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Piante officinali e aromatiche del maryflowers

MaryFlowers

Fiorin Florello
Lumino greco = Ballota acetabulosa

L'uso della Ballota acetabulosa

Un signore che conosco e che faceva il giardiniere/sagrestano per un vecchio sacerdote del suo paese mi ha raccontato
dell'uso che si faceva della Ballota acetabulosa, il famoso "lumino greco".
Ho trovato molto bella questa storia e te la racconto...

La pianta appartiene alla famiglia delle Lamiacee (Labiate) che comprende anche l’origano, la maggiorana, il basilico, il timo, la salvia e il rosmarino, piante aromatiche che rendono assai più graditi i nostri piatti mediterranei. Una pianta simile, la Ballota nigra è chiamata anche marrubio nero o fetido, a causa del suo cattivo odore, ciò nonostante è usata in erboristeria per le sue proprietà sedative generali contro l’insonnia e gli stati ansiosi.
Quaranta anni fa, questo signore faceva il chierichetto in un paesino del fiorentino e uno dei suoi compiti era di mantenere il giusto livello d’olio nella lampada del tabernacolo. La lampada era un bicchiere di vetro a forma di campana rovesciata alta circa 25 cm e del diametro maggiore di 15 cm. La medesima era montata su un sostegno di ferro battuto alto quanto una persona. Essa era riempita con acqua per due terzi e con olio d’oliva per un terzo. Lo stoppino era realizzato con il frutto della Ballota acetabulosa, una brattea tonda di un paio di centimetri. Il peduncolo conteneva due o tre piccolissimi semi neri, che si facevano uscire stropicciandolo tra il pollice e l’indice. Rimasto cavo, il peduncolo si comportava come canale d’aspirazione dell’olio combustile. Rimaneva a galla sulla superficie dell’olio con il peduncolo rivolto verso l’alto, dopodiché si accendeva. Finché vi era olio nel bicchiere, lo stoppino ardeva e faceva luce, ma non si consumava, quando l’olio terminava si rovinava e doveva essere sostituito. Ora quel tipo di lampada non si usa più perché è stata sostituita dal candelotto rosso, più pratico, ma troppo commerciale.
Da nuove ricerche, ho scoperto che l’uso di questi stoppini vegetali un tempo era diffuso in Italia meridionale e in Grecia. In Abruzzo questi stoppini erano chiamati papini. In una stanza dei “sassi” di Matera c’è un bicchiere con olio d’oliva e uno stoppino proveniente dal nostro arbusto. In greco i fiori della Ballota acetabulosa si chiamano “luminia”. Nella nazione di Pericle gli stoppini della Ballota acetabulosa, nei secoli scorsi, erano utilizzati per l’illuminazione delle case; ora come lumini per i defunti, l’olio d’oliva è stato però sostituito da quello di semi.
La caratteristica peculiare di questo stoppino vegetale, veramente interessante e ovviamente molto apprezzata quando non esisteva l’energia elettrica, era di non produrre fumo, non emanare odore e poter rimanere acceso per molte ore consecutive.
:D:ciao:
Bella storia grazie pluteus :) avevo letto qualcosa su essa ma direttamente da fonti di anziani mi raccontavano appunto perché sopratutto viene chiamata la pianta della luce e nel mio giardino non poteva mica mancare ;) ama moltissimo il sole,non ha nessuno tipo di esigenze particolari,si presta spesso a talea in primavera in poi cresce veloce ma la devo potare ogni tanto perché si prende abbastanza spazio cosa che comincio a non avere proprio più nel laboratorio giardinetto,ti lascio una serena giornata :ciao:
 

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Fiorin Florello
Timo
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