirante Giardinauta
Ciao
si potrebbe essere anche cancro, ti consiglio di fare dei trattamenti con fosetil alluminio alternati con verde rame o similare rameico, quest'ultimo da cospargere sulla chioma e tronchi colpiti e sulle piante limitrofi.
Concima le piante e controlla l'andamento della situazione, se dovesse peggiorare elimina completamente le piante malate.

Ciao

a fine estate sembrava che la situazione si fosse stabilizzata, nel senso che le pustole resinose non sono aumentate e asciugate, alcuni rami secchi li avevo asportati poi ad ottobre la potatuta annuale della siepe.
Stamattina ho fatto un'ispezione approfondita e oltre alle piante ammalate dell'anno scorso ho notato che altre piante hanno alcuno rami ammalati, è sufficente togliere i rami danneggiati senza eliminare la pianta? posso iniziare già da ora col trattamento suggeritomi? e se si ogni quanto va ripetuta?
che angoscia...proverò a postare qualche immagine.
grazie rita.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Il disseccamento dei rami sul lauroceraso può essere dovuto sia a cause abiotiche sia a organismi patogeni. Senza una valutazione visiva non è possibile dire. La tua descrizione farebbe propendere per un fungo (es. il corineo, ma anche altri più frequenti su questa pianta, quale Botryosphaeria obtusa). Se fai foto inquadra bene le lesioni in modo che si possa capire se sono effettivamente cancri rameali (sono longitudinali e generalmente sono arginate da tessuto cicatriziale prodotto dalla pianta). Se così fosse, la prima cosa da fare sarebbe eliminare le parti più infette e compromesse prima di iniziare la lotta chimica.
Ciao
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
ecco le foto... di esserci riuscita...non sono molto tecnologica!
ciao Rita.
Ci sei riuscita...ma non ce n'è una a fuoco:martello2 !
Ad ogni modo rimango dell'idea che si tratti di un fungo patogeno, in prima ipotesi il corineo, Coryneum beijerinckii; la malattia, che interessa tutte le drupacee ma anche Prunus da fiore e il lauroceraso, viene anche chiamata vaiolatura (perchè su foglie e frutti provoca macchie che fanno venire in mente quelle del vaiolo) o anche gommosi (perchè, in particolare quando prende i rametti, determina lesioni necrotiche da cui fuoriesce gomma).
Se si trattasse di un altro fungo ai fini della lotta poco cambierebbe, la quale lotta consiste:
- eliminare per quanto possibile i rametti infetti;
- mettere in programma un paio di trattamenti anticrittogamici, di cui uno adesso e il secondo a fine stagione;
- in caso di primavere piovose 1-2 trattamenti suppletivi (col caldo si sospende perchè il corineo si ferma).
Prodotti: i rameici vanno bene ma è preferibile fare un test preliminare perchè alcune piante lo tollerano poco, oltretutto il lauroceraso non perde le foglie che sono più sensibili degli organi legnosi.
In alternativa viene indicato il ditianon (formulati in libera vendita impiegabili su ornamentali, ma confezioni da 1 kg.: TIANON WDG, GLADIO WDG), oppure la dodina (qui ti consigliere un formulato garden della Bayer polivalente che si chiama PROCLAIM COMBI, evitando di preparare la soluzione con acqua molto fredda o di usarlo con temperature prossime allo 0 °C). Puoi anche alternare come ti ha detto Brandegeei con il fosetil-alluminio, una sostanza che potenzia le difese della pianta e in parte agisce anche direttamente contro i funghi patogeni (però generalmente più efficace su un gruppo diverso da quello del corineo): ci sono moltissimi prodotti, tipo TUTOR, ALIETTE, ALETIL 80 WDG ecc..
Ciao
 
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ciopi

Aspirante Giardinauta
grazie Alessandro, sulle tue ipotesi di ieri ho cercato delle immagini del corineo...in effetti assomigliano moltissimo.
questo forum è fantastico, molto più esaustivo di un giardiniere con attività di lunga data che non ha saputo rispondere alla domanda "che roba è questa?", l'unica proposta è stata di ridurre tutta la siepe alla base...proposta sconvolgente per me visto che l'altezza e di circa 2,5 mt x 70 di lunghezza, con un'incidenza del problema su circa una decina di piante. In ogni caso il lavoro di taglio e conseguente irrorazione devo affidarla a lui , purtoppo non sono attrezzata...possiedo solo una pompa a spalla di 10 litri.
Gli dirò di usare un prodotto a base di rame oppure il PROCLAIM COMBI, ho capito bene? e il test? in che senso? un'ultima cosa ... anzi due...due piante sono ammalate dalla base vanno tolte del tutto? è possibile inserire al loro posto nuove piante giovani?
grazie mille
ciao rita.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
...ieri ho cercato delle immagini del corineo...in effetti assomigliano moltissimo...Gli dirò di usare un prodotto a base di rame oppure il PROCLAIM COMBI, ho capito bene? e il test? in che senso? un'ultima cosa ... anzi due...due piante sono ammalate dalla base vanno tolte del tutto? è possibile inserire al loro posto nuove piante giovani?

La diagnosi delle malattie fungine non è facile e il margine di errore, su valutazione visiva anche in loco, è più alto rispetto all'identificazione di un parassita, es. un insetto che generalmente si può vedere. Una diagnosi molto più sicura si ha con esame al microscopio ottico degli elementi riproduttivi del fungo (spore ecc.), previo isolamento e coltura o camera umida (= tecniche di laboratorio).
Test. I fitofarmaci sono prodotti innanzitutto per il settore agrario, e prima di essere messi in commercio vengono provati sulle colture per quali si prevede di chiederne l'autorizzazione di impiego (vite, pomacee, cereali ecc.); quelli per piante ornamentali ( = PPO) vengono anch'essi sperimentati ma il numero delle piante da fiore e ornamentali è vastissimo, perciò a mio avviso è sempre bene, la prima volta che si usa un prodotto su una certa pianta, fare una prova prelimare su un piccolo campione di piante e aspettare qualche giorno per vedere che non provochi effetti collaterali (sarebbe il caso col Proclaim Combi che contiene dodina, che si sa ad es. essere fitotossica a certe concentrazioni su alcune varietà di Golden Delicious).
Quanto a sostituire la piante compromesse è una valutazione che è meglio faccia il giardiniere in loco: io ti posso dire che non è che il terreno sia infetto, dunque non c'è problema a reimpiantare, anzi si eliminano focolai di infezione (però poi è meglio bruciare le piante eliminate).
Ciao
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
è dubbio l'agente preciso in questione, ma certamente il corineo nn è un fungo lignivoro infatti attacca i rametti giovani, nel caso preciso l'azione è diretta a rami ben lignificati e tronchi principali. Pensare a Botryosphaeria è più logico ma nn agire su due fronti è pericoloso.
Il deperimento delle piante determina inevitabilmente l'instaurarsi di patogeni secondari alquanto pericolosi, i rameici sono sopportati bene dal lauroceraso agiscono sul fungo in questione, mentre il fosetil agisce in protezione dell'apparato radicale, che comunque soffre in parallelo alla chioma stessa.

http://www.ermesagricoltura.it/wcm/...otezione/pag_regolamento_verde/pag_difesa.htm

Ciao
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
...Pensare a Botryosphaeria è più logico ma nn agire su due fronti è pericoloso...

Se ho inteso correttamente Brandegeei, tu ti orienteresti ad abbinare all'anticrittogamico di superficie il fosetil-alluminio sistemico, anche per potenziare le difese della pianta? In questo senso due fronti?
Comunque vedo che anche attribuisci a quelle lesioni una eziologia fungina.
Personalmente tra tutti i più frequenti patogeni responsabili di disseccamenti e cancri sul lauroceraso, Nectria sp., Cytospora sp., Botryosphaeria obtusa e Coryneum beijerinckii, davo un punto in più a quest'ultimo per via della emissione di gomme, però è vero che cancri da B. obtusa possono talvolta essere accompagnati da secrezioni gommose: certo che se l'infezione si estende al legno più grosso convengo che sia più logico attribuirne la responsabilità a questo patogeno (può anche capitare che tramite le lesioni iniziali da corineo di insedino altri agenti di cancri).
Non sono tanto convinto sull'impiego del fosetil-alluminio: non viene usualmente indicato contro i cancri (so che è molto usato in viticoltura contro la peronospora, e sulle ornamentali in etichetta c'è scritto contro Phythophthora sp., però sinceramente non ho dati di esperienza); leggo invece che a titolo curativo collaterale sono suggeriti, come sistemici, i triazoli (bitertanolo & company).
Mi permetto di inserire due foto, ottenute con tecniche microscopiche diverse, degli elementi riproduttivi di B. obtusa, per sottolineare il discorso che avevo avviato sulla diagnosi delle malattie fungine: così sarebbe possibile (per chi in laboratorio fitopatologico ci lavora abitualmente) stabilire di che fungo si tratta. Per inciso la prima immagine è relativa agli aschi (forma sessuata del fungo), la seconda è un picnidio da cui parte l'infezione primaverile.
Ciao a tutti

B_obtusa_asci.JPG


B_obtusa_pycnidium.JPG
 
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Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
....aiuto ...siete troppo tecnici...mi confondete le idee!

...ma no, era solo uno scambio di vedute che può servire ad entrambi: per es. io non mi ero soffermato, rispetto alle tue foto, sulla localizzazione delle lesioni ma piuttosto sul loro aspetto fissandomi su gocce di resina o gomma che si vedono fuoriscire.
Se Brandegeei sa già che i rameici sono ben tollerati dal lauroceraso significa che se usi quelli non hai bisogno di fare una prova preliminare.
In ogni caso un anticrittogamico è necessario, puoi scegliere tra un rameico (poltiglia bordolese, ossicloruro: basta chiedere al rivenditore) o uno di quelli che ti ho detto io (il PROCLAIM COMBI ne contiene due di principi attivi, di cui uno che viene assorbito dalla pianta, dunque in teoria più efficace): e questo è da fare già adesso. Se vuoi potenziare le difese naturali della pianta puoi fare, un po' più avanti, un secondo trattamento col fosetil-alluminio (ti ho già scritto i nomi di marche), oppure in alternativa un secondo con quello che hai già usato. Comunque in generale, visto che la tua siepe è soggetta a questo tipo di malattia, metti in programma un trattamento anticrittogamico dopo la potatura.
Spero di non averti ancor più confuso le idee :slow: !
P.S. Ho messo quelle foto da microscopio perchè recentemente mi hanno fatto vedere un vetrino di una malattia grave del platano, ma pur guidato e pur avendo, per studi e anche una pregressa pratica fitopatologica, una certa qual conoscenza di tal genere di cose, ce ne ho messo per riuscire a vedere gli elementi caratteristici di quel patogeno: ossia non è facile neppur al microscopio se non si ha l'occhio allenato.
Ciao
 
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brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
si due fronti con due prodotti diversi, i triazoli nn hanno capacità discendente mentre il fosetil è uno dei pochi che agisce pure sull'apparato radicale, possiede importanti azioni collaterali su altri patogeni e sulla fisiologia della pianta. L'analisi di laboratorio può essere utile finchè vuoi, ma sai perfettamente che l'identificazione nn è sempre facile e certa, mentre la conoscenza dei patogeni che normalmente attaccano una specie e le caratteristiche sintomatologiche che si instaurano, permettono una restrizione più che suff. e immediata del patogeno. Io rimango molto scettico nei confronti del corineo, che personalmente e in base alle mie fonti bibliografiche nn è preso nemmeno in considerazione, se tu hai fonti che lo annoverano come possibile patogeno del lauroceraso sarei grato se me le indicassi.
In definitiva che venga usato rame, ditiocarbammati, bitertanolo, dodina o altro, l'azione curativa deve essere prolungata per almeno tutto l'anno a scadenze regolari, supportate da una buona concimazione.

Buon lavoro
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Io rimango molto scettico nei confronti del corineo, che personalmente e in base alle mie fonti bibliografiche nn è preso nemmeno in considerazione, se tu hai fonti che lo annoverano come possibile patogeno del lauroceraso sarei grato se me le indicassi

AA.VV. "Malattie e parassiti delle piante da fiore, ornamentali e forestali", Edagricole 2003, Tomo I, pag. 946. E' elencato tra i possibili patogeni di Prunus laurocerasus e Photinia serrulata; sicuramente più frequente B. obtusa, contro il quale viene indicata l'eliminazione dei rami infetti seguita da un trattamento con rameici, se l'infezione viceversa è più estesa si suggerisce, specie con andamento climatico piovoso, riduzione e pulizia delle lesioni e impiego (anche alternando a rameici), di prodotti curativi come il ditianon (che ha un'azione collaterale cicatrizzante) e il bitertanolo (locosistemico con buona penetrazione nei tessuti).

Io invece sarei interessato ad avere bibliografia relativa all'impiego di fosetil-alluminio contro gli agenti di disseccamenti e cancri rameali, in quanto in diverse etichette che ho esaminato di prodotti commerciali a base di questo p.a. non ne viene indicato l'impiego in questo senso, né mi è ancora capitato di leggerlo tra i rimedi contro funghi responsabili di questo tipo di patologie della parte epigea della pianta, mentre al contrario è registrato contro i marciumi del colletto e delle radici (associato es. con propamocarb), e contro peronospore e oomiceti in genere (qui associato es. con cimoxanil e mancozeb).

Ciao

P.S. Ho trovato qualche altro link in rete su corineo e lauroceraso (direi però non molto interessante):
http://www.srpv-centre.com/ulf/SRPVcentre/avertissements/orn01-10int.pdf
http://www.clamerinforma.it/SAIF/Prunus_Laurocerasus.htm
 
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brandegeei

Esperto in Fitopatologie
AA.VV. "Malattie e parassiti delle piante da fiore, ornamentali e forestali", Edagricole 2003, Tomo I, pag. 946. E' elencato tra i possibili patogeni di Prunus laurocerasus e Photinia serrulata; sicuramente più frequente B. obtusa

si posseggo il testo, è menzionata ma proprio secondariamente, nello stesso rimanda ai prunus dove la evidenzia sui rametti.
Il mio dubbio è se effettivamente il corineo possa attaccare i rami senza colpire le foglie, un pò come pensare all'oidio solo sui rami ma nn sulle foglie, sarà che io li vedo un pò come due patologie che privilegiano l'attacco principalmente fogliare e poi in presenza massiccia si spostano ai rami debilitati o ai rametti.

Io invece sarei interessato ad avere bibliografia relativa all'impiego di fosetil-alluminio contro gli agenti di disseccamenti e cancri rameali

mai scritto che serve a quello.
il motivo per cui consiglio il fosetil è chiaro, i post sono rileggibili, lo stesso ha importanti azioni collaterali su molti patogeni e sulla fisiologia della pianta. Prontuario degli agrofarmaci Muccinelli

Ciao
 
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