• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Pesco

L

lommy

Guest
ciao, non ti preoccupare, le piante sono più forti di quanto noi crediamo e a volte bisogna lascarle stare! Se si ammalano, ma i sintomi non danneggiano più di tanto gli alberi.... non facciamo nulla.
Se invece la produzione inizia a scarseggiare, allora controlliamo bene i sintomi, valutiamo tutto quello che può aver provocato dei danni alla pianta, anche grandine, pioggia, e poi cerchiamo di porre dei rimedi.... ;)
in bocca al lupo!
 
A

Alessandro2

Guest
Parole ne sono già state spese molte e non vorrei creare confusione. Anche io lascerei in pace la pianta per trattarla bene in autunno, a caduta foglie, con Ziram da ripetersi eventualmente in primavera ad ingrossamento gemme con ulteriore trattamento rameico prima della fioritura.
Staccare poi a mano e bruciare eventuali foglie attaccate da bolla.
Luisa mi hai insegnato una cosa nuova, riguardo alla questione dei mastici che tappano e creano un microclima adatto alla proliferazione del fungo. Grazie!
Ale
 
A

Alessandro2

Guest
Luisa, leggo sul tuo indirizzo e-mail la parola Amelanchier: mi incuriosisce questo particolare interesse nei confronti di un fruttifero (che possiedo e mi da ottimi frutticini) misconosciuto dai più.
16.gif

Ale
 
L

lommy

Guest
ciao alessandro, per quanto riguarda i mastici, in effetti c'è molta confusione. Fino a qualche anno fa sembrava la panacea di tutti i problemi, una leggenda metropolitana! Si potava, male e si spalmava il foro con il mastice! Se vedi, in giro, gli alberi potati anni fa e ricoperti di mastice, vedrai dei grossi fori... come mai? Perchè questi prodotti, impermeabili, non permettono la respirazione dei tessuti dell'albero, i microrganismi che si trovano dentro l'albero crescono e si sviluppano in un'ambiente ideale, e l'albero non riece a chiudere definitivamente le ferite! Ecco che dopo molti anni i mastici si sbriciolano e al posto loro c'è un foro e l'albero semmai è ammalato ancora di più! :eek:
Perchè ho scelto il nome amelanchier? perchè è una pianta che mi ispira! E purtroppo non l'ho ancora vista de visu!


.... La poltiglia bordolese si usa in primavera, ora lasciate le piante così come sono, il caldo potrebbe peggiorare la situazione, i prodotti anticrittogamici sono corrosivi, sono veleni, attenzione ad usarli! ;)
Luisa

[ 19.07.2004, 18:04: Messaggio scritto da: lommy ]
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
si facciamo chiarezza, la poltiglia bordolese e i rameici sul pesco nn vanno usati, ne a verde(primavera) ne a secco(in inverno).
Le foglie, le gemme e i rametti di molti cultivar del pesco sono sensibilissimi!!
I ditocarbammati hanno lo zolfo solo come atomo strutturale e nn partecipa in nessun modo all'azione anticrittogamica, nn confondiamo le idee associandolo solo allo zolfo.
Il giallino delle foglie nel pesco spesso è dovuta alla clorosi ferrica, di cui soffre facilmente. La gommosi nn si può indicare solo come causa del Coryneum beijerinckii, ma come elemento di stress vegetazionale, infatti è un elemento aspecifico(generico ma importante).
Con i classici trattamenti il corineo nn attacca la pianta, per di più deve essere presente la classica pallinatura sulle foglie.

Ciao

[ 19.07.2004, 23:37: Messaggio scritto da: brandegeei ]
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
oltre ai ditiocarbammati, in aiuto puoi utilizzare dodina (solo in inverno), chlorothalonil, bitertanol, propiconazole.......

Ciao
 
Alto