Ciao,
è da un po' che mi chiedo se la pacciamatura alla base delle rose porti più vantaggi o più problemi. Ho notato che dai miei genitori, dove le rose sono quasi tutte pacciamate con corteccia di pino, annaffiate spesso, in posizione arieggiata, c'è quasi sempre vento e molto sole (quasi tutte dal mattino al tramonto), queste sono soggette a ticchiolatura e oidio devastanti nonostante vengano trattate ripetutamente.
Io invece ho terreno molto argilloso (anche blocchi di argilla pura) e compatto (si spacca quando fa caldo), ma molto umido in profondità, la scorsa estate le ho annaffiate molto poco (per un periodo anche una volta a settimana) e le avevo trattate con rame tre volte a primavera e antifungino. Anche le stesse rose (fatte da talea) che dai miei sono martoriate, da me hanno avuto foglie immacolate fino alla caduta (tranne una rosa con un accenno di ticchiolatura su un ramo). Le mie rose non godono della stessa quantità di luce, alcune sono sotto un albero e prendono la luce poche ore. Non uso pacciamatura ma tengo il terreno sotto le rose smosso.
Ecco la mia teoria. Non è che la pacciamatura diventa una specie di allevamento di funghi in quanto conserva l'umidità? Mentre la rosa avendo radici un po' profonde non risente molto della siccità superficiale. Ma, ipotizzo, se c'è pacciamatura il rischio di covare funghi malefici sotto le rose è molto più alto, e le spore vengono più facilmente a contatto con le foglie.
Anche perché col terreno nudo le eventuali foglie malate cadute si rimuovono facilmente con il rastrello, mentre se c'è pacciamatura rimandono lì e le spore finiscono in un habitat favorevole.
Magari è solo un caso e la mia è una impressione sbagliata, non ho una grande casistica da cui attingere. Nella vostra esperienza, avete per caso notato una correlazione fra pacciamature e malattie fungine?
è da un po' che mi chiedo se la pacciamatura alla base delle rose porti più vantaggi o più problemi. Ho notato che dai miei genitori, dove le rose sono quasi tutte pacciamate con corteccia di pino, annaffiate spesso, in posizione arieggiata, c'è quasi sempre vento e molto sole (quasi tutte dal mattino al tramonto), queste sono soggette a ticchiolatura e oidio devastanti nonostante vengano trattate ripetutamente.
Io invece ho terreno molto argilloso (anche blocchi di argilla pura) e compatto (si spacca quando fa caldo), ma molto umido in profondità, la scorsa estate le ho annaffiate molto poco (per un periodo anche una volta a settimana) e le avevo trattate con rame tre volte a primavera e antifungino. Anche le stesse rose (fatte da talea) che dai miei sono martoriate, da me hanno avuto foglie immacolate fino alla caduta (tranne una rosa con un accenno di ticchiolatura su un ramo). Le mie rose non godono della stessa quantità di luce, alcune sono sotto un albero e prendono la luce poche ore. Non uso pacciamatura ma tengo il terreno sotto le rose smosso.
Ecco la mia teoria. Non è che la pacciamatura diventa una specie di allevamento di funghi in quanto conserva l'umidità? Mentre la rosa avendo radici un po' profonde non risente molto della siccità superficiale. Ma, ipotizzo, se c'è pacciamatura il rischio di covare funghi malefici sotto le rose è molto più alto, e le spore vengono più facilmente a contatto con le foglie.
Anche perché col terreno nudo le eventuali foglie malate cadute si rimuovono facilmente con il rastrello, mentre se c'è pacciamatura rimandono lì e le spore finiscono in un habitat favorevole.
Magari è solo un caso e la mia è una impressione sbagliata, non ho una grande casistica da cui attingere. Nella vostra esperienza, avete per caso notato una correlazione fra pacciamature e malattie fungine?