Luglio è il mese più attivo di questo sgradito regalo del Giappone ed è ancora più devastante perché agisce in gruppo come sulla tua povera rosa. E' inserito tra le specie da quarantena nella direttiva 2000/29 CE.
È in grado di colpire tutte le specie vegetali: dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti.
Ce ne siamo già occupati l'anno scorso:
https://forum.giardinaggio.it/threads/parassita-maggiolino-ulivo.278359/#post-3503665
Va considerato che, essendo un insetto alloctono inseritosi nel nostro territorio potrebbe non avere "nemici naturali" che lo contrastino e potrebbe anche prendere il sopravvento sulle altre specie.
Tempo fa lessi la testimonianza di un agricoltore: “Le sono bastati 3 giorni per radermi al suolo oltre 32 mila metri quadri di erba medica (....) E’ successo un paio di anni fa: appena spuntata l’erba, ho visto i coleotteri. Erano ovunque, non ho fatto in tempo a prendere provvedimenti che mi avevano completamente devastato il campo per poi sparire nel nulla”.
La Regione Lombardia, le cui colture sono già dal 2014 sotto massiccio attacco hanno adottato delle trappole con esche Trécé, speciali contenitori di un insetticida appositamente creato per colpire la Popillia japonica.
Nel Nord America hanno utilizzato una vespa predatrice, la Tiphia vernalis, che sembrerebbe idonea all'utilizzo in Italia (anche se io temo fortemente le conseguenze di questi provvedimenti "chiodo scaccia chiodo"!).
Per interventi in aree ristrette gli adulti possono essere rimossi fisicamente dalle piante con la raccolta a mano, operazione che è meglio effettuare nelle mattine fredde quando i coleotteri sono meno attivi. Inoltre, scuotendo i rami su cui si trovano, molti possono essere raccolti all’interno di un secchio di acqua saponata posto al di sotto delle piante ospiti.
Sul sito Natura Mediterraneo ho trovato che la Popillia japonica pare avere un'altro temibile nemico nella ninfa di Arma custos (una Pentatomidae predatrice) che non sembrerebbe avere tutta questa efficacia predatoria!!!!
Inserisco un'immagine che mostra l'evoluzione della Popillia japonica in modo che si possa riconoscere in ogni stadio ed eliminare qualora rinvenuta ed una che mostra le dimensioni della larva altrettanto pericolosa dell'adulto.
Penso sia bene ricordare che, svernando le larve nel terreno ad una profondità variabile tra i 10 e i 25 cm, è buona norma eliminare accuratamente i residui di vegetazione intorno alle piante colpite e in inverno rivoltare il terreno con una profonda lavorazione di vangatura, si espongono così le larve svernanti al freddo intenso a cui non riescono a sopravvivere.