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Processionaria del pino

Maltazard

Aspirante Giardinauta
Avendo alcuni alberi di pino desidererei sapere come distruggere o liberarmi completamente di questi pericolosi parassiti.

Secondo voi mi conviene provvedere ad una disinfestazione oppure elimino tutti i pini così mi libero completamente dei parassiti?
 
S

scardan123

Guest
In che zona sei? è un giardino di città o sei vicino a un bosco? Se così, senti anche la forestale, perché so che la processionaria è molto difficile da debellare e credo intervengano proprio loro, la considerano (giustamente) grave, soprattutto se vicino hai dei boschi.

PS: i miei pini non hanno mai avuto la P ma do dovuto toglierne vari, e vari ancora vanno abbattuti, perché le ultime 2-3 estati secche li hanno stroncati, e poi si sono ammalati di non so cosa ma hanno iniziato a perdere resina e seccarsi. Non sono un granché come alberi, secondo me.
 

Maltazard

Aspirante Giardinauta
In che zona sei? è un giardino di città o sei vicino a un bosco? Se così, senti anche la forestale, perché so che la processionaria è molto difficile da debellare e credo intervengano proprio loro, la considerano (giustamente) grave, soprattutto se vicino hai dei boschi.

PS: i miei pini non hanno mai avuto la P ma do dovuto toglierne vari, e vari ancora vanno abbattuti, perché le ultime 2-3 estati secche li hanno stroncati, e poi si sono ammalati di non so cosa ma hanno iniziato a perdere resina e seccarsi. Non sono un granché come alberi, secondo me.

Io sono in Puglia. E' una pinetina e non sono vicino ad un bosco, non sto in città ma in campagna però è una zona piena di ville attaccate quindi non c'è alcuna campagna aperta, ci sono solo 2-3 campi abbastanza grandi vicino ma è tutta terra, non ci sono assolutamente alberi, è solo terreno.

Sono quasi l'unico ad avere sti pini, davvero una croce.
Su un albero ci sono 3 bozzoli (che ho visto io) ma chissà quanti altri ce ne saranno. So che dopo il freddo questi bozzoli si aprono e questi bruchi vengono fuori e quando diventano adulti diventano farfalloni che però campano solo 2 giorni dopo appunto la metamorfosi.
 
V

vinceco

Guest
Io sono in Puglia. E' una pinetina e non sono vicino ad un bosco, non sto in città ma in campagna però è una zona piena di ville attaccate quindi non c'è alcuna campagna aperta, ci sono solo 2-3 campi abbastanza grandi vicino ma è tutta terra, non ci sono assolutamente alberi, è solo terreno.

Sono quasi l'unico ad avere sti pini, davvero una croce.
Su un albero ci sono 3 bozzoli (che ho visto io) ma chissà quanti altri ce ne saranno. So che dopo il freddo questi bozzoli si aprono e questi bruchi vengono fuori e quando diventano adulti diventano farfalloni che però campano solo 2 giorni dopo appunto la metamorfosi.
Adesso puoi farlo,se non ci sono altri che ti possono dare fastidio oppure chiedi il permesso e sparali.Non hai qualche amico cacciatore?questo è uno dei sistemi migliori oltre che il fuoco,dovresti buttarli giù e poi bruciarli,io li ho tolti così su dei pini bassi dato che non potevo spararli.ciao
vincenzo
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
attento a non sparare a qualche aereo... :lol:
prima ti conviene sentire la forestale nella tua zona, poi pensare ad interventi alternativi.
Sono molto alti i pini in questione?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
La cosa più semplice, visto che si deve intervenire in ambiente antropizzato e su un numero limitato di piante, è tagliare i rami con i nidi e bruciarli (adesso la stagione è propizia perchè dovrebbero stare per lo più al riparo nei nidi invernali).
Le alternative sarebbero trattamenti con Bacillus thuringiensis, oppure intervenire in endoterapia (sulle conifere è piuttosto difficile perché le piante emettono resina che tende a chiudere le tracheidi e ostacola l'assobimento della soluzione fitoiatrica, perciò devi rivolgerti a personale qualificato).
Chiamare la Forestale o i Servizi Fitosanitari credo serva a ben poco; tra l'altro il Decreto di Lotta Obbligatoria è stato modificato ed è divenuto assai meno "obbligatorio" per la Pubblica Amministrazione.
Ricordati che le larve, a partire dalla terza età, sono munite di peli urticanti.

Se poi vuoi farti una cultura entomologica ti propongo questo mia "rivisitazione" di un celebre racconto di un grande entomologo francese del passato (l'avevo già pronta perchè l'avevo postata altrove).

Il processionale del pino

I montoni del mercante Dindenaut seguivano quello che Panurgo aveva maliziosamente gettato in mare, e l’uno dopo l’altro si precipitavano,
MoutonsDePanurge1.jpg

giacché, dice Rabelais: “la natura del montone, il più sciocco e inetto animale del mondo, è di sempre seguire il primo, in qualunque parte vada”
mouton.jpg

Il bruco del pino non per inettitudine, ma per necessità, è ancora più pecoresco: dove è passato il primo, passano tutti gli altri in fila regolare, senza intervalli vuoti.
Camminando sopra una sola riga, a cordone continuo, ciascuno toccando con la testa la parte posteriore del precedente. Le sinuosità complesse, descritte, nei suoi vagabondi capricci, dal bruco che apre la marcia, sono scrupolosamente descritte da tutti gli altri. Giammai teoria antica recantesi alle feste d’Eleusi fu meglio coordinata. Di qui il nome di processionale dato al roditore del pino.
processionaria-fila.jpg

……
Il bruco che si trova in testa alla processione…sbava il suo filo senza interrompersi e lo fissa sulla via che gli fanno prendere le sue mobili velleità…Ma il secondo arriva sulla sottile passerella e la raddoppia del suo filo; il seguente la triplica: tutti gli altri, finché ve n’ha, amalgamato così bene il getto delle loro filiere che, quando la processionaria è sfilata, rimane, come traccia del suo passaggio, uno stretto nastro la cui splendente bianchezza luccica al sole.
….
A che tanto lusso?...Io vedo…due ragioni. E’ di notte che i processionali vanno a pascolare il fogliame del pino. Escono dal nido situato alla sommità di un ramo; discendono seguendo l’asse denudato fino alla prossima ramificazione non ancora brucata e sempre più bassa, a misura che i consumatori hanno tosato i piani superiori; risalgono lungo questo ramo intatto e vi si sparpagliano sopra gli aghi verdi.
processionaria_pino1-1.jpg

Presa la refezione e giunta la troppo viva freschezza notturna, si tratta di riguadagnare il ricovero del domicilio….Inutile invocare la vista come guida in questo tragitto così lungo e mutevole…Altrettando inutile pensare all’odorato…E’ il tatto che li informa…La vista e l’odorato esclusi, che resta per guidare il ritorno al nido? Resta il cordone filato in cammino. Al’ora di ritirarsi, ciascuno ritrova comodamente il suo proprio filo, sia uno di quelli dei fili vicini, distribuiti a ventaglio dal gregge divergente; a mano a mano la tribù dispersa si riunisce in una sola fila sul nastro comune, la cui origine è al nido, e in tal modo la carovana sazia risale nel suo maniero.
….
 
Ultima modifica:

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Di giorno…si fanno delle spedizioni lontane….Queste sortite non hanno per scopo la ricerca dell’alimento….Gli escursionisti non hanno altro scopo che una passeggiata igienica, un pellegrinaggio di esplorazione dei dintorni, forse un esame dei luoghi in cui più tardi avverrà il seppellimento nella sabbia per la metamorfosi….Per riguadagnare la via già percorsa, occorre che descrivano un laccetto….Più frequentemente ancora il sinuoso laccetto incontra di primo colpo il nastro conduttore. Appena la rotaia è tra le zampe del primo bruco, ogni esitazione cessa: il branco s’incammina verso il nido a passi affrettati.
Sotto un secondo aspetto, è evidente l’utilità di questo marciapiede di seta. Per garantirsi dalle asprezze dell’inverno…il bruco del pino si tesse un ricovero nel quale trascorrerà le ore cattive…Una dimora solida, alla prova della neve….esige il concorso di un gran numero. Coi nulla sovrapposti dell’individuo, la società fa un impianto spazioso e durevole.
processionaria_pino4-1.jpg


In testa di ogni processione, lunga o corta, cammina il primo bruco che io chiamerò capomarcia, capofila, benché il termine di capo…sia qui un po’ fuori posto. Niente lo distingue, infatti, dagli altri…Le sue funzioni temporanee gli danno un’attitudine a parte. Mentre gli altri passivamente seguono ben allineati, egli, capitano, si agita, e con movimento brusco proietta la parte anteriore del corpo ora di qui, ora di là. Sempre progredendo, sembra informarsi….I subordinati seguono, tranquillissimi, rassicurati dal cordone che tengono tra le zampe.

La soppressione del capofila non conduce a nulla di saliente…Il secondo bruco, diventato capitano, conosce di primo acchito i doveri del suo grado…Tolgo un bruco verso il mezzo della fila… taglio il pezzo di nastro che occupava e ne cancello il minimo filo. Per questa rottura, la processione acquista due capifila, indipendenti l’uno dall’altro. E’ possibile che quello posteriore raggiunga la fila anteriore…allora le cose ritornano allo stato di prima.
E’ ancora più frequente che le due parti non si rinsaldino. In questo caso, vi sono due processioni distinte, che errano ciascuna a suo piacere…Nonostante tutto, l’una e l’altra sapranno ritornare al nido, ritrovando…il nastro direttore, di qua dalla rottura.
Queste due esperienze sono di mediocre interesse. Ne ho meditato un’altra…

Mi propongo di far descrivere ai bruchi un circuito chiuso,
orcio.jpg

dopo aver distrutto i nastri che vi si riallacciavano e che possono condurre a un cambiamento di via…I processionali…si manterranno sulla medesima pesta, persisteranno a percorrere una via che non termina mai?

Nel penultimo giorno di gennaio 1896…soprendo un branco numeroso….uno in fila all’altro, i bruchi scalano il grosso vaso, ne raggiungono l’orlo, e vi si avanzano in regolare processione.

Aspetto che il cordone si richiuda, che cioè il capofila, sempre seguendo il cercine circolare, sia tornato al punto di entrata. In un quarto d’ora è fatto. Ecco magnificamente realizzato il circuito chiuso…Un grosso pennello spazza l’eccesso degli ascensionisti; una spazzola rude…sfrega con cura i fianchi del vaso e fa sparire ogni filo…Terminati questi preparativi, ci aspetta un curioso spettacolo.
Nella processione circolare ininterrotta, non c’è più capofila. Ogni bruco è preceduto da un altro, che segue, che pedina esattamente….è seguito da un compagno che lo stringe d’appresso con la stessa precisione….Nessuno comanda…tutti obbediscono…Che cosa faranno i bruchi su questo fallace sentiero chiuso? Se ne andranno senza fine in tondo, fino all’esaurimento delle forze?
La vecchia scolastica ci parla dell’asino di Buridano…che, messo tra due profende di avena, si lasciava morire di fame…Si è calunniata la degna bestia. Non più sciocco di un altro, l’asino risponderebbe alla trappola facendo pasto di entrambe le profende.
asinoBuridano.png


Avranno i miei bruchi un po’ del suo spirito?
Lo credevo e avevo torto…La serie senza testa non ha più libertà, più volontà; è diventata meccanica. E ciò dura per ore e poi per altre ore…La giornata raggiunge la sua fine e nessuna modificazione si è ancora prodotta nell’impianto della pesta…L’ora del pascolo è venuta…Lascio gli affamati alle dieci e mezza, persuaso che la notte porterà consiglio e che l’indomani tutto sarà rientrato nell’ordine.
anelloprocessionarie.jpg

Errore da parte mia…All’alba, li ho visitati. Sono allineati come alla vigilia, ma immobili. Tornato un po’ di calore, scuotono il loro torpore, si rianimano, si rimettono in marcia. La processione circolare ricomincia…La notte questa volta è rude…Che faranno i bruchi…? Andiamo a vedere…Li trovo raggruppati in due mucchi, senz’ordine alcuno. Così ammonticchiati…hanno sofferto il freddo un po’ meno.
La sventura a qualche cosa serve…Per ogni gruppo rianimato…sta per essere trovato un capofila, che non avendo da seguire un bruco che lo precede…potrà far deviare la serie…
Sorvegliamoli…Riusciranno a uscire dal cerchio stregato?
A vedere la loro grossa testa nera che oscilla, inquieta, per un momento lo credo.
processionaria_pino7-1.jpg

Ma sono tosto disingannato. Dilatando le file, i due pezzi della catena si ricongiungono, il cerchio si ricostituisce. I capi di un momento ridiventano semplici subordinati, e per tutto il giorno ancora i bruchi sfilano in tondo.

Quando verrà dunque la liberazione? Io non vedo che due mezzi di scongiurare la sorte e di liberarsi dal circuito. Questi due mezzi sono due prove penose. Strano concatenamento degli effetti e delle cause: dal dolore, dalla miseria, deve risultare il bene.

La stanchezza aumenta la confusione. Numerose sono le zoppicanti; le serie si spezzano in brani, aventi ciascuno il suo capo…Tutto sembra annunciare la disgregazione dalla quale nascerà la salvezza.
La mia speranza è ancora ingannata
….
Chi avesse voglia di leggere per intero il raccoto, compreso il finale, può cercare nelle librerie il Volumetto:
J.H. Fabre, Le meraviglie dell’istinto negli insetti
Casa Editrice Sonzogno – Milano, ristampa del 1957

[foto in parte mie e in parte tratte dalla rete]
 
Ultima modifica:

kiwoncello

Master Florello
Purtroppo si tratta di lotta quasi sempre perdente, specie se condotta su alberi molto alti e pressocché impossibile in pinete infestate. La Forestale, come giustamente rimarca Alessandro, non interviene più: poverini, sono quattro gatti (almeno qui) con competenza su immense estensioni ed hanno ben altro da fare. Io ormai tengo ben pulito sotto i pini e quand'è stagione controllo accuratamente e quotidianamente l'eventuale presenza di processioni; prelevo i vermazzi munito di guanti e li butto in benzina od alcol denaturato dove muoiono molto rapidamente. Il thuringiensis va bene per alberi accessibili, ma come si fa ad arrivare con un getto di pompa a 20 e più metri d'altezza centrando i nidi?
 
V

vinceco

Guest
Purtroppo si tratta di lotta quasi sempre perdente, specie se condotta su alberi molto alti e pressocché impossibile in pinete infestate. La Forestale, come giustamente rimarca Alessandro, non interviene più: poverini, sono quattro gatti (almeno qui) con competenza su immense estensioni ed hanno ben altro da fare. Io ormai tengo ben pulito sotto i pini e quand'è stagione controllo accuratamente e quotidianamente l'eventuale presenza di processioni; prelevo i vermazzi munito di guanti e li butto in benzina od alcol denaturato dove muoiono molto rapidamente. Il thuringiensis va bene per alberi accessibili, ma come si fa ad arrivare con un getto di pompa a 20 e più metri d'altezza centrando i nidi?

Quando io ho detto che si sparano...Brand s'è messo a ride ,ma chi pratica pini in luoghi dove si può,vengono sparati perchè è l'unico sistema su pini molto alti.Io in pini,lecci,bassi ho tagliato i rami e poi bruciato ,ma quando sonoalti è l'unico modo. ciao
vincenzo
 

kiwoncello

Master Florello
Quando io ho detto che si sparano...Brand s'è messo a ride ,ma chi pratica pini in luoghi dove si può,vengono sparati perchè è l'unico sistema su pini molto alti.Io in pini,lecci,bassi ho tagliato i rami e poi bruciato ,ma quando sonoalti è l'unico modo. ciao
vincenzo

Vero Vincenzo, ma io non posso sparare, ho case vicine ahimé.
 
V

vinceco

Guest
Ciao
credo che più esemplificativo di così. :D
Complimenti per il suggerimento.
ciao brand...non è che vuoi insegnare ad un cacciatore come e dove si può e no sparare?:),credo anche che il più povero degli esseri umani sa in questo caso cosa fare:martello2ciao
vincenzo
 

Silvia

Maestro Giardinauta
Interessantissimi il testo e le foto inserite da Alessandro. Per il resto, si è già espresso chi è più esperto di me. Vorrei sottolineare due volte la questione dei peli urticanti, dato che per un bimbo, o un animale, o anche un adulto che "pasticcia" in terra senza pensarci, il rischio dell'irritazione è molto presente. Per fortuna l'effetto urticante passa abbastanza presto, però è meglio evitare.
Una curiosità: da me ad essere attaccati sono i pini austriaci; anche altri pini sono soggetti a processionaria?
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
no io non pratico la caccia, ma ritengo non sia cosa alla portata di tutti, dunque un suggerimento molto particolare.
Comunque i complimenti erano riferiti ad Alessandro per il racconto.
 

Subxus

Aspirante Giardinauta
Buongiorno a tutti, vorrei riaprire questa discussione per capire se qualcuno è a conoscenza del prodotto fitosanitario da utilizzare per un intervento di endoterapia sul pino. Vorrei provare su una piccola pineta infestata ormai da tempo da processionaria.
Grazie a tutti in anticipo.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
In endoterapia si interviene contro gli insetti con abamectina. Il mio giardiniere (che per inciso ha anche molto buone conoscenze fitoiatriche) mi ha riferito che contro la processionaria opera appunto in endoterapia (credo lui usi un iniettore a pistola ad alta pressione) ottenendo risultati ottimi. Si tratta di scegliere il periodo più idoneo, ossia con larve in attività (vengono uccise quando mangiano gli aghi entro cui è arrivato l'insetticida) e pianta sufficientemente 'tranquilla' rispetto a emissioni di resina che tendono a occludere il foro e la risalita della soluzione iniettata (dipende dalla zona, dalle mie parti tra il 15 ottobre e il 15 dicembre).

Metto un paio di video illustrativi di tecniche endoterapiche diverse

 
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