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Mix di insetti...

fiorita

Giardinauta Senior
Scusa Simo, sono un po' persa e ti ho chiamato Alex, perdona la gaffes...troppa chimica.
Sai che io li ho comprati 200 g di polvere di peperoncino al supermercato?La commessa si è sbagliata, io le ho detto 2 deca e lei ha capito 2 etti.... è così che ho cominciato ad usarlo dappertutto, anche nell'orto!
Sono 2 g per litro d'acqua, 1 cucchiaino circa, più o meno quello che mio zio metteva sulla pasta aglio, olio e peperoncino!Pace all'anima sua.
 

polpettina

Aspirante Giardinauta
fiorita ha scritto:
Polpettina,sarò sincera,contro acari ed afidi il peperoncino funziona,la farfallina africana non so cosa sia, per le lumache io semino dei vasi capovolti nell'orto e li lascio fuori la notte, per raccoglierli al mattino presto e distruggere le lumache che si sono rifugiate sotto, per le formiche combatto gli afidi ed evito di tenere piante che le attirano (come la bignonia),per le infezioni fungine gli antiparassitari "naturali" non servono a niente, è utile prevenire con prodotti che rinforzino la cuticola fogliare, e il classico verderame che non muore mai, per le infezioni del colletto e dell'apparato radicale ci sono piante ad azione protettiva da consociare quali viole del pensiero.

Grazie fiorita per i tuoi consigli proverò con quelli che posso adottare
Per le lumache non mi è fisicamente possibile perchè le mie piantine che ne vengono colpite sono sul bordo di un terrazzo ma ho provato con contenitori contenenti birra e funziona (solo che puzza di birra volevo evitarla) le bestioline si fermano tutte a bere, inoltre mi dicono che odino il sale qualcuno ha mai provato?
Per quanto riguarda la farfallina africana (che io chiamo così ma ha un nome scientifico) è quella che infesta i geranei e li mangiucchia dal di dentro lasciando tanti buchini neri.
Ora tenterò la lotta agli afidi con il peperoncino e ti farò sapere.
:hands13: :hands13: :hands13:
 

Upendo

Giardinauta
polpettina ha scritto:
inoltre mi dicono che odino il sale qualcuno ha mai provato?
:

Si!! Il sale le scioglie quasi completamente se glielo butti sopra... povere loro :storto: ... e percio se ne metti un po' attorno alla pianta (ma ad una certa distanza), loro di sicuro non si avvicinano!!
ciao
 

RosaeViola

Master Florello
Condivido appieno il vostro discorso sul bio e mi sento di poter dire ad Alex che affermava che nelle grandi città i predatori naturali non esistono e quindi il biologico è impossibile, che il primo modo di non doversi trovare nel guai con malattie e parassiti, è quello di scegliere le piante giuste per il vaso (cioè quelle più adatte alla coltivazione in vaso) e di coltivarle nelle giuste condizioni ambientali.
Si dovrebbe poi parlare anche dei metodi di irrigazione che spesso e volentieri sono una delle maggiori fonti di problemi in questo senso, sia per i giardini sia per i balconi.

Ti chiedi Alex perchè la Bayer non produca il bio...Beh, è un po' la storia del cane che si morde la coda, perchè se la Bayer dovesse rivolgersi al bio, mi dici tu che ne farebbe dei miliardi che spende ogni anno (da sempre) nella ricerca di nuovi prodotti con tutti gli annessi e connessi?

Fiorita, concordo pienamente con te, ma il discorso di Simone è un saggio discorso.
Anche le sostanze naturali hanno un grado di tossicità e, in alcuni casi, anche peggio, quindi il senso del suo discorso è corretto e va lodato per averlo fatto.
Ho lavorato come infermiera e di gente intossicata dalle piante ne ho vista tanta, proprio in virtù del fatto che tutto ciò che è naturale non fa male.
Non dimentichiamoci che la farmacopea affonda le sue radici proprio nelle sostanze derivate da piante e che i prodotti di sintesi, altro non sono che una riproduzione laboratoristica di certe sostanze prodotte da alcune piante.

Bisognerebbe parlare di più di queste tematiche e far piazza pulita di vecchi schemi o sanare le lacune che tutti noi abbiamo quando si parla di fitoterapia.

Ad ogni modo, complimenti Fiorita, è pregevole il lavoro che fai per le tue piante e mi trovi pienamente concorde.
Io coltivo diverse rose e devo dirti che in un anno faccio ZERO trattamenti.
Spesso, quando lo affermo, mi guardano strano, ma ti garantisco che è così.
Però ho studiato le singole piante valutando le loro necessità e cercando di capire quali rose fossero più facilmente attaccabili da questa o quella malattia, ho eseguito delle buche d'impianto di un certo tipo e ho posto molta attenzione alle esposizioni e, in linea generale e con tutte le piante, uso pochissimo i concimi che spesso forzano la pianta oltre le sue possibilità esponendola con un indebolimento generale dovuto allo stress, a continui attacchi di parassiti e malattie.
Ha funzionato e funziona.

In quanto ai parassiti, beh, ci si può non credere, ma usare la canna dell'acqua per lavarli via, quando si parla di afidi e aleurodidi, funziona.
Funziona sia sul momento sia nei giorni a seguire, perchè le successive infestazioni sono di modestissima entità.
Ho un giardino di circa 3000mq., una famiglia impegnativa, 11 gatti e lavoro eppure riesco ad eseguire queste semplici, ma efficaci manovre con ottimi risultati.

Ad ogni buon conto, il bio nasce soprattutto dalla scelta e dallo studio del proprio giardino o balcone che sia.
 
S

simone75

Guest
RosaeViola ti ringrazio per le belle parole che hai avuto per il mio discorso! :flower: E' sempre difficile, in questi tempi in cui si è instaurato quasi un muro tra chi è pro-biologico e chi non lo è, cercare di creare una breccia in cui permettere alle due "fazioni" di comunicare! Purtroppo la chimica ha una fama non sempre ottima per tante, e sacrosante, ragioni..., ma d'altro canto è stata, ed è ancora, decisamente molto utile fondamentalmente in campo medico.

Personalmente sono favorevole all'agricoltura biologica, ma questa non è quella cosa per cui si usano solo sostanze naturali. In alcuni casi è permesso l'uso anche di qualche sostanza chimica... ma il problema è anche quando fare determinati trattamenti per non alterare l'equilibrio degli insetti predatori. In buona sostanza fare del biologico significa essere ben preparati sull'argomento sia in campo chimico sia in campo biologico che botanico. Fare del biologico non è quindi una cosa semplice ed io ho grossa stima di chi lo fa bene!

Non credo che le tecniche bio siano paragonabili all'omeopatia... sono due cose profondamente diverse tra loro nella filosofia e nella pratica, ma è vero che in generale la gente dà molta più "confidenza" alle piante che non, per esempio, ai funghi (che da sempre hanno una fama di potenziale pericolosità) forse perchè quest'ultimi producono tossine ad azione più rapida di quanto, mediamente, non possano fare le piante.

Per concludere vorrei raccontare un breve aneddoto di sbagliata comunicazione in tema di "naturale".
Qualche tempo fa parlai con una titolare di farmacia la quale ricordava un suo cliente che s'era fatto da sè un olio solare semplicemente usando delle noci... Questa persona s'era trovata tanto bene che aveva pubblicizzato la sua idea tra alcuni compaesani i quali si fecero in casa la medesima composizione. Esito: diversi di loro finiti d'urgenza all'ospedale con ustioni pesanti aiutate dall'effetto proprio delle noci, che non avevano protetto la loro pelle come un filtro, ma al contrario avevano concentrato i raggi solari come una lente!!!

Eppoi voglio fare un saluto a Fiorita per dirle che m'ero solo spaventato dalla quantità che avevo letto... Se se ne produce un litro per volta il problema si riduce, ma comunque e sempre attenzione! :eek:k07:

Un bacio a tutti!!!
 
A

Alex75

Guest
simone75 ha scritto:
Non credo che le tecniche bio siano paragonabili all'omeopatia... sono due cose profondamente diverse tra loro nella filosofia e nella pratica...

Era solo un esempio.
Intendevo dire che la differenza che corre fra la medicina tradizionale e l'omeopatia è circa la stessa che corre fra l'uso corretto di fitofarmaci e l'uso di prodotti bio. Non è proprio così ma non riuscivo a trovare paragone migliore.
Insomma quello che volevo dire è che, secondo me, il chimico è di gran lunga più efficace del bio.

Poi magari anche il rotenone o il piretro sono "bio" ma sono parimenti tossici verso l'essere umano (o forse anche di più) rispetto alle varie metrine di sintesi.

Seconda considerazione: l'usare un forte getto d'acqua (come una pompa) non è sempre fattibile per chi abita in città, soprattutto se le piante le tiene in terrazzo.

Vorrei anche precisare che non ho nulla contro l'uso del biologico: tratto le mie piante ornamentali con prodotti chimici ma mai mi sognerei di trattare il basilico, il rosmarino ecc... con prodotti di sintesi.

Il concetto di soglia di intervento, fondamentale sia nel campo bio che in quello chimico: ho l'impressione che questo concetto sfugga a molti (sfuggiva anche a me agli inizi - e qualche volta mi sfugge ancora :D ).
 
A

Alex75

Guest
RosaeViola ha scritto:
Condivido appieno il vostro discorso sul bio e mi sento di poter dire ad Alex che affermava che nelle grandi città i predatori naturali non esistono e quindi il biologico è impossibile, che il primo modo di non doversi trovare nel guai con malattie e parassiti, è quello di scegliere le piante giuste per il vaso (cioè quelle più adatte alla coltivazione in vaso) e di coltivarle nelle giuste condizioni ambientali.
Si dovrebbe poi parlare anche dei metodi di irrigazione che spesso e volentieri sono una delle maggiori fonti di problemi in questo senso, sia per i giardini sia per i balconi.

Ti chiedi Alex perchè la Bayer non produca il bio...Beh, è un po' la storia del cane che si morde la coda, perchè se la Bayer dovesse rivolgersi al bio, mi dici tu che ne farebbe dei miliardi che spende ogni anno (da sempre) nella ricerca di nuovi prodotti con tutti gli annessi e connessi?

Ci sono troppe variabili connesse per poter essere precisi.
Volevo dire che in città viste le condizioni ecologiche, pedologiche e climatiche, imho, è impossibile attuare una vera e propria lotta bio.
Ve lo immaginate un lancio di Orius laevigatus in balcone?
Io francamente no...
 
A

Alex75

Guest
fiorita ha scritto:
Fiorita è lieta di poter servire! Il peperoncino si usa in sospensione acquosa, 200g di polvere per ettolitro d'acqua, (io, quando sono a corto di quello mio uso la polvere del supermercato) 2 volte alla settimana spruzzo le piantuzze. Girasole, ma tu sei di Trieste, oppure ho avuto un'allucinazione? Io vado in Carso per l'assenzio,ma dovresti trovarlo anche in erboristeria, anche l'equiseto, ma bisogna specificare che ti servono i rigetti estivi, quelli verdi per intenderci, non quelli grigi, comunque io di equiseto uso la preparazione di officina botanika che compro da Marinaz.

Una domanda: mi sono sempre domandato una cosa... Le preparazioni dell'Antika Officina Botanika sono in pratica delle borlande fogliari, cioè il residuo della distillazione di mosti alcolici fermentati (patate, cereali, melassa, ecc.).

Quindi uno scarto di lavorazione. Ma non è questo il punto.
Apparte che macchia che è una bellezza (e appiccica pure) ma poi (e qui vengo alla domanda) come ce lo mettono l'equiseto piuttosto che il pino, piuttosto che l'azadiractina?
Come olii essenziali?
Perché se leggi l'etichetta nei componenti non appare né il pino, né l'equiseto ecc...

Ho tanto il sospetto che sia solo una borlanda fogliare e nulla più. Una fregatura insomma...
L'ho provata anch'io ma non ho trovato benefici alcuni... :confuso:
 
S

simone75

Guest
Alex75 ha scritto:
Questa non l'ho proprio capita :confuso:


Ciao Alex75. La mia affermazione non è stata compresa perchè era riferita a Fiorita, che studia CTF: la stessa facoltà che ho studiato io. Lei diceva che più studia la chimica e più ne comprende l'abuso che se ne fa (spero di aver riportato correttamente il suo pensiero) e per questo s'è spinta di più sul biologico. Per quanto mi riguarda ho cominciato una facoltà in cui la chimica riveste un ruolo fondamentale, ma una volta percepiti i suoi limiti mi sono sempre più appassionato alla genetica e alla biologia molecolare per poi portare avanti il discorso della terapia genica. Con questo aggiungo poi che sono contrario agli OGM in campo alimentare così come sono contrario alla sperimentazione animale su cosmetici: cose che secondo me non rivestono una posizione così importante da giustificare studi di quel tipo.
La sperimentazione è fondamentale, si badi bene, ma per ragioni veramente importanti (talidomide docet...)!

Non è sempre vero che la chimica sia più efficace del bio. Come ha detto giustamente RosaeViola la chimica in molti casi riproduce ciò che la natura ha già inventato: piuttosto con un prodotto chimico si possono avere miscele più complesse e articolate, di cui in alcuni casi gli studi di tossicità a lungo termine potrebbero essere ancora in dubbio.

Questo non per fare polemica, ma solo per cominciare un dialogo tra posizioni che possono solo sembrare lontane! :)

:Saluto:
 
A

Alex75

Guest
simone75 ha scritto:
Ciao Alex75. La mia affermazione non è stata compresa perchè era riferita a Fiorita, che studia CTF: la stessa facoltà che ho studiato io. Lei diceva che più studia la chimica e più ne comprende l'abuso che se ne fa (spero di aver riportato correttamente il suo pensiero) e per questo s'è spinta di più sul biologico. Per quanto mi riguarda ho cominciato una facoltà in cui la chimica riveste un ruolo fondamentale, ma una volta percepiti i suoi limiti mi sono sempre più appassionato alla genetica e alla biologia molecolare per poi portare avanti il discorso della terapia genica. Con questo aggiungo poi che sono contrario agli OGM in campo alimentare così come sono contrario alla sperimentazione animale su cosmetici: cose che secondo me non rivestono una posizione così importante da giustificare studi di quel tipo.
La sperimentazione è fondamentale, si badi bene, ma per ragioni veramente importanti (talidomide docet...)!

Non è sempre vero che la chimica sia più efficace del bio. Come ha detto giustamente RosaeViola la chimica in molti casi riproduce ciò che la natura ha già inventato: piuttosto con un prodotto chimico si possono avere miscele più complesse e articolate, di cui in alcuni casi gli studi di tossicità a lungo termine potrebbero essere ancora in dubbio.

Questo non per fare polemica, ma solo per cominciare un dialogo tra posizioni che possono solo sembrare lontane! :)

:Saluto:


Non capisco la contrapposizione che fai fra i limiti della chimica e i "non limiti" della biologia.
Veramente, mi sfugge. :confuso:
Perché, se la biologia è chimica allora anch'essa ha limiti.
Dal tuo discorso di evince il contrario e mi interessa molto capire di più.
CTF cos'è?

In effetti mi sono espresso male.
Quello che volevo dire è che i mezzi messi a disposizione di noi amatori non coprono tutta la gamma dei mezzi biologici. Da qui la mia affermazione che i prodotti chimici sono di gran lunga più efficaci dei "rimedi fai da te" casalinghi.
Esempio: Orius Laevigatus è un predatore naturale dei tripidi ma sfido chiunque a trovarlo in giro nei negozi. E le ditte che vendono su internet ovviamente trattano quantitativi sproporzionati per una applicazione amatoriale.
I tripidi sono notoriamente difficili da sconfiggere.
Rimedi casalinghi tipo macerare mozziconi di sigaretta in acqua sono inefficaci.
Solo alcuni insetticidi sono efficaci (uno, che è stato ritirato dal mercato - ma che riesco ancora a trovare in giro per garden center - cat: mortacci loro sono degli assassini cat: perché lo vendono ancora - è l'Orthene, a base di Acefate che è cancerogeno).
 
S

simone75

Guest
Ciao! Qui si entra nella filosofia della scienza... :D Innanzitutto CTF è l'acronimo di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. E' una facoltà chiaramente molto improntata sulla chimica, ma molto anche sulla biochimica. Secondo il mio punto di vista la chimica è più limitata rispetto alla biologia, e mi limito al contesto fitoterapico e farmaceutico, solo perchè anche se si possono produrre decine e decine di antibiotici nuovi, per esempio, lo si fa partendo da uno schema che è stata la natura a suggerire: la penicillina. Mi si potrà dire che esistono degli antibiotici di totale sintesi... ok, benissimo, e per fortuna aggiungo, perchè in molti casi se ne abusa rendendoli poi inefficaci e c'è bisogno di novità. Ma il punto è che il solo intuito di un chimico può far poco se dietro non c'è un biochimico che spiega il meccanismo dell'aggressore (batteri), il quale a sua volta si appoggia ad un biologo per considerazioni sulla specie e la natura dei batteri stessi... Potrei non esser stato chiarissimo per cui ti porto un esempio: in laboratorio c'è stata una ragazza che ha svolto una tesi nata dalla collaborazione tra il lab dove ero io e uno di chimica farmaceutica.
Noi avevamo dato delle indicazioni, sulla base di una molecola parzialmente attiva, su come potevano essere fatte delle modifiche e poi i chimici hanno prodotto una serie di molecole modificate. Queste sono state testate nel nostro lab e poi, quelle che avevano dato risultati interessanti, mandate ai lab di tossicologia per ulteriori analisi.

Insomma: è tutto un lavoro di equipe in cui tutti sono fondamentali per arrivare allo scopo finale, ma qualcuno deve pur dare il via a tutto... I chimici hanno grosse competenze sulle molecole e la loro sintesi, ma non necessariamente sulla loro attività in vivo. Allo stesso modo noi non saremmo in grado di produrre modifiche specifiche alle molecole, ma le sappiamo riconoscere e sappiamo, in qualche caso, cosa potrebbe essere bene modificare.

Mi rendo conto perfettamente che è un discorso molto lungo e articolato che meriterebbe una discussione più approfondita, spero però di averti fatto capire il mio punto di vista (che sicuramente sarà diverso da quello di un chimico puro).
Forse in questa parte del forum stiamo andando un po' fuori tema, per cui se ti và potremmo continuare nella pagina di "parliamo di tutto un po'" cercando magari di coinvolgere altri utenti che magari potranno essere interessati...
Cosa ne dici??? :eek:k07:

Un saluto!!!! :Saluto:
 

RosaeViola

Master Florello
Carissimi ragazzi (permettetemi di chiamarvi così, stasera mi sento una vecchia saggia) sono FELICISSIMA della piega che ha preso questa discussione.

Innanzitutto premetto che non ho le vostre conoscenze della materia dal punto di vista tecnico, ma so osservare e ho buonissima memoria.

Dunque, dovete sapere che, entrando a leggere qui, credevo di trovare una rissa, la solita che si crea quando si parla di questi argomenti.
In altri forum che ho frequentato, l'aspetto bio, la medicina omeopatica piuttosto che Steiner o gli influssi della luna, sono sempre stati materia su cui scannarsi.
Non so, sembra, talvolta, che il mettere in discussione ciò con cui siamo cresciuti e grazie alla quale siamo cresciuti, sia un'eresia.
Peccato che tutto ciò con cui siamo cresciuti sia la stessa cosa per cui, sempre più spesso, ci siamo ammalati e ci ammaliamo.

Ai miei tempi (lo che sembra grossa a dirsi, ma credo in una grande differenza di costumi e di vita fra gli anni '60 e gli anni '80) raramente si vedevano bambini allergici e, ancora più raramente, bambini asmatici.
L'asma in un bambino era considerata cosa grave, oggi è quasi una notizia come un'altra.

Io sono un'allergica, ho intolleranze alimentari testate direttamente assumendo cibi e controllate da me stessa senza altri interventi, ho reazioni stranissime, le più disparate e inaspettate con farmaci apparentemente innocui, ma io sono figlia della Pennicillina che, alla mia generazione, è stata somministrata per anni a dosi equine, in nome di una ipotetica forma reumatica che, in realtà, non c'era.
Era una corrente di pensiero, era una scuola e tutti venivano tonsillectomizzati e imbottiti di antibiotici.
Oggi la tendenza si è rovesciata, ma intanto...

Le mie reazioni ai farmaci sono state tante, troppe e alcune molto brutte.
Ma anche io, come tutti, mi ammalo e ho bisogno di potermi curare.
Così, quando sono stata all'ultima spiaggia, ho ascoltato il consiglio di qualcuno di cui mi fidavo molto e mi sono rivolta ad un omeopata.
Vi ricordo che facevo l'infermiera e quindi potete immaginare il tipo di formazione potessi avere così come potete immaginare che tipo di condizionamenti indotti potessi avere in questo senso.

Ho trovato di fronte a me, un medico preparato e per nulla invasato. Ho cominciato a curarmi con i rimedi omeopatici e ho cercato di capire cosa stessi assumendo e quali fondamenti avesse questo tipo di medicina.
Inutile dirvi che gli effetti ci sono stati e tutti benefici.
Da quando uso l'omeopatia, fra l'altro, mi ammalo di meno ma non solo, ci ho curato e ci curo anche le mie figlie che sono anche state nutrite e svezzate con pappe macrobiotiche sicure e controllate, che hanno assunto la carne solo alla comparsa dei canini, che non hanno MAI sviluppato intolleranze e allergie di nessun genere ed hanno 13 e 11 anni e, oltre alla madre, anche un padre allergico.
Passati i primi anni in cui, prive di anticorpi si sono ammalate frequentemente anche a causa della vita in comunità (nidi e materne), poi non hanno avuto più nulla.

Ma c'è un ma. Il pediatra che le ha seguite è sempre stato persona di buon senso e cioè, si usa l'omeopatia fin dove sia possibile ma, in certi casi, si ricorre alla medicina tradizionale.
E' stato necessario rare volte e credo che non siano molti i bambini che in vita loro hanno usato solo 4-5 volte l'antibiotico.
Quindi, a mio avviso, è l'abuso sistematico a fare la differenza.

Direte voi, e tutto questo che c'entra?
Beh, c'entra. Nel tempo ho avuto modo di riflettere a lungo su come fosse cambiato lo stile di vita della gente, dai pasti ai luoghi di residenza, alle complicanze apportate dallo stress a livello psicologico alle tensioni e ai problemi interiori mai affrontati e risolti in generazioni che hanno mostrato sempre più, una fragilità propria.
Quando ho affrontato il giardino, oltre a lavorarci ho cercato di riflettere e di confrontare la vita umana con quella delle piante e le differenze non sono così sostanziali.

Dopo essermi documentata sul giardinaggio biologico anche in virtù del lavoro che ora svolgo, mi sono resa conto che anche un esquimese portato a vivere in Africa, svilupperebbe delle patologie che sarebbero nè più nè meno la conseguenza di un ambiente sfavorevole al suo corpo e alla memoria che il suo corpo porta in sè.

Mi accorgo ogni giorno di più che siamo noi stessi ad essere indotti alla chimica proprio grazie alla nostra mancata educazione all'ambiente e alla nostra mentalità consumistica, siamo noi che abituati al tutto e subito non conosciamo i tempi dell'attesa.
Per non parlare dello stato ansioso/ansiogeno derivante dall'umanizzazione delle piante.
Quel che voglio dire è che se accettassimo di coltivare piante che ben si adattano ad un ambiente o che se smettessimo di preoccuparci degli afidi che difficilmente arrivano a distruggere una pianta, se smettessimo di ricercare la pianta perfetta, che non abbia nemmeno una foglia appena maculata o che porti i segni di una puntura d'insetto piuttosto di un cunicolo di un minatore fogliare, forse vivremmo meglio e faremmo vivere meglio anche le nostre piante fra le quali, alcune, sono sopravvissute all'evoluzione e altre sono ancora fra noi malgrado abbiano secoli e secoli di vita e altre ancora che coltiviamo da altrettanti secoli.

Ma io mi chiedo come facessero a coltivare le rose quando il Confidor non esisteva o quando non esisteva il Proclaim.
Mi sa che ce la facevano lo stesso e forse, per quanto riguarda certe patologie che poi l'uomo ha sviluppato, vivevano anche meglio.

Ho avuto spesso scontri con gli hobbisti che frequentano i forum, compreso questo, perchè trovo assurdo irrorare a profusione una piantina di ogni schifezza velenosa pur di non vedere nemmeno UN afide o UN aleurodide.
Ma naturalmente, gli avvelenatori hanno la meglio, la Bayer & Compagnia bella si fregano le mani e le falde, grazie anche a noi hobbisti piangono amare lacrime, la terra s'impoverisce sempre più e le rose profumano...di Confidor.

In quanto alla pulizia con l'acqua, se hai un terrazzo Alex, puoi usare un metodo efficacissimo: le mani.
Ti infili un bel guanto di gomma e chiudendo indice e pollice sui rami e le foglie, fai una bella pulizia.
Quando vivevo a Milano e avevo un balcone, funzionava e funzionava bene.

Smettete di avvelenarvi e provate a coltivare piante che si adattino senza problemi al vostro ambiente. Potate solo se è necessario, concimate solo dove è davvero indispensabile. Bagnate le vostre piante utilizzando il buon senso e poi raccontatemi la vostra esperienza.
Sarò felicissima di parlarne ancora con voi e se avessi torto o, quantomeno, se le vostre esperienze mi dimostrassero di averlo avuto, sarò la prima a riconoscerlo. :)
 
A

Alex75

Guest
RosaeViola ha scritto:
Dunque, dovete sapere che, entrando a leggere qui, credevo di trovare una rissa, la solita che si crea quando si parla di questi argomenti.
In altri forum che ho frequentato, l'aspetto bio, la medicina omeopatica piuttosto che Steiner o gli influssi della luna, sono sempre stati materia su cui scannarsi.

Fa piacere anche a me.
Ho notato che molte volte ci si scanna per "piccolezze", si arriva anche a uccidere. Basta accendere la tv e vedere il tiggi per sentire storie del genere. cat:


RosaeViola ha scritto:
Per non parlare dello stato ansioso/ansiogeno derivante dall'umanizzazione delle piante.
Quel che voglio dire è che se accettassimo di coltivare piante che ben si adattano ad un ambiente o che se smettessimo di preoccuparci degli afidi che difficilmente arrivano a distruggere una pianta, se smettessimo di ricercare la pianta perfetta, che non abbia nemmeno una foglia appena maculata o che porti i segni di una puntura d'insetto piuttosto di un cunicolo di un minatore fogliare, forse vivremmo meglio e faremmo vivere meglio anche le nostre piante fra le quali, alcune, sono sopravvissute all'evoluzione e altre sono ancora fra noi malgrado abbiano secoli e secoli di vita e altre ancora che coltiviamo da altrettanti secoli.

Ma io mi chiedo come facessero a coltivare le rose quando il Confidor non esisteva o quando non esisteva il Proclaim.
Mi sa che ce la facevano lo stesso e forse, per quanto riguarda certe patologie che poi l'uomo ha sviluppato, vivevano anche meglio.

Parole sante, anzi santissime. :eek:k07:
Direi che hai centrato in pieno il problema.
Possiamo proporre questo passo come motto del forum??? :hehe:

RosaeViola ha scritto:
Ho avuto spesso scontri con gli hobbisti che frequentano i forum, compreso questo, perchè trovo assurdo irrorare a profusione una piantina di ogni schifezza velenosa pur di non vedere nemmeno UN afide o UN aleurodide.
Ma naturalmente, gli avvelenatori hanno la meglio, la Bayer & Compagnia bella si fregano le mani e le falde, grazie anche a noi hobbisti piangono amare lacrime, la terra s'impoverisce sempre più e le rose profumano...di Confidor.

Hmmm... beh, vabbe', non penso che anche noi hobbisti inquiniamo le falde, d'altronde con i nostri volumi di trattamenti penso proprio che non apportiamo nulla.

RosaeViola ha scritto:
Smettete di avvelenarvi e provate a coltivare piante che si adattino senza problemi al vostro ambiente. Potate solo se è necessario, concimate solo dove è davvero indispensabile. Bagnate le vostre piante utilizzando il buon senso e poi raccontatemi la vostra esperienza.
Sarò felicissima di parlarne ancora con voi e se avessi torto o, quantomeno, se le vostre esperienze mi dimostrassero di averlo avuto, sarò la prima a riconoscerlo. :)

Io concimo una volta alla settimana, dirado le concimazioni d'estate quando la pianta non cresce rapidamente e gli stomi rimangono parzialmente chiusi dal gran caldo.
Solo da quest'anno sto provando il concime granulare Osmocote.
Dato che ho solo vasi, penso che la concimazione nel mio caso risulti indispensabile sempre. O sbaglio??? :confuso:

Ultimamente ho anche curato il basilico da una infestazioni di acari utilizzando solo del semplice sapone molle potassico.
Funziona.

Hai dei consigli sui "trattamenti" bio e sulle best practices (deviazione professionale)??
 
A

Alex75

Guest
simone75 ha scritto:
Ciao! Qui si entra nella filosofia della scienza... :D Innanzitutto CTF è l'acronimo di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. E' una facoltà chiaramente molto improntata sulla chimica, ma molto anche sulla biochimica. Secondo il mio punto di vista la chimica è più limitata rispetto alla biologia, e mi limito al contesto fitoterapico e farmaceutico, solo perchè anche se si possono produrre decine e decine di antibiotici nuovi, per esempio, lo si fa partendo da uno schema che è stata la natura a suggerire: la penicillina. Mi si potrà dire che esistono degli antibiotici di totale sintesi... ok, benissimo, e per fortuna aggiungo, perchè in molti casi se ne abusa rendendoli poi inefficaci e c'è bisogno di novità. Ma il punto è che il solo intuito di un chimico può far poco se dietro non c'è un biochimico che spiega il meccanismo dell'aggressore (batteri), il quale a sua volta si appoggia ad un biologo per considerazioni sulla specie e la natura dei batteri stessi... Potrei non esser stato chiarissimo per cui ti porto un esempio: in laboratorio c'è stata una ragazza che ha svolto una tesi nata dalla collaborazione tra il lab dove ero io e uno di chimica farmaceutica.
Noi avevamo dato delle indicazioni, sulla base di una molecola parzialmente attiva, su come potevano essere fatte delle modifiche e poi i chimici hanno prodotto una serie di molecole modificate. Queste sono state testate nel nostro lab e poi, quelle che avevano dato risultati interessanti, mandate ai lab di tossicologia per ulteriori analisi.

Insomma: è tutto un lavoro di equipe in cui tutti sono fondamentali per arrivare allo scopo finale, ma qualcuno deve pur dare il via a tutto... I chimici hanno grosse competenze sulle molecole e la loro sintesi, ma non necessariamente sulla loro attività in vivo. Allo stesso modo noi non saremmo in grado di produrre modifiche specifiche alle molecole, ma le sappiamo riconoscere e sappiamo, in qualche caso, cosa potrebbe essere bene modificare.

Mi rendo conto perfettamente che è un discorso molto lungo e articolato che meriterebbe una discussione più approfondita, spero però di averti fatto capire il mio punto di vista (che sicuramente sarà diverso da quello di un chimico puro).
Forse in questa parte del forum stiamo andando un po' fuori tema, per cui se ti và potremmo continuare nella pagina di "parliamo di tutto un po'" cercando magari di coinvolgere altri utenti che magari potranno essere interessati...
Cosa ne dici??? :eek:k07:

Un saluto!!!! :Saluto:


Secondo me la vita si basa sulla chimica e sulle leggi della fisica.
La matematica è uno strumento inventato dall'uomo ma che gli fornisce gli strumenti (scusate il gioco di parole) adatti per proporre modelli che spieghino la realtà.

Penso che la chimica e la fisica siano alla base di tutto.
La biologia è una "esteriorizzazione", un mostrarsi fenotipico del genotipo sottostante.
Oddio, detto così non si capisce una mazza :D
Quello che volgio dire è che oggi si è portati ad affermare che la biologia non ha limiti. Secondo me è vero nella misura in cui la chimica "sottostante" - che ne formerebbe il substrato - non ha limiti.

La straordinaria variabilità genetica è data dalle combinazioni di sole 4 basi azotate, dal loro legame idrogeno, e dallo scheletro di zucchero-fosfato.
Questa è chimica. Senza il legame idrogeno la vita non esisterebbe!!!
Anche questa è chimica.

Voglio dire che, anche se noi non riusciamo a comprendere tutte le malattie, non conosciamo la cura contro il cancro, sono sicuro che tutto ha una spiegazione chimica.

E sono sicuro che la genetica possa spiegare molto di più di quanto si pensi.
L'omosessualità per esempio pare che abbia una base genetica.
Sta tutto scritto con le lettere A T C G.
:D
 

RosaeViola

Master Florello
Alex75 ha scritto:
L'omosessualità per esempio pare che abbia una base genetica.
Sta tutto scritto con le lettere A T C G.
:D

Ehm...questa non mi sento di condividerla, perchè sembra che i casi in cui la genetica entra in gioco, come fattore determinante l'omosessualità, è di qualche rarissimo caso su milioni di individui.
 

RosaeViola

Master Florello
Alex75 ha scritto:
Hmmm... beh, vabbe', non penso che anche noi hobbisti inquiniamo le falde, d'altronde con i nostri volumi di trattamenti penso proprio che non apportiamo nulla.

Beh Alex, tu forse da balconauta poco apporti, ma considera quanti siamo nel mondo con l'hobby del giardinaggio e fatti un giro nel forum, leggi bene i post nelle varie sezioni (ad esempio le rose) e poi prova a moltiplicare quei trattamenti per una cifra ipotetica di persone che trattano le loro piante nei giardini e, dopo, credo che anche tu comincerai a farti qualche domanda sull'influenza che possano avere anche gli hobbisti giardinauti sull'impatto ambientale, anche perchè non si dovrebbe pensare solo al nostro campicello, ma guardare il problema su una scala molto più ampia.
Da un punto di vista ecologico, quanto impatta l'ambiente una multinazionale che produce porcherie? Quanto inquina? Quanto sfrutta le risorse umane e non? E noi, acquistandone i prodotti, quanto contribuiamo a tutto questo?
Se ci ponessimo queste domande più spesso, forse potremmo anche singolarmente dare un grandissimo contributo all'umanità...Guarda che i grandi cambiamenti non li determinano solo i grandi movimenti d'opinione o le rivoluzioni ma anche e soprattutto, la presa di coscienza dei singoli che imparano ad acquistare, determinando così una scelta di mercato e, di conseguenza, anche l'orientamento di un'azienda.


Io concimo una volta alla settimana, dirado le concimazioni d'estate quando la pianta non cresce rapidamente e gli stomi rimangono parzialmente chiusi dal gran caldo.
Solo da quest'anno sto provando il concime granulare Osmocote.
Dato che ho solo vasi, penso che la concimazione nel mio caso risulti indispensabile sempre. O sbaglio??? :confuso:

No, non sbagli sostanzialmente ma io cercherei di usare concimi a lento rilascio.
Questo consentirà alla pianta una somministrazione costante e la minima dose che entrerà in circolo, non spingerà la pianta oltre la sua soglia di tolleranza verso la forzatura.
Poi bisognerebbe anche specificare quali siano le piante che hai sul balcone, perchè generalizzare non è mai corretto, considerato che le piante, come ben saprai, hanno necessità diverse.

Ultimamente ho anche curato il basilico da una infestazioni di acari utilizzando solo del semplice sapone molle potassico.
Funziona.

Certo che funziona...:eek:k07:

Sui trattamenti, considerato ciò che ho appena letto di te, credo mi asterrò dal dirti quali intrugli io prepari per le piante, dato che probabilmente rischierei un processo per stregoneria. :lol:

Scherzi a parte, i rimedi sono molti ma dipende sempre da quello che è l'utilizzo, cioè il tipo di pianta.
Comunque, come ho detto anche prima, difficilmente tratto le piante perchè posso accettare che si ammalino e cerco di stare a vedere che succede.
Gli afidi come ti dicevo, li doccio e dove non posso, li asporto manualmente.
Più che altro faccio trattamenti preventivi per contenere gli attacchi e cerco sempre di somministrare i miei intrugli per via radicale.
Sui succhiatori funziona bene, salvo poi avere delle annate particolari dal punto di vista climatico e allora si va alla grande con le docce, ma in sostanza, anche sull'oidio, la ticchiolatura e affini, cerco di intervenire solo quando mi rendo conto che l'attacco è massivo e la pianta potrebbe subirne conseguenze troppo pesanti.

Piuttosto, a che ora irrighi? E quanto? Se hai voglia di dirci cosa coltivi sul tuo balcone, possiamo provare a fare una differenziazione, laddove ce ne fosse necessità, per darti un consiglio mirato.
 

RosaeViola

Master Florello
Alex75 ha scritto:
Tu cureresti un cancro con l'omeopatia?
Praticamente è la stessa cosa.
Puro marketing, figurati, se fosse davvero efficiente come mai il bio non lo hanno adottato le grosse multinazionali come la Bayer?

Io però mi domandavo spesso, quando lavoravo in oncologia, come possa un metallo pesante far bene ad un organismo.
Sono convintissima che se da un lato distruggono (in alcuni casi) le cellule tumorali, dall'altro distruggano l'organismo, abbatendone le difese immunitarie e creando ulteriori possibilità di nuove forme primarie di cancro.

E poi è inutile dire che le piante si difendono da sole se tenute bene: in un terrazzo in città non ci sono praticamente predatori naturali quindi la pianta può essere tenuta per bene che si voglia ché sempre verrà attaccata dalle popolazioni prevalenti.

Ma è qui che sta l'arcano...Le piante si difendono da sole NON se tenute bene ma se fatte vivere in condizioni molto affini alle loro necessità.
Se noi europei del sud ci ritroviamo a dover vivere per un lungo periodo di tempo nel nord Europa, pur sentendo che non è il nostro ambiente naturale, potremmo anche riuscire ad adattarci facilmente e in breve tempo. Ma se dovessimo migrare nel deserto del Sahara, quanto tempo e con quante sofferenze riusciremmo a vivere (ammesso di riuscirvi) come i Tuareg?
Le piante anche in questo, ci somigliano più di quanto noi non crediamo.

E ancora, Alex, perchè gli alberi capitozzati si ammalano di più di alberi che non vengono massacrati dalle motoseghe?
Non c'entra il solo fatto che gli attrezzi raramente vengono disinfettati e quindi, attraverso le ferite che vengono inferte alla branca che viene asportata, si veicolano ogni genere di agenti patogeni ma anche e soprattutto al fortissimo stress che la pianta subisce nel dover attivare gemme dormienti per poter rigenerare la freccia (anzi, solitamente dopo una capitozzatura sono più gemme dominanti a nascere e prova evidente sono i Cedri capitozzati che hanno più sommità), nello stress di vedere non rispettato il rapporto massa/energia e quindi di dover praticamente patire la fame, nel fatto che ad una riduzione della massa fogliare, corrisponde una riduzione dello sviluppo radicale e quindi minor massa circolante fra linfa grezza e linfa elaborata.

Per un albero che è un organismo perfetto, un laboratorio incredibilmente efficiente ed equilibrato, tutto ciò porta uno scompenso che lo rende facile preda dei parassiti e delle malattie.
Tutto questo per dire che sono i nostri interventi o le nostre scelte sbagliate a favorire spesso, l'insorgenza di malattie.

Ma come si può pretendere di far crescere al nord una tropicale se non mettendo in conto che la si dovrà trattare eternamente come un cristallo Baccarat?

C'è anche una nuova corrente di pensiero nel mondo del giardinaggio professionale e non hobbistico, che sostiene che la coltivazione delle piante d'appartamento sia poco ecologica oltre al fatto che esponga sensibilmente queste piante, ad una serie infinita di patologie.
Insomma, ci sarebbe da scrivere per giorni sulla materia.
 
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