quello che ci vedo io (e direi che vale per ogni cosa che le persone fanno) è che serve a uno scopo.
quale sia lo scopo, non è sempre detto che mi sia chiaro. né che mi serva saperlo.
e che sia etico o meno, dipende da cosa s'intende per 'etica'.
in pratica: in questo caso io il legame tra lo scavo minuzioso dell'anguria e l'etica o la virtù nemmeno lo cerco, perché tutto quel che mi basta sapere (e lo so già, il fatto in sé che sia avvenuto me lo dice) è che ha avuto un qualche senso (consapevole o meno) per la persona che l'ha fatto. senso che può benissimo non aver nulla a che fare con ciò che muove me nella vita. il che mi sta benissimo. per cui, di nuovo, non mi porta a desiderare di investire le mie energie per comprenderne la motivazione e il 'peso'. se lo scavo di angurie da esposizione dovesse però diventare obbligatorio per legge, o anche semplicemente se io stessa iniziassi a desiderare di farlo, lì comincerei pure a interrogarmi sulla cosa, sui motivi, sull'impatto che avrebbe per me e per gli altri. fintanto che è cosa personale di qualcuno e non la vedo toccare le esistenze altrui e mia in modi che tolgono qualcosa al benessere, semplicemente lo osservo e auguro a chi lo fa che si sia divertito, o sia soddisfatto, o qualsiasi cosa volesse ottenere nel farlo.
anche il trarre considerazioni universali ("Quindi si vive per donare bellezza benchè effimera?") da esperienze singole e personali è qualcosa che non mi sento di fare, perché di nuovo dipende dal punto di vista da cui si guarda a cose come 'bellezza', 'senso della vita'..
alla fin fine non ho risposto alle tue domande, ma come vedi è perché io non me le pongo nei tuoi termini quindi non avrei da dirti nulla in proposito.