Salve a tutti.
Dopo essermi letto questa discussione e fatto alcune ricerche generiche sono giunto alla conclusione che le due tipologie di biotrituratore servono ad esigenze diverse.
Quelli a rulli sono più indicati per potature fortemente legnose che vengono ridotte a pezzi di dimensioni analoghe alla corteccia per pacciamatura. Con foglie e sfalci di piccolo calibro ci si ritrova con pezzettoni triturati molto grossolanamente.
Quelli a lame fanno esattamente l'opposto: fanno più fatica con rami di taglia media, ma sminuzzano più finemente il fogliame.
I modelli a rullo sono tendenzialmente più silenziosi e hanno il grosso vantaggio che si auto-alimentano: infili il ramo e il resto se lo trascina dentro da solo.
Quelli a lame sono più rumorosi e il materiale bisogna ficcarcelo dentro a forza.
Ho sbagliato qualcosa? Perché a grandi linee io ho capito questo.
A margine di tutto questo ho trovato un modello a lame che si alimenta da solo tramite un rullo di trascinamento:
Biotrituratori elettrici
C'è anche da considerare che molti modelli di biotrituratore a rulli hanno la regolazione della controlama. Forse forse per sminuzzare più finemente il fogliame basta affidarsi a questo dettaglio?
Non ho un giardino molto grande, però con più di 30 metri lineari di siepe mista da potare due volte l'anno eliminare gli sfalci è sempre un problema. Ecco perché vista la tipologia di piante (pitosforo, lauceraso, carpine...) sarei più propenso ad un modello a lame, anche se la comodità e la silenziosità di un modello a rulli mi fanno molta gola.
Consigli in merito?