Gli adulti della processionaria iniziano a volare nei mesi centrali dell'estate: sono farfalloni poco appariscenti e di abitudini crepuscolari, di vita breve. Dopo gli accoppiamenti le femmine depongono uova in manicotti unendo due aghi. Dopo circa un mese compaiono le larve che si costruiscono un nido provvisorio nei pressi dell'ovatura, poi in autunno si spostano e costruiscono altri nidi infine, coi primi freddi, quelli invernali molto appariscenti. Verso febbraio/marzo lasciano questi nidi e in fila indiana si dirigono verso il terreno dove si interrano e si incrisalidano a circa 5-20 cm di profondità (possono restare i diapausa anche per più anni, e questo spiega anche come mai le infestazioni hanno un andamento ciclico in media di 5-7 anni).
Le pericolosità è data dai peli urticanti delle larve a partire dalla loro terza età (presenti indicativamente a settembre/ottobre; il periodo più pericoloso è a fine inverno quando lasciano i nidi).
Per la difesa a livello di proprietà privata si può intervenire con iniezioni endoxilematiche (ad es. il mio giardiniere è abilitato > vd. foto 1) da attuarsi verso ottobre/novembre, ossia quando le larve iniziano a costruire i nidi invernali e la pianta, pur ancora in grado di assorbire il prodotto, è meno attiva e quindi non emette troppa resina dal foro di iniezione, cosa che ostacolerebbe l'assorbimento.
Esistono diversi tipi di trappole da applicare al tronco per catturare le larve nella loro discesa (foto 2).
Ovviamente sparare col fucile da caccia a pallini è vietato, anche se in Val d'Aosta hanno pure sperimentato questo sistema (nella stagione 2016-17 hanno sparato 15mila colpi distruggendo 14mila nidi (foto 3), tuttavia è molto più ecologico 'sparare' pillole al ferormone per il disorientamento sessuale (foto 4).
Questo credo sia quanto basti.