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primi bonsai

cilla_pi

Aspirante Giardinauta
ciao a tutti, sono anni che vorrei prendere un bonsai e finalmente l 'ho fatto, girando su internet ho trovato un annuncio con 5 prebonsai di circa 1/2 anni di vari tipi di acero e ho deciso di provarci, le piantine sono alte 13/15 centimetri, premetto che sono una neofita nel campo dei bonsai e del giardinaggio, avrei bisogno del vostro aiuto per cominciare a fare i primi passi. Per il momento le ho lasciate in balcone riparate dal vento la sera e al sole durante la mattina. secondo voi il primo reinvaso quando devo farlo e come? grazie mille
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Ciao e benvenuta, nel forum e nel nostro mondo bonsai. Il primo rinvaso meglio farlo quando le piante sono in stasi vegetativa, cioè quando hanno perso le foglie. L'ideale sarebbe a fine inverno-inizio primavera, quando le gemme si stanno gonfiando ma ancora non hanno emesso le foglie nuove. Nel clima mite di Roma abbiamo un po' più di libertà e si può rinvasare anche dopo la caduta delle foglie, da noi le gelate sono rare. Per il rinvaso devi procurarti un substrato adatto, molto drenante e sostanzioso, e un vaso con le dimensioni adatte a come vuoi che si sviluppino le tue piante, più terra c'è più velocemente crescono. Ti sconsiglierei per adesso l'impiego dei piccoli vasi bonsai che potrai utilizzare quando l'impostazione delle tue piante sarà terminata e ci sarà da fare solo piccoli miglioramenti
 

aurex

Esperto di Bonsai
Fai delle immagini...giusto per vedere la situazione...magari possiamo darti dei consigli in più....
Per il resto quoto il Conte....
 

cilla_pi

Aspirante Giardinauta
Grazie mille non sapevo proprio come fare, però amo i bonsai da tantissimo tempo e ora che finalmente ho una casa tutta mia vorrei coltivare questa passione, e spero che mi aiutiate a crescere in questo e a migliorare il mio pollice verde :D . Per quanto riguarda l'impostazione, la potatura e la legatura quando dovrei cominciare a farle? Per la concimazione e con l'annaffiatura come mi regolo?
 

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il conte verde

Maestro Giardinauta
Le tue piante sono molto giovani, io le vedo un po' come bambini che a quella età devono mangiare e crescere, e giocare. Poi per loro verrà l'età della scuola e della formazione, per le tue piantine quella delle potature e delle legature. La concimazione non è un problema, io sono dell'idea del meglio poco che troppo. Nel primo caso le piante cresceranno poco, nel secondo rischi di perderle. Inoltre rinvasando spesso, come è necessario nei primi anni. la terra nuova sarà già abbastanza nutriente. Per l'annaffiatura ci vuole qualche attenzione in più, le piante non possono vivere senza acqua, neanche quando hanno perso le foglie, ma ovviamente la troppa acqua non fa loro bene, il terriccio deve essere umido ma non deve esserci acqua ristagnante. In pratica, annaffia solo quando è necessario, cioè quando vedi che il terriccio superficiale è asciutto. E innaffia sempre a fondo, in modo da bagnare bene tutto il pane di terra, finché vedrai l'acqua uscire dai fori sotto il vaso. L'annaffiatura seguente sarà magari dopo qualche ora d'estate o dopo parecchi giorni d'inverno, con un po' di attenzione saprai regolarti presto. Un consiglio che posso darti è poi di non spostare troppo le piante, trova il posto migliore per loro e lasciale lì, ma soprattutto resisti alla tentazione di tenerle in casa
(O.T. Ciao Anna!)
 

cilla_pi

Aspirante Giardinauta
Grazie Anna ;) immaginavo fosse così, grazie per avermi chiarito le idee!!! Secondo te ogni quanto devo rinvasare? Nono niente casa su questo punto mi sono documentata leggendo qua e la qui sul forum
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Ma prego, per i primi tempi se necessario puoi rinvasare anche tutti gli anni, se il rinvaso è fatto bene non disturba la pianta e ti permette di lavorare sulle radici, scegliendo le più adatte ed accorciandole, in modo di ottenere radici sottili e corte, che alimentano bene la pianta e ti consentono di utilizzare i vasi bassi da bonsai. Naturalmente ci vuole il suo tempo.
P.s. Effettivamente sono un uomo, per la precisione un vecchietto. Il “ciao Anna” era un saluto alla mia amica Gorla, che si chiama appunto Anna, scusami se ti ho fatto confondere.
 

cilla_pi

Aspirante Giardinauta
Ahahah scusami :) quindi vediamo se ho capito bene, per ora fino a primavera mi limito ad annaffiare quando la terra al tatto è asciutta, poi al primo rinvaso taglio le radici più cicciotte e le sposto in un vasetto un po più grande con una mistura di pomice akadama e terriccio in un vasetto un po più grande per permettere alla pianta di svilupparsi abbastanza, poi quando saranno pronte (tra qualche anno) spostate in un classico vasetto da bonsai. Scusate le mille domande ma vorrei curarli al meglio :)
 

GORLA

Florello Senior
Allora ricapitoliamo , tagli le radici se ce ne fosse bisogno , due quando procedi in primavera sempre se non sparisci ( dico così perché succede che poi non ne sappiamo piu nulla ) dicevo tiri fuori la piantina fai una foto , la metti qui ... E poi mandi un messaggio prima e lo facciamo insieme , ok , oppure non tocchi i capillari , e per il vaso deve essere basso e largo , una ciotola , meglio se hai un pezzetto di terra , allora poi ti spieghiamo come fare , ora l importante e farli crescere . Non voglio demoralizzanti ma gli sceri sono lenti , i tuoi sono piccolini ,per cui la tecnica e lascia crescere e tagli , con tanta ma tanta pazienza , nel frattempo ... Io mi dedicherei ad essenze un po piu veloci per fare palestra ,olmi .... Ligustri ...Cotonastri e ce ne ne trovi a poco prezzo , intanto leggi il piu possibile degli aceri , ma quanto rompo .....hhhi chiedi non farti problema ma prima di fare no dopo ciao anna
 

cilla_pi

Aspirante Giardinauta
Grazie mille Anna sei stata gentilissima, il tempo non è un problema per me non vado di fretta :D sicuramente posteró delle foto come mi hai suggerito tu e chiederó prima di agire! Sono felice di aver trovato questo forum, mi avete dato speranza per la sopravvivenza delle piante :) e con il vostro aiuto sicuramente ne verranno fuori dei bei bonsai ;)
 

aurex

Esperto di Bonsai
Le essenze in questione sono di facile coltivazione.... basta un po di attenzione che sicuramente te le porterai per sempre....
In effetti come dice il conte sono parecchio immature per pensare ad una impostazione...magari si potrebbe pensare ad incominciare a piegare il tronco...giusto per avere un po di movimento...poi crescita libera...
La prox volta però rivolgiti ad un vivaio per le piante da acquistare... troverai sicuramente piante più pronte di queste a costi ridotti....anche se vicino non ci scrivono pre-bonsai...(y)
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Ahahah scusami :) quindi vediamo se ho capito bene, per ora fino a primavera mi limito ad annaffiare quando la terra al tatto è asciutta, poi al primo rinvaso taglio le radici più cicciotte e le sposto in un vasetto un po più grande con una mistura di pomice akadama e terriccio in un vasetto un po più grande per permettere alla pianta di svilupparsi abbastanza, poi quando saranno pronte (tra qualche anno) spostate in un classico vasetto da bonsai. Scusate le mille domande ma vorrei curarli al meglio :)

Direi che hai capito bene, solo non devi tagliare le radici più cicciotte ma quelle che puntano in verticale verso il basso, il fittone in primo luogo, ma soltanto se ci sono abbastanza radici orizzontali che ti garantiscano la sopravvivenza della pianta. Ottimo il consiglio di Gorla per i vasi larghi e bassi, le ciotole di plastica vanno benissimo, costano poco e impediscono alle radici di svilupparsi in verticale. Per la miscela dipende dai gusti, io per esempio non uso l'akadama e trovo ottimi come inerti la pomice e la sabbia di fiume grossolana. In tutti i casi scegli bene il terriccio di base, non fidarti dei terricci universali a basso costo che normalmente sono ricchi di torba e difficilmente gestibili per quanto riguarda le annaffiature. Se poi ti interessano prebonsai di ligustro e di olmo campestre ne ho in abbondanza e qualcuno te lo regalerei volentieri
 

cilla_pi

Aspirante Giardinauta
Mi faresti un regalo grandissimo!! Fino all'altro ieri non sapevo dove sbattere la testa ma grazie all'aiuto di tutti voi ora nutro grandi speranze :) siete un gruppo affiatato di persone che condividono una passione, dispensano il loro sapere e la loro esperienza per tutti noi che come me partono da zero. Complimenti per come gestite il forum e per le belle persone che siete, mi avete colpito davvero molto.
 

GORLA

Florello Senior
Troppo buona , il il conte sempre una bella persona , fatemi fare un complimento snche ad aurelio se no mi mette il muso hhhiiiii
 

GORLA

Florello Senior
Iniziando un bonsai dobbiamo prestare molta attenzione al piede e all’apparato radicale. errori di impostazione saranno, infatti, corretti con difficoltà.

Abbiamo visto nei passi precedenti, la prima parte degli interventi volti a ricercare una certa ed irrinunciabile conicità nel disegno di una giovane pianticella da noi acquistata in vivaio.

Per la realizzazione del nostro progetto abbiamo scelto una serie di rami laterali che, sostituendo il tronco naturale, portavano ad eliminare la forma cilindrica tipica di un giovane tronco.

Non dobbiamo però dimenticare che, nel momento in cui mettiamo mano alla struttura aerea di una pianta per costruire il nostro bonsai, dobbiamo prima esserci già interessati dell'apparato radicale e delle tecniche applicabili per modificarlo.

Queste ci consentiranno, in un futuro non troppo vicino, di veder realizzata una vecchia pianta in vaso che, secondo i canoni estetici che ormai conosciamo, dimostri questa sua vetustà anche nella prestanza del suo piede e dell'apparato radicale che affonda nel terreno.

LA PARTE PIU’ DIFFICILE DA REALIZZARE

La fase di costruzione della base della pianta è sicuramente la più difficile e la più lenta. In alcuni casi infatti, i bonsaisti acquistano piante già con una certa età, solamente per la validità della parte iniziale del tronco, potando poi tutto il resto ed utilizzando il piede quale partenza per la costruzione di una pianta nuova.

Per i meccanismi della vegetazione che conosciamo, è chiaro che l'ingrossamento del tronco dipende dalla quantità di vegetazione aerea che noi permettiamo di avere alla pianta. Per cui, ben difficilmente, è possibile ottenere nello stesso tempo la formazione dei rami e quella del piede. Una scelta valida può essere quella di costruire la ramificazione rispettando il disegno che ci siamo proposti lasciando comunque crescere.

vigorosamente dei rami, che poi elimineremo, con il solo scopo di far ingrossare il tronco.

Prima di pensare alla chioma e, sempre che la stagione sia propizia, dobbiamo quindi intervenire sulla parte della pianta che normalmente è sotto terra.
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L'apparato radicale ha una funzione che abbiamo visto essere basilare e direttamente correlata alle dimensioni della parte aerea ed al benessere dell'intera pianta.

Acquistata la nostra piantina dobbiamo quindi estrarla dal contenitore dove è stata allevata per esaminare con attenzione il suo pane radicale, quasi sicuramente ridurlo ed organizzarlo per il successivo trapianto nel vaso di coltivazione.

Al momento di estrarre la pianta dal vaso ci troveremo probabilmente di fronte ad una situazione nella quale le radici avranno occupato tutto lo spazio disponibile riproducendo in un unico blocco con il terreno, la forma del contenitore.

RIDURRE L'APPARATO RADICALE

Il momento della formazione della pianta è quello opportuno per ridurre l'apparato radicale. Infatti, se vi ricordate, abbiamo a suo tempo detto che è essenziale l'esistenza di un equilibrio tra la massa aerea e quella delle radici essendo le loro funzioni direttamente collegate e complementari.

Una eccessiva ramificazione ed il conseguente grande numero di foglie, comportano una evaporazione notevole della componente liquida esistente nei tessuti della pianta e, nel caso in cui l'apparato radicale non sia sufficientemente sviluppato per reintegrare la perdita di umidità, è molto probabile che la pianta deperisca e possa anche morire.
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L'apparato radicale, così come si mostra al primo esame all'atto dell'estrazione della pianta dal vaso, non ha sicuramente le caratteristiche che a noi interessano per poter essere collocato un giorno in un vaso bonsai.

Prima operazione da fare è quella di cercare di districare tutto il groviglio di radici, liberandole dalla terra nella quale sono cresciute a poco a poco, servendoci di un modestissimo bastoncino di legno, ottimo quello di bambù che viene fornito al posto delle posate nei ristoranti cinesi.

Potrebbe succedere che vi siano radici che si dipartono dal tronco disposte a raggiera su due o più livelli. Ciò accade per il fatto che la pianta è stata già rinvasata più volte senza rispettare sempre la medesima profondità nel terreno. In questi casi cercheremo di verificare quale raggiera abbia le radici meglio disposte o che dimostrino maggior vigoria promettendo di diventare le radici principali del nostro bonsai.

Fatta questa scelta potremo liberare il tronco dalle altre radichette e, allargando la nostra raggiera su di un piano, accorceremo queste radici in modo che le stesse possano

essere agevolmente distese anche nel nuovo contenitore in cui collocheremo la pianta.

TRATTAMENTO DEL FITTONE

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Un discorso a parte merita il fittone, cioè quella radice che, avendo la funzione principale di affrancare la pianta nel terreno, scende verticalmente più o meno profondamente quale prosecuzione del tronco. In alcune specie di piante, cosiddette fittonanti, tale propensione della radice centrale è particolarmente accentuata. Noi sappiamo che la profondità del vaso bonsai non ci consente di utilizzare questa radice per cui sarà opportuno poterla eliminare da subito con un taglio netto spalmando la ferita con pasta cicatrizzante.
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Se il fittone non è molto lungo ed il contenitore da coltivazione è sufficientemente profondo vi è anche la possibilità di eliminarlo in tempi successivi.

Potrebbe per il momento essere solamente accorciato e quindi avvolto molto strettamente, subito sotto la corona delle radici, con un paio di giri di filo di rame. Ciò può aiutare ad ingrossare il piede e a rendere meno traumatico il successivo taglio del fittone già intaccato in modo circolare dal filo.

La pianta inoltre potrà già disporre di un buon apparato radicale che si sarà nel frattempo formato al di sopra del taglio stesso.

Ricordatevi per questa operazione di usare il filo di rame che, grazie alle sue proprietà evita possibili infezioni batteriche.

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In alcuni casi non affannatevi e non spaventatevi se non riuscite a trovare il fittone: potrebbe benissimo trattarsi di una pianticella che in luogo di essere stata ottenuta da seme è partita da una talea e, in questo caso, il fittone
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Qu

Forse è meglio che prima di questo facciamo un po' di esperienza normale evitando di trovarci con una tronco aperto a metà o di veicolare una serie di elementi patogeni nella pianta.

Possiamo ora collocare la nostra pianticella nel contenitore per la formazione.

VASI E TERRICCI DI COLTIVAZIONE

A questo punto è assolutamente indispensabile ricordare che, nel momento della formazione, stiamo chiedendo alla nostra pianticella degli sforzi vegetativi notevoli.

Anche se abbiamo fatto le cose in regola, non è assolutamente pensabile che si possa ottenere un apparato e radicale ed una ramificazione che ci portino alla creazione di un bonsai utilizzando quale contenitore uno dei vasi che servono per le piante che possono già essere definite dei bonsai.

In questi vasi la quantità di terreno è modesta, vi sono difficoltà di concimazione e di irrigazione, la pianta risente moltissimo degli sbalzi di temperatura; inoltre nei primi tempi successivi al rinvaso, la pianta non bene affrancata nel terreno e gli inevitabili movimenti dell'intera pianta prima dell'assestamento possono provocare la rottura delle importantissime radichette.

Noi abbiamo bisogno che la nostra pianta vegeti intensamente, che possa essere abbondantemente concimata ed irrigata per cui è necessario scegliere di collocarla, se non in terra piena, in un vaso da coltivazione sufficientemente ampio e profondo.

Esistono allo scopo dei vasi di coltivazione che, rispetto ai normali vasi di terracotta dove abbiamo sempre coltivato i nostri fiori, hanno un' altezza che è di circa la metà.

Se non reperite questi vasi, non preoccupatevi. E' sufficiente che usiate i normali vasi di cui parlavamo prima o quelli in plastica, diminuendone la profondità collocando sul fondo, fino al primo terzo del vaso, della argilla espansa o della pomice grossolana.

Prepariamo del terriccio seguendo le indicazioni che a suo tempo avevamo fornito.

Comunque, per coloro ai quali tali indicazioni fossero sfuggite, esso potrà essere composto in parti uguali da sabbia, torba, argilla o akadama e terra di giardino (salvo che non si tratti di piante acidofile per le quali la componente preponderante è la torba o la kanuma).

In luogo dell'akadama va benissimo la pomice del diametro da 2 a 5 millimetri.

Comunque non ci stancheremo mai di raccomandarvi di usare un terriccio con una granulometria piuttosto grossolana, che resti nel setaccio da 1 a 5 mm.

MESSA A DIMORA

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Ora siamo pronti per collocare la nostra piantina nel terreno o nel vaso. Restando in quest'ultima soluzione, molto più frequente, agiremo collocando una reticella sul foro di drenaggio fissandola con del filo o assicurandoci che rimanga ferma durante il riempimento del fondo del vaso con un primo strato di miscela grossolana.
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Costruiremo quindi un tronco di piramide con il terriccio al centro del vaso ed in cima collocheremo la nostra piantina con le radici distese e con l'inclinazione prevista dal nostro progetto.

Cominciamo quindi a riempire tutto il vaso con altro terriccio pressando lo stesso di volta in volta sul bordo con i pollici delle mani.
 

GORLA

Florello Senior
Estratto il vaso, diamo ancora un'occhiata al livello del terreno, aggiungendo terriccio se siamo stati scarsi; quindi poniamo la nostra pianticella all'ombra e, soprattutto, in un luogo riparato dal vento.testo lezione n7 in rete ce tutte le lezioni che puoi scaricare e leggere
 
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