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Ecco un resoconto del mio viaggio che potrà essere utile per chi voglia trarne spunto per un farsi un proprio itinerario. Nel possibile cercherò anche di dare costi e indirizzi di alberghi e altri servizi che ho utilizzato.
E’ consigliabile munirsi di una carta stradale come la Michelin in scala 1/200, i giardini si trovano quasi sempre in aperta campagna in luoghi difficili da trovare se non con una carta ben dettagliata.
Per costruire l’itinerario, strade e tempi di percorrenza, ho usato il sito della Michelin www.viamichelin.com nel quale potete indicando la città di arrivo e quella di partenza avere chilometraggio, tempi, costi.
Mi sono state molto utili due guide “Gardens of France” e “Gardens of Britain” di Patrick Taylor edite da Mitchell Beazley che si possono trovare alla Libreria della Natura di Milano.
I prezzi degli alberghi che indico sono sempre per la camera per due persone compreso colazione, per i prezzi in sterline il valore è circa 0,65 € (un bel tremila lirette)
21 luglio, domenica.
Partiamo da Milano alle 9,00, la meta è un paesino alla periferia di Parigi, L'Hay les roses.
Per un guasto alle telecamere nel traforo del Monte Bianco, perdiamo un’oretta e troviamo molto traffico vicino a Parigi, arriviamo comunque tranquillamente verso le 18,00 a Bourg la Reine dove abbiamo prenotato un albergo (Alixia, 80 euro la camera compresa colazione). Il costo dell’autostrada è stato di circa 50 euro più 25 per il tunnel.
L’albergo è confortevole e molto comodo per la visita al roseto, Bourg la Reine e L'Hay les Roses sono attaccati uno all’altro.
22 luglio, lunedì.
A l'Hay les roses, c’è “La Roseraie du Val de Marne” un roseto con un secolo di rose, nato nel 1892 con la collezione di Jules Gravereaux.
Alle 9 siamo al roseto che apre alle 10, imploriamo la custode, che ci fa entrare in anticipo, l’ingresso costa 3 €. L’impianto del roseto è veramente bello, purtroppo é ormai tardi per molte rose che sono già sfiorite, soprattutto quelle di fine ottocento. Nel roseto ci sono diverse collezioni: le rose storiche, botaniche, rugose, le galliche, le “pimprenelle”, le rose della Malmaison, le antiche, le moderne francesi e non, le rose the. Comunque il roseto è sufficientemente fiorito da ripagare la visita il tempo é bello e c’è un’aria fresca. Alle 11 ci rimettiamo in viaggio, la tangenziale di Parigi è molto trafficata ma finalmente usciamo in direzione Rouen. Dopo una trentina di km ci sono le indicazioni per Giverny, il giardino di Monet, ma ci siamo già stati due anni fa’ e quindi proseguiamo, ovviamente se non ci siete mai stati dovete andarci, lo troverete molto affollato soprattutto di giapponesi. La nostra meta è Dieppe ma è presto quindi decidiamo una deviazione per andare a visitare Les Jardins d’Angelique che si trova a Montmain. Poco prima di Rouen usciamo in direzione dell’aeroporto e con una certa difficoltà riusciamo comunque a trovare il paese e il giardino.
Il giardino sono due giardini, uno è un labirintico percorso con ruscelletto bordure alberi boschetti gazebo con un’aria molto inglese, è bello per certi versi quasi eccessivo, quasi kitsch, ma certe visioni sono fantastiche, un acanto in mezzo a un’ortensia viola, una clematide arrampicata sul tronco di un ciliegio. L’altro giardino è davanti alla casa, in stile cottage garden solo bianco un po’ alla maniera di quelli di Gertrude Jekill, bello e raffinato. Ripartiamo per Dieppe dove arriviamo alle 18 (hotel Plage, 65 €) l’albergo è bruttino ma va bene, è sul viale che fronteggia il mare. La spiaggia è lungalungalungalunga e profonda un bel cinquanta metri di sassi dove si passeggia con il cappotto, alcuni i più arditi hanno il coraggio di stare in T-shirt. Sono le nove e mezza e c’è ancora molta luce, il sole inizia solo ora a tramontare. Malgrado il cappotto la sciarpetta il cappello di lana e gli scarponi questo mare ha proprio un grande fascino, di fare il bagno proprio non se ne parla ma noi non sappiamo nuotare e a me l’acqua e prendere il sole sono cose che proprio non mi piacciono, quindi va bene così.
Le Jardin d'Angelique
E’ consigliabile munirsi di una carta stradale come la Michelin in scala 1/200, i giardini si trovano quasi sempre in aperta campagna in luoghi difficili da trovare se non con una carta ben dettagliata.
Per costruire l’itinerario, strade e tempi di percorrenza, ho usato il sito della Michelin www.viamichelin.com nel quale potete indicando la città di arrivo e quella di partenza avere chilometraggio, tempi, costi.
Mi sono state molto utili due guide “Gardens of France” e “Gardens of Britain” di Patrick Taylor edite da Mitchell Beazley che si possono trovare alla Libreria della Natura di Milano.
I prezzi degli alberghi che indico sono sempre per la camera per due persone compreso colazione, per i prezzi in sterline il valore è circa 0,65 € (un bel tremila lirette)
21 luglio, domenica.
Partiamo da Milano alle 9,00, la meta è un paesino alla periferia di Parigi, L'Hay les roses.
Per un guasto alle telecamere nel traforo del Monte Bianco, perdiamo un’oretta e troviamo molto traffico vicino a Parigi, arriviamo comunque tranquillamente verso le 18,00 a Bourg la Reine dove abbiamo prenotato un albergo (Alixia, 80 euro la camera compresa colazione). Il costo dell’autostrada è stato di circa 50 euro più 25 per il tunnel.
L’albergo è confortevole e molto comodo per la visita al roseto, Bourg la Reine e L'Hay les Roses sono attaccati uno all’altro.
22 luglio, lunedì.
A l'Hay les roses, c’è “La Roseraie du Val de Marne” un roseto con un secolo di rose, nato nel 1892 con la collezione di Jules Gravereaux.
Alle 9 siamo al roseto che apre alle 10, imploriamo la custode, che ci fa entrare in anticipo, l’ingresso costa 3 €. L’impianto del roseto è veramente bello, purtroppo é ormai tardi per molte rose che sono già sfiorite, soprattutto quelle di fine ottocento. Nel roseto ci sono diverse collezioni: le rose storiche, botaniche, rugose, le galliche, le “pimprenelle”, le rose della Malmaison, le antiche, le moderne francesi e non, le rose the. Comunque il roseto è sufficientemente fiorito da ripagare la visita il tempo é bello e c’è un’aria fresca. Alle 11 ci rimettiamo in viaggio, la tangenziale di Parigi è molto trafficata ma finalmente usciamo in direzione Rouen. Dopo una trentina di km ci sono le indicazioni per Giverny, il giardino di Monet, ma ci siamo già stati due anni fa’ e quindi proseguiamo, ovviamente se non ci siete mai stati dovete andarci, lo troverete molto affollato soprattutto di giapponesi. La nostra meta è Dieppe ma è presto quindi decidiamo una deviazione per andare a visitare Les Jardins d’Angelique che si trova a Montmain. Poco prima di Rouen usciamo in direzione dell’aeroporto e con una certa difficoltà riusciamo comunque a trovare il paese e il giardino.
Il giardino sono due giardini, uno è un labirintico percorso con ruscelletto bordure alberi boschetti gazebo con un’aria molto inglese, è bello per certi versi quasi eccessivo, quasi kitsch, ma certe visioni sono fantastiche, un acanto in mezzo a un’ortensia viola, una clematide arrampicata sul tronco di un ciliegio. L’altro giardino è davanti alla casa, in stile cottage garden solo bianco un po’ alla maniera di quelli di Gertrude Jekill, bello e raffinato. Ripartiamo per Dieppe dove arriviamo alle 18 (hotel Plage, 65 €) l’albergo è bruttino ma va bene, è sul viale che fronteggia il mare. La spiaggia è lungalungalungalunga e profonda un bel cinquanta metri di sassi dove si passeggia con il cappotto, alcuni i più arditi hanno il coraggio di stare in T-shirt. Sono le nove e mezza e c’è ancora molta luce, il sole inizia solo ora a tramontare. Malgrado il cappotto la sciarpetta il cappello di lana e gli scarponi questo mare ha proprio un grande fascino, di fare il bagno proprio non se ne parla ma noi non sappiamo nuotare e a me l’acqua e prendere il sole sono cose che proprio non mi piacciono, quindi va bene così.
Le Jardin d'Angelique