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Ma e' vero amore?

Eltuena

Guru Giardinauta
Cara Rita, è nella natura dell'uomo amare per dare gioia a se stesso. Le eccezioni sono poche. Basta guardarsi in giro: molti vogliono il cane di razza per mostrarlo;
hanno o vorrebbero auto di un certo livello per sentirsi guardati, ammirati, invidiati; alcuni indossano solo abiti firmati per sfoggiarli e sentirsi sicuri; la lista potrebbe continuare. Vuoi che si amino le piante solo per se stesse. Quando non ci piacciono più cominciamo a metterle in un angolino per poi eliminarle completamente. E' giusto dire, per quanto mi riguarda che ho la passione per le piante perchè mi danno gioia con i loro colori, con il loro profumo, perchè fanno arredamento ecc.
Ti posso però assicurare che ci sono alcune eccezioni, nel mio caso è mio figlio: non vuole sentire assolutamente che ci sono piante da eliminare. Cerca in tutti i modi di farmi salvare tutto. Belle o brutte che siano, lui dice, sono vive e le cose vive bisogna farle restare tali il più possibile.
Ti saluto.
 
A

ALBERTA

Guest
Trovo molto acuta ed intelligente la risposta di Eltu, anche se su certe cose io la penso in maniera diversa.

Cara Rita, secondo me ci sono vari tipi di amore. C'è chi ha la fortuna di trovare quello vero, disinteressato, nel quale si arriva ad amare più l'altro che se stessi.
Poi ci sono altri tipi di amore, che x me non sono puri ed autentici come quello sopra descritto, ma sono comunque sempre amori!

Quindi.... sempre amore è!

Non colpevolizziamoci se quello che proviamo noi non è quello autentico, è pur sempre un sentimento, magari non riusciamo a dare di più, ma quel qualcosa è sempre meglio di niente, dell'aridità!

....è un discorso simile al matrimonio: non tutti gli amori sono uguali, intensi, ma ... comunque c'è chi sta insieme una vita lo stesso, e non necessariamente x interesse.
 

rita finocchi

Giardinauta
Scusate se filosofeggio

ma e' parecchio tempo che mi interrogo a proposito dell'amore che dico di provare per le piante.

La conclusione a cui sono giunta e' che in realta' io, e credo anche molti di voi a giudicare da cio' che leggo, non amo le piante.

Probabilmente sbagliamo termine
sarebbe piu' giusto dire es:
mi piace trafficare con le piante
provo gioia nello stare a contatto con le piante
mi soddisfa coltivare delle piante
amo circondarmi di piante
ecc. ecc. ecc.

Perche' amare e' un'altra cosa
se le amassimo davvero non le butteremmo perche' diventate bruttine, o perche' non armonizzano con la pianta vicino o che ne so col colore del muro, o perche' fioriscono poco o mille altre ragioni .
Non le riempiremmo (loro e l'ambiente circostante che diciamo di amare)di insetticidi.

Forse esagero ma ultimamente ci ho pensato spesso
che dite , qualcuno si sente come me?
 
L

LuciaR

Guest
Cara Rita, concordo con quello che hai detto. Secondo me, per molti di noi non si tratta di un amore indiscriminato per le piante in quanto tali, ma di un appagamento che deriva dall'azione del curarle, riprodurle, etc. Ciò risponde al bisogno di sentirsi utili ed importanti per una creatura vivente. E' un modo di dare per ricevere. Ma questo è solamente uno degli aspetti. Ne esistono altri, tra cui l'appagamento estetico che le piante ci danno; oppure la voglia di sperimentare.
Nel mio caso, credo di non poter dire di amare le piante in generale, benchè io faccia una gran fatica ad eliminarle, anche quando sono brutte e malconce. Di certo però posso dire di amarne molto alcune, che per nessuna ragione vorrei veder morire, o perchè sono legate a ricordi, oppure perchè le ho ottenute con fatica.

[ 12-12-2001: Messaggio scritto da: Lucia ]
 
R

Roberta

Guest
Cara Rita è un quesito che mi sono sempre posta, ma io sono ancora più estrema...arrivo addirittura a non riuscire ad utilizzare i pesticidi per eliminare eventuali pidocchi o animaletti.

Lo faccio proprio in casi veramenti estremi, quando vedo che la povera piantina è attaccata da tutte le parti e non ha più forze per difendersi.

Le piante, le butto proprio quando sono veramente morte, faccio la prova del ramoscello. Se vedo che è secco e non ha neanche la benché minima traccia di linfa allora AMEN.

Però sbaglio in una cosa...le butto, invece dovrei sotterrarle per il semplice fatto che in "Natura tutto si trasforma e nulla si distrugge".

[ 13-12-2001: Messaggio scritto da: Roberta ]
 
S

Sascia

Guest
:D :D :D
E non vi è mai capitato di non voler diradare le piantine seminate?...
Mi sa che sono proprio matta... :D (vedi l'altro post sull'argomento
)
Ciao!
 

rita finocchi

Giardinauta
Mi capita Sascia !!!
mi capita eccome!! :D

Col risultato di sacrificarle tutte o quasi, che soffocano da come sono strette!

Va be'
mal comune mezzo gaudio :rolleyes:
ciao rita
 
M

mitcha

Guest
Il discorso si fa davvero complicato... possiamo dire che il nostro amore per le piante è anche amore per la natura? Il concetto stesso di giardino, o di pianta in vaso è contrario a quello di ambiente naturale. Anche io non amo molto utilizzare concimi e insetticidi, ma se guardiamo bene tutto il nostro trafficare è legato ad una "distorsione" della natura: ibridi, tecniche di coltivazione, analisi del terreno... in natura sopravvive la pianta che si trova "nel posto giusto al momento giusto".
Tutto questo però non ci deve demoralizzare!
Non è un peccato essere "egoisti" e ricercare il piacere in un hobby, nè ricercare la bellezza. La storia dell'uomo è percorsa da questa ricerca, pensiamo all'architettura, all'arte in generale.
Il punto sta nel rendersi conto che l'amore per le piante (che è, secondo me, soprattutto estetico)e l'amore per la natura in senso lato sono su due piani diversi, l'uno non può e non deve escludere l'altro.
questo è il mio personale pensiero, naturalmente opinabile (ma non criticabile, sono permalosa!!! ;) ;) )
 
P

petunia

Guest
Niente affatto criticabile Mitcha! Quando ho letto il primo messaggio ho avuto l'impulso di rispondere che io le piante le amo perchè non ne butto via mai una, perchè uso gli insetticidi quando proprio non se ne può più però, sai come succede, riflettendo riflettendo sono arrivata a cogliere le contraddizioni che tu, molto lucidamente, esponi.Condivido tutto quello che hai detto, mi rimane però un dubbio:bisognerebbe essere nei panni della pianta per capire se i nostri interventi sono da considerarsi forzature a loro vantaggio o svantaggio.
Anche la potatura è una forzatura però, dopo, la pianta vive meglio. Anche con il cane uso gli antiparassitari che vanno bene per il cane ma per i parassiti no e neanche per l'ambiente.Insomma sono di nuovo confusa a dimostrazione del fatto che il quesito posto non è di facile soluzione.
Petunia
 
C

Constance Spry

Guest
Finalmente posso collegarmi in pace (più o meno), e rispondere a questo post.
intanto penso di poter dire che un post che pone un qusito di tale portata, per quel che mi riguarda, esprime la qualità di un sito, che è data da molti elementi tecnici, certamente (e a riguardo direi che non ci sia un uguale in Italia), ma anche, come mi disse Mariangela una volta, dalle persone che lo frequentano. Ogni ringraziamento a Rita sarebbe troppo poco ( e non solo per questo).
Io penso di non amare LE PIANTE in generale. Come abbiamo visto, quasi tutti abbiamo simpatie ed antipatie nel mondo vegetale. A dire il vero non è che io ami neanche gli esseri umani o gli animali. Ci sono degli esseri umani che non puoi neanche definire maiali, poichè i maiali non fanno nulla di male, ed animali di cui ad esempio abbiamo paura, come le lucertole, o i ragni, e con i quali non vorremmo avere nulla a che fare.
Non per questo li estingueremmo, ma non li vorremmo neanche in casa. Forse un botanico ama LE PIANTE in generale, ma io credo che non esista al mondo un vero giardiniere che non abbia preferenze ed idiosincrasie. Non riuscire gettare una pianta moribonda o defunta nella concimaia, devo dire, non è un problema che mi affligge. Io credo si tratti di una questione di "sensibiltà". Non nell'accezione che comunemente vieneattribuita a questo termine, ma nel senso lettererale. Una sensibilità non dissimile da quella che conduce una persona ad evitare di mangiare carne animale, preferendo le verdure. Anche le verdure sono creature viventi, in linea puramente teorica hanno gli stessi diritti delle mucche.
Ma in fondo, allora, non dovremmo fare distinzione tra una pianta ornamentale e una comune erbaccia. ne verrebbe che se avessimo un pezzo di terra da cotivare dovremmo lasciarlo a se stesso e vedere cosa produce, senza interferire. Questo non è certamente fare del giardinaggio. Il giardinaggio, se vogliamo, è sottilmente crudele. Estirbiamo una ignara gramigna soppiantandola con una rosa; ma perchè? Il giardinaggio è modificare, sottomettere? E tutto ciò, perchè? ma per il puro piacere umano di essere circondati dalla bellezza, e per il piacere che dà il percorso che conduce alla realizzazione dell'obiettivo, che in questo caso si concretizza con il "trafficare " con le piante.
Mi assale il dubbio di essere una volgare carnefice...
 
L

LuciaR

Guest
Cara Connie, condivido in pieno tutto ciò che hai detto. Hai espresso molto bene quello che è anche il mio pensiero.
Provo perplessità per chi (ne ho conosciuti) dice di odiare i fiori recisi e le potature. Una volta mi raccontarono di una persona ambientalista-ecologista, che piantò un glicine nel giardino della sua lussuossima residenza in pieno centro storico e poi si rifiutò di farlo potare, con ovvie tragiche conseguenze sulla struttura dell'edificio...
 
C

chicca

Guest
Connie, come sempre hai scritto delle cose veramente intelligenti..non avevo mai pensato in quest'ottica e mi hai fatto riflettere..
e complimenti anche a Rita che "filosofeggiando" ha sollevato il dilemma..
mi sono rivista mentre mi accanivo contro le fitolacche, poverette..
ciao a te e a tutte le persone acute e piene di spirito che frequentano questo forum!
 
C

Constance Spry

Guest
Grazie dei complimenti, ma io li vorrei rigirare a Rita che si è dimostrata così acuta. In realtà questo dubbio non mi era passato neanche per la testa fino ad ora.
Stavo proprio pensando a queste cose stamane mentre estirpavo i rampicanti dalla rete di confine. C'è un groviglio decennale di vitis vinifera, un sempreverde che fa dei fiori gialli, gelsomini, caprifogli, edera e rose rosse .
Sto togliendo tutto per far posto ad altre cose, e far respirare caprifoglio e gesomino che invece voglio conservare. Pensavo al ceanothus e alle rose gialle, eppure, in cima alla scala, con l'accetta come Jason di Venersì 13, mi sentivo una specie di orribile boia...
 

alex

Giardinauta Senior
Per me invece, più o meno tutti le amiamo!
Prenderle per mano ed accompagnarle lungo il corso della loro vita, dedicargli le nostre attenzioni e un posto particolare nel nostro cuore.......significa amare.
Quando poi loro ti donano una deliziosa fioritura, senti un calore che ti scalda il cuore......questo è amore!
Sono sicuro che tutti voi, la prima cosa che fate al mattino appena alzati, e di andare a vederle e controllarle?
Questo è amore!!!!
 

alex

Giardinauta Senior
Sono sempre io, ho appena letto il post di Lucia sull'odissea dell'oleandro in piena bufera di neve, bè.......io questo lo chiamo amore!
Mettere a rischio la tua incolumità, cara Lucia, è una grande prova di amore!
Chi di noi non ha fatto qualche follia per salvare qualche piantina? Io penso, che certe cose non le avremmo fatte nemmeno per un cristiano!
 
T

trem

Guest
il dibattito è molto interessante, colto e anche un pochino demenziale e pure “segaiolo” (preciso che mi piacciono moltissimo le chiacchiere “segaiole”, può darsi che il sistema mi censuri la parola ma purtroppo non ne trovo un’altra più adeguata). Mi piacciano anche alcune posizioni come per esempio quelle di Mitcha e di Connie.
ma mi sento di dire anch’io un paio di cose, perché credo si pecchi anche di eccessivo relativismo.
Credo proprio che ci sia differenza tra piante e mucche; la mucca è un mammifero con un organismo molto complesso dotato di centri nervosi e cervello; la mucca non ha la consapevolezza di essere, non sa di dover morire, ma soffre, non perché non è amata; soffre molto più semplicemente se viene bastonata o se si rompe una gamba, ha un sistema nervoso, terminazioni nervose e centri di ricezione del dolore. La pianta non soffre, come non soffrono gli animali senza sistema nervoso, zanzare, lombrichi ecc., non soffrono le singole cellule, non soffrono i singoli atomi.
Le piante non hanno sentimenti e quindi è difficile che possano dare e ricambiare amore (solo gli umani sono capaci di sentimenti).
L’amore a senso unico è un pochino che dire? boh.......si può essere soggetti d’amore mah........ da piccolo dicevo “sono innamorato della mia compagna di banco” e mi chiedevano “ ma lei lo sa?”..... sono sicuro che l’amore richieda due soggetti consapevoli.
Non considerare le differenze tra animali consapevoli e non, e poi tra animali e piante e elementi e fenomeni, è sbagliato perché andiamo a finire con il dire che il fuoco è cattivo, perché brucia le case e anche l’acqua che le allaga (il Fuoco come il Lupo sono cattivi solo nelle favole). Questo vuol dire dare un potere alle cose, agli elementi, alle piante e agli animali, ma questo non è concepibile nel mondo dopo Galileo o meglio nel mondo che ha conosciuto Galileo. Dare questo potere a cose e elementi è un modo delle civiltà animiste che venerano totem protettori, sotto forma di piante, pietre o processi non conosciuti.
Credo anche che se la nostra religione o cultura o modo di vita fosse rimasto quello di venerare gli alberi, di sicuro sarebbe stato meglio per i destini della Terra; perché sono convinto che il processo umano sia destinato a far scomparire la vita intelligente sulla Terra.....ma questo è un altro discorso.
Ancora solo due cose, la distorsione della natura che pratichiamo: tecniche di coltivazione, ibridazione, potatura, concimazione, fino a pochi decenni fa non aveva mai prodotto una modificazione genetica della natura; questa è la differenza tra Lucy, il nostro antenato Australophitecus africanus, e l’uomo e la natura che nasceranno dalla clonazione, dalla modificazione genetica e da tutti quelle altre “diavolerie” su cui gli “apprendisti stregoni” si stanno con dovizia applicando. Infine l’ambientalista-ecologista che non voleva far potare il glicine forse non era tanto ambientalista, forse aveva solo cattive cognizioni di giardinaggio o era semplicemente stupido. Gli stupidi sono dappertutto molto democraticamente sparpagliati tra ceti, settori, credi religiosi e politici, non sono per forza ambientalisti.
saluti.
 

rita finocchi

Giardinauta
Visto che si e' fatta una cert'ora e mi vergogno di meno (domani potro' sempre dire :scusate dormivo! :rolleyes: )

dopo aver filosofeggiato ora mi scuso se quasi straparlo!!

A volte ho pensato alle piante , al mondo vegetale come ad un extraterrestre.
Se ne venisse uno sulla terra ci affanneremmo a cercare di capirlo ,di comunicarci, qualsiasi fosse la sua forma o la sua biologia interna.

Le piante sono qui, vivono, sono capaci di cose straordinarie.
Si muovono, si aiutano tra loro, alcuni dicono anche che con macchine hanno potuto misurare la loro sofferenza, ieri ho letto sul forum della scuola agraria del parco di monza, il post di uno ( che e' stato anche invitato dalla scuola a tenere una conferenza)che sostiene che parlano, ha comunicato con una violetta africana, e addirittura dice ( e mo ' si esagera :D ) che non so chi ha una cassetta registrata di musica creata da alberi.

Ora non voglio dire di credere a tutto questo.
Ma certo non mi sento di escludere una sensibilita' nelle piante, solo perche' non siamo in grado di vederla con i nostri strumenti scientifici.
Quindi nell'incertezza cerco di far male a meno piante possibile
 
C

Constance Spry

Guest
Beh, ora inizio a sentirmi male davvero, Rita...mi sono alzata presto (...) per continuare il lavoro di ieri ma non so più quello che sto facendo...
COMUNQUE! Qui ci stiamo addentrando in un campo a dir poco inesplorato, e stiamo finendo nel campo delle ipotesi. La risposta di Trem mi è parsa molto sensata ed attagliata, ma avrei alcune considerazioni a rigurdo.
La prima è che avrei usato la parola "cervelloticche" o "cerebrali", le altre nascono dal fatto che non credo fosse evincibile dalle mie parole un qualsiasi discorso animististico, ma un esempio per condurre il discorso alla conclusione che mi interessava raggiungere: il giardiniere (di solito) ama alcune piante, altre di meno. Amare tutte le piante indistintamente porterebbe un giardiniere al fallimento totale del suo intento, poichè non riuscirebbe ad estirpare neanche un' erbaccia o AD OPERARE UNA SCELTA.
Lungi da me generalizzazioni (io le detesto di tutto cuore), tipiche delle persone superficiali ed ottuse, come quella del fuoco. Inoltre non ritengo sia neanche possibile per un essere umano (qualunque essere umano) stabilire ARBITRARIAMENTE quale animale, pianta od oggetto, soffra o non soffra, senta o non senta, ed in che modo. Non amo le zanzare, e le uccido, se ci riesco, ma non mi pare mai di aver fatto una cosa "buona". Non sei mai stato un pomodoro o una radio, nè una lucertola o una calceolara: non puoi sapere, pui solo immaginare od ipotizzare, ma non potrai mai essne pienamente sicuro. E non dimentichiamoci che nel Medioevo si riteneva che LE DONNE (...) non avessero un anima, il che può anche essere vero in alcuni casi. E vorrei farti presente come a tutt'oggi molte persone, tra cui anche religiosi (sentiti con queste orecchie), ritengano che gli animali non ne possiedano una. Io non sono una fissata con l'anima, ma credo fermamente che quella scintilla vitale che possiede l'Uomo, la possieda anche il cane o il gatto, o il cavallo, e via dicendo. Non si può escludere a priori che la possieda, a suo modo, anche il regno vegetale.
Ora non voglio esagerare, ed istigare tutti a non togliere le erbacce, anche perchè sono la prima che si piazza con l'accetta. Ad ognuno il suo modo.
 
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