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questo è il mio bonsai ma che essenza è?

Greenray

Esperto di Bonsai
Caro Aurex,

sono d'accordo con ciò che scrivi, a parte il mio pignoleggiare sul fatto che i bonsai sono delicati perché noi li riduciamo ad esserlo, chiudendoli in un vaso e talvolta addirittura in casa.
Ma se il tuo post l'ho quotato parzialmente è perché quello su cui non sono d'accordo è quel paragone fra le "conoscenze più raffinate" che i bonsaisti avrebbero rispetto ai "normali coltivatori".

In questo dissento, credo che si tratti di due differenti specializzazioni e non di conoscenze più raffinate.
Credo che bonsaisti nella marggior parte dei casi lo si diventa ed anche se è una passione è anche un po' un gioco, un piacere.
Mentre quelli che chiami "normali coltivatori" magari lo fanno per vivere e magari lo fanno fin dalla nascita, acquisendo in tanti anni una maggiore conoscenza, ed un senso in più.
Credo che a queste persone risulti ormai immediato il risultato di una delle nostre svariate conversazioni, poichè per loro diventa quasi istintivo; conoscono senza nemmeno rendersene conto, ma mentre noi fatichiamo addirittura ad esporre i problemi, loro al nostro posto li eviterebbero, grazie alla loro eperienza, non sostituibile con solo teoria o frequentazione di forum, ma solo con altrettanta esperienza pratica.

Comunque tutto questo è una mia opinione, ma io ricordo un bambino di tre anni circa che ad occhi chiusi fiutava i legni della legnaia e diceva a suo nonno che legno fosse.
Mio figlio a un anno e mezzo riconosceva una cinquantina di automobili dal rumore del motore (a quei tempi le valvole erano rumorosette).
Specialissimi tutti e due, ma le valvole cambiano e l'odore del legno no. Le auto che mio figlio conobbe da piccolo erano la Giulia, la Prinz e sono scomparse vanificando la curiosa passione per un bimbo cittadino, mentre il bimbo che giocava coi legni, magari oggi non utilizza quella sua straordinaria conoscenza che magari crede di aver dimenticato, ma se messo alla prova son certo che non deluderebbe.

Quando poi dici che il bonsaista è "particolarmente tecnico" non voglio contraddirti, ma il fatto è che certamente è più un progettista che un esecutore, quindi è una affermazione ovvia, ma che non va interpretata (sempre secondo me) come una maggior cultura botanica.
La gente che vive a contatto con la natura la assimila, la sente, se en appropria e ne condivide le gioie, i pericoli, le tristezze, ed ha (come dicevo) un senso in più che permette loro di non andare ad inguaiare una pianta o un animale facendo quei banali errori che invece noi facciamo di sovente.
Poi magari noi siamo bravissimi a venirne fuori ed a descrivere anche scientificamente causa, effetto e cura.

Siccome vedo che sto per ripetere e diventare più logorroico del solito mi fermo qui, anche perché son certo che nonostante le mie carenze nello spiegarmi, tu avrai sicuramente capito ugualmente il mio punto di vista, che logicamente è discutibile almeno quanto il tuo.

Ciao
 
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Zenais

Giardinauta Senior
Bè secondo me i bonsai non sono delicati... è delicato il modo in cui vivono ( chiusi in piccoli vasi e magari ambiente non del tutto favorevole per nonp arlare dell'acqua ecc.. ). Io coltivo bonsai per me semplicissimi ma fin da quando li ho acquistati.. mica li ho fatti morire. E' ligoco che mi sono documentato molto sulla loro provenienza,clima,acqua,terreno ecc... se no nemmeno un bonsai di plastica camperebbe a mio avviso. Poi ci vuole anche un certo fiuto nel capire la pianta, il come reagisce agli stimoli, agli spostamenti, ai fertilizzanti, al rinvaso ecc... ma quello si acquista con la pratica e l'osservazione della pianta giorno per giorno ma in ogni caso ci deve essere già una conoscenza della pianta stessa tramite documentazione in modo da non fare errori grossolani ( che poi sono questi la vera causa della morte di un bonsai...che di solito non vanno a morire da soli solo perchè "sono delicati"). Ho sentito gente lamentarsi ( ma è davvero tanta ) per esempio che la serissa ( che io ho da diverso tempo ed è stata la mia prima ) è una delle piante più ostiche che potevo trovare. Niente di più falso, mi sono accorto che se segui quelle 4 regole in croce per quella determinata pianta stai pur certo che non ti morirà mai salvo cause di forza maggiore maggiore. C'è gente che non ha idea di come curare il suo basilico sul balcone e poi scrive che i bonsai sono difficili solo perchè a lui muoiono. Ci vuole passione, cura, attenzione e anche un pò di menefreghismo da un certo lato...nel senso che non bisogna essere troppo pignoli e la pianta gradisce a volte che la si lasci vivere in pace. Meno la tocchi una pianta e meglio è... ogni cosa, concime,rinvasi e altre robe devono essere effettuati solo se strettamente necessario e nel modo giusto ovviamente cercando di essere il meno invasivi possiibli. POi su una pianta sana coltivata in un certo modo si può anche sbizzarrire per esempio e contorcerla... grattare il tronco ecc.. ci vuole solo un pò di prudenza e di malizia oltre a sapere bene cosa si sta facendo.
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Volete spiegarci cos'è quella schifezza? Una cosa normale per il podocarpo?

Ciao Green,
non ho trovato molto in rete e non sono certissimo di quanto affermato nel sito che ho allegato, bisognerebbe fare ulteriori ricerche, tuttavia mi sembra abbastanza ragionevole ritenere che per i Podocarpus sia una cosa normale.
Ho pensato ad una forma di malattia perché nello stesso periodo, rinvasando un Ficus carica, ho trovato altre formazioni sulle radici, queste più preoccupanti e credo siano tubercoli provocati da nematodi galligeni. Non ne sono certo e non so come procedere, la pianta apparentemente sta bene, ho solo annaffiato con Confidor.
Allego la foto di una radice, ovviamente ogni consiglio è ben gradito

galleradiciDscn3526.jpg
 

Zenais

Giardinauta Senior
Sembrano qulle formazioni che hanno tipo le leguminose nelle radici dove tengono le alghe azzurre e i batteri azoto fissatori XD. Sicuro che con confidor startmini i nematodi?
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Ciao Green,
non ho trovato molto in rete e non sono certissimo di quanto affermato nel sito che ho allegato, bisognerebbe fare ulteriori ricerche, tuttavia mi sembra abbastanza ragionevole ritenere che per i Podocarpus sia una cosa normale.
Ho pensato ad una forma di malattia perché nello stesso periodo, rinvasando un Ficus carica, ho trovato altre formazioni sulle radici, queste più preoccupanti e credo siano tubercoli provocati da nematodi galligeni. Non ne sono certo e non so come procedere, la pianta apparentemente sta bene, ho solo annaffiato con Confidor.
Allego la foto di una radice, ovviamente ogni consiglio è ben gradito

Sembrano proprio "galle" radicali, purtroppo non ho consigli, ma anche perché è un argomento del quale non ho mai parlato con nessuno, fin'ora.
E' la prima volta che vedo una cosa del genere ed escluderei che possa accadere esclusivamente al podocarpo, poverino.

Ciao
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Anche a me non era mai successo. Ho cercato un po’ sui nematodi, ammesso che siano loro i responsabili, e si consigliano trattamenti fumiganti ma mi sembra un po’ troppo complicato. Non so se il Confidor possa essere utile, ho pensato che essendo un sistemico magari qualcosa fa. In attesa di altri consigli, penso di rinvasare di nuovo a primavera e vedere come vanno le cose. Intanto grazie a tutti e due!
 
B

Boostpolo

Guest
quoto il pensiero di green e aggiungo che io quando do la forma a qualche pianta ,albero, (per quello che mi può far fare la mia conoscenza teorica e pratica) uso in linea di massima dei concetti bonsaistici,magari sbagliando,ma mi sono sempre trovato bene...intendo concetti base quali incrocio rami,eliminazione del secco interno per l'arieggiamento,rami che crescono verso il basso o verso l'alto (e cio' puo valere per esempio alla grande per una bella polygala mirtifolia,per un mirto,per un ajaccio,per un alloro, ma non per un oleandro che cresce dritto, a steli lunghi al quale bisogna solo dare una spuntata).
 
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