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parassiti bianchi sul faggio

micib

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti, vi sottopongo il problema del faggio del giardino di mia mamma.
Le pagine inferiori delle foglie sono piene d'insettini bianchi cotonosi che lasciano cadere una sostanza appiccicosa.
E' un albero quasi secolare cosa possiamo fare?, vi allego una foto di questi insettini.
DSC01341.jpg
.

Grazie
 

Symius

Giardinauta Senior
Se non sbaglio dovrebbe essere la cocciniglia. Non ne sono sicuro però. Aspetta la risposta di qualcun altro. Cmq se è cocciniglia basta un insetticida per parassiti che si trovano comunemente.
:Saluto:
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Contro l'afide ceroso su faggio si interviene in endoterpia, sia per le dimensioni della pianta, sia perchè sparando con un cannone un insetticida ammazzi anche un bel po' di insetti utili e hai un impatto ambientale non marginale (impossibile trattare in chioma poi se la pianta non è isolata ma posta in un contesto abitativo).
Un solo intervento e risolvi. Per una singola pianta ti costerà introno a € 70 (forse a Milano però son più cari). Se ti interessa ti posso dare indicazione di qualche operatore del verde un po' serio che opera in zona Milano (se credi mandami un messaggio privato).
Ti faccio vedere come si interviene (il tipo di apparrecchiatura può differire)
endoterapia.jpg

Ciao
 
Ultima modifica:

micib

Aspirante Giardinauta
Grazie per la risposta, credo che abbiano già contattato un giardiniere della zona, vediamo la sua diagnosi. Come funziona l'apparecchaitura? C'è un serbatoio da cui viene neulizzato un insetticida con l'ausilio di una pompa? Durante il trattamento il giardino è inagibile? La mia mamma ha un cane che quindi non potrà frequentare il giardino? Di solito quanto dura il trattamento?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Si inietta una soluzione fitoiatrica nel tronco: si misura la circonferenza e indicativamente si moltiplica per due e il risultato sono i ml di soluzione (es. 200 cm x 2 = 400 ml). Gli insetticidi autorizzati per questo impiego sono solo due: abamectina e azadiractina (spesso gli operatori li miscelano). Le apparecchiature a immissione sotto pressione consistono essenzialmente in aghi che si introducono nel tronco dopo avervi praticato un foro con il trapano, e gli aghi si collegano a un serbatoio con la soluzione a sua volta sotto pressione (non si va sopra 1,5-1,9 bar). Alcuni lavorano con un attrezzo americano che è una sorta di pistola-iniettore a singoli impulsi in successione.
Il risultato è che il liquido viene immesso nelle trachee della pianta e sale con la linfa verso la chioma dove si distribuisce nelle foglie e fa il suo effetto. In condizioni di tempo buono (ossia con pianta in intensa evapo-traspiorazione), nei sistemi a pressione ci si mette pochissimi minuti. I fori alla fine si disinfettano con anticrittogamico e si possono sigillare con cera da innesto cicatrizzante. La soluzione fitoiatrica non esce dal circuito macchina/interno della pianta.
Volendo essere meticolosi sotto il profilo della descrizione dell'impatto ambientale, l'unica possibile dispersione di residui potrebbe essere data dalle foglie che cadono a terra in autunno, ma è ben poca cosa e sicuramente non c'è confronto con i trattamenti in chioma.
Io ne farò uno a titolo puramente hobbistico al mio circolo di tennis perché mi dà fastidio vedere le piante sofferenti e ingiallire ad inizio estate come se si fosse in autunno inoltrato. Però io userò delle capsule di qualità amatoriale per cui sarà un po' più laborioso (ma non è il tempo che mi manca né lo faccio per profitto)
arbocap.jpg

009-2.jpg

Ciao e auguri
 

micib

Aspirante Giardinauta
Grazie, la tua speigazione è stata chiarissima. Nonimmaginavo che si potessero curare le piante dall'interno. Grazie.
Ieri al parco ho visto un faggio con lo stesso problema, che sinceramente mi sembrava molto più sofferente rispettoa quello nel nostro giardino.L'afide ceroso è molto diffuso?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Grazie, la tua speigazione è stata chiarissima. Nonimmaginavo che si potessero curare le piante dall'interno. Grazie.
Ieri al parco ho visto un faggio con lo stesso problema, che sinceramente mi sembrava molto più sofferente rispettoa quello nel nostro giardino.L'afide ceroso è molto diffuso?

Non te lo saprei dire. Recentissimamente di afidi del tipo ceroso ne ho visto sul frassino (trattato con successo per quello e soprattutto per la tentredine).
L'endoterapia è un buona tecnica per alcuni parassiti e malattie, ma non per tutto.
Bisogna averci esperienza. Ti avevo detto che avevo intenzione di farla ad un ippocastano nel mio circolo di tennis. Ebbene l'ho fatta. Ti metto le foto.
014-1.jpg


022.jpg


Ma sono anche onesto (così mi ha insegnato Scienza): la pianta ha assorbito quasi niente e non mi è ben chiaro il motivo. Vero è che il materiale utilizzato è stato di tipo amatoriale (per non dire che quelle capsule sono un po' troppo approssimative come funzionamento e poi contengono poco liquido, nel mio caso inoltre avevo due modelli con aghi di diverso calibro per cui ho dovuto fare fori con punte di diverso diametro); vero è anche che ho inteso effettuare una prova preliminare a titolo sperimentale (in attesa di avere da un amico una dose di Vertimec perchè una bottiglia intera serve per almeno una dozzina di piante e costa ben oltre i cento euro) impiegando insetticidi di uso giardinistico di tre tipi (peraltro a bassissima tossicità), a varie titolazioni di solubilità (però di uno ho poi saputo che tende a tappare le trachee); però potrebbe essere anche stata in tutto o in parte una questione di manualità nel trapanare. Ad ogni modo riproverò con l'insetticida giusto e mi daranno anche aghi appropriati, perchè voglio dimostrare, ed è possibilissimo, la differenza di risultati per quello specifico parassita, la cameraria, tra pianta trattata e pianta lasciata all'infestazione che si preannuncià già intensissima (morale: non rivolgerti per il tuo caso al primo giardiniere che ti dica "io sono in grado di fare iniezioni al tronco").
Ciao
 
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