il dibattito è molto interessante, colto e anche un pochino demenziale e pure “segaiolo” (preciso che mi piacciono moltissimo le chiacchiere “segaiole”, può darsi che il sistema mi censuri la parola ma purtroppo non ne trovo un’altra più adeguata). Mi piacciano anche alcune posizioni come per esempio quelle di Mitcha e di Connie.
ma mi sento di dire anch’io un paio di cose, perché credo si pecchi anche di eccessivo relativismo.
Credo proprio che ci sia differenza tra piante e mucche; la mucca è un mammifero con un organismo molto complesso dotato di centri nervosi e cervello; la mucca non ha la consapevolezza di essere, non sa di dover morire, ma soffre, non perché non è amata; soffre molto più semplicemente se viene bastonata o se si rompe una gamba, ha un sistema nervoso, terminazioni nervose e centri di ricezione del dolore. La pianta non soffre, come non soffrono gli animali senza sistema nervoso, zanzare, lombrichi ecc., non soffrono le singole cellule, non soffrono i singoli atomi.
Le piante non hanno sentimenti e quindi è difficile che possano dare e ricambiare amore (solo gli umani sono capaci di sentimenti).
L’amore a senso unico è un pochino che dire? boh.......si può essere soggetti d’amore mah........ da piccolo dicevo “sono innamorato della mia compagna di banco” e mi chiedevano “ ma lei lo sa?”..... sono sicuro che l’amore richieda due soggetti consapevoli.
Non considerare le differenze tra animali consapevoli e non, e poi tra animali e piante e elementi e fenomeni, è sbagliato perché andiamo a finire con il dire che il fuoco è cattivo, perché brucia le case e anche l’acqua che le allaga (il Fuoco come il Lupo sono cattivi solo nelle favole). Questo vuol dire dare un potere alle cose, agli elementi, alle piante e agli animali, ma questo non è concepibile nel mondo dopo Galileo o meglio nel mondo che ha conosciuto Galileo. Dare questo potere a cose e elementi è un modo delle civiltà animiste che venerano totem protettori, sotto forma di piante, pietre o processi non conosciuti.
Credo anche che se la nostra religione o cultura o modo di vita fosse rimasto quello di venerare gli alberi, di sicuro sarebbe stato meglio per i destini della Terra; perché sono convinto che il processo umano sia destinato a far scomparire la vita intelligente sulla Terra.....ma questo è un altro discorso.
Ancora solo due cose, la distorsione della natura che pratichiamo: tecniche di coltivazione, ibridazione, potatura, concimazione, fino a pochi decenni fa non aveva mai prodotto una modificazione genetica della natura; questa è la differenza tra Lucy, il nostro antenato Australophitecus africanus, e l’uomo e la natura che nasceranno dalla clonazione, dalla modificazione genetica e da tutti quelle altre “diavolerie” su cui gli “apprendisti stregoni” si stanno con dovizia applicando. Infine l’ambientalista-ecologista che non voleva far potare il glicine forse non era tanto ambientalista, forse aveva solo cattive cognizioni di giardinaggio o era semplicemente stupido. Gli stupidi sono dappertutto molto democraticamente sparpagliati tra ceti, settori, credi religiosi e politici, non sono per forza ambientalisti.
saluti.