Non è affatto detto Verdiana, non si può prevedere se e in che intensità ci saranno attacchi (solo per poche malattie e pochi fitofagi disponiamo di modelli previsionali validati, in ogni caso non però per nottue).
Brandegeei credo volesse piuttosto sottolineare come, allo stato dei fatti, oggi la salubrità dei prodotti agricoli è senz'altro buona pur senza rinunciare a priori al chimico. I casi di intossicazione acuta o cronica o degenerativa derivanti dall'impiego di agrofarmaci, almeno nei Paesi Occidentali, sono ormai praticamente solo più accidentali ; e sempre rimanendo ai dati scientifici ufficiali, costituiscono solo una molto piccola percentuale le partite alimentari in cui alle analisi periodiche vengono rilevati residui superiori ai limiti consentiti (peraltro già molto stretti) o residui di prodotti non registrati per la coltura specifica. Inoltre la normativa comunitaria tende sempre più a restringere le molecole ammesse nonché l'ambito di impiego degli agrofarmaci (a parere di associazioni di coltivatori e di tecnici anche fin troppo), dunque nella sostanza non vedo, per il consumo, rischi particolari derivanti dall'impiego degli agrofarmaci; ovviamente rimane sempre l'aspetto psicologico (retaggio anche giustificato di un passato dove si abusava nell'uso di fitofarmaci) e quello culturale (spesso legato ai costumi sociali dei popoli: ad es. nelle Americhe non si hanno problemi verso gli OGM o l'impiego di estrogeni nell'allevamento animale, mentre da noi la scoperta di 4 ettari a mais transgenico solleva guerre).
Ciao