• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Lucio magri, suicidio annunciato ed assistito.

Pin

Master Florello
La depressione è tranquillamente equiparabile ad un cancro.

Pensi davvero che sia così?
speriamo allora che nn ti capiti mai di provarla una cosa del genere .
Io nn credo che sia così,dalla depressione si può uscire anche un pò rotti ,ma dalla malattia generalmente anzi,nerlla maggior parte dei casi"NO" .
Di cancro si muore e basta ,se nn subito a tempo.
Ognuno credo che debba essere libero della sua scelta e va accettata.
Io ho letto qualcosina così ,i titoli ,ma non entro nel merito perchè è solo cosa della sua famiglia e personale.
Per fare quello che ha fatto lui ci vuole molto coraggio ed una bella dose di vigliaccheria.
Un malato di cancro gioisce? non credo,campa quel poco con il dolore suo e di chi lo circonda che lo uccide ancora di più.
il depresso non si rende conto dicosa ha quando è in piena depressione e come un ebete ,un qualcosa che non ragione ,le differenze sono grandi fra i due casi.
Comunque guarisce quasi sempre e se non almeno vive.
il cancro uccide.
ciao
vincenzo



NON MI PIACE
 

rosasiu

Maestro Giardinauta
La depressione è tranquillamente equiparabile ad un cancro.

Pensi davvero che sia così?
speriamo allora che nn ti capiti mai di provarla una cosa del genere .
Io nn credo che sia così,dalla depressione si può uscire anche un pò rotti ,ma dalla malattia generalmente anzi,nerlla maggior parte dei casi"NO" .
Di cancro si muore e basta ,se nn subito a tempo.
Ognuno credo che debba essere libero della sua scelta e va accettata.
Io ho letto qualcosina così ,i titoli ,ma non entro nel merito perchè è solo cosa della sua famiglia e personale.
Per fare quello che ha fatto lui ci vuole molto coraggio ed una bella dose di vigliaccheria.
Un malato di cancro gioisce? non credo,campa quel poco con il dolore suo e di chi lo circonda che lo uccide ancora di più.
il depresso non si rende conto dicosa ha quando è in piena depressione e come un ebete ,un qualcosa che non ragione ,le differenze sono grandi fra i due casi.
Comunque guarisce quasi sempre e se non almeno vive.
il cancro uccide.
ciao
vincenzo

Vincenzo, ho già detto prima di aver sbagliato a paragonare questi due mali perchè è il dolore, che prova un ammalato grave, che non può essere paragonabile
a quello di un altro (come diceva anche Sevi). Quello che volevo sottolineare è che molti non danno il giusto peso a questa malattia, o nemmeno la considerano tale (lo fai anche tu nella frase che ti ho evidenziato). Purtroppo anche di depressione si muore, si muore tutte le volte che il malato non viene compreso e gli si chiede di "fare", di scrollarsi, di non essere depresso perchè non ne ha motivo avendo una bella famiglia, un lavoro e bla bla bla...quindi colpa sua. E qualche volta si muore davvero, bevendo l'acido muriatico o tagliandosi le vene. Nella mia famiglia, in questo modo, l'hanno fatto in 3...la quarta, mia cugina, si è ingurgitata una scatola di medicinali e per fortuna una lavanda gastrica le ha salvato la vita...
capisci il motivo per cui mi preme questa cosa?
 

Olmo60

Guru Master Florello
In definitiva ha scelto lucidamente la sua fine, questo dice il giornale e SE questa è la verità ha fatto la cosa giusta per se stesso.
 

miciajulie

Fiorin Florello
per esperienze personali - oltre che per letture ma, mi direte, possono lasciare il tempo che trovano - non è corretto creare analogie assolute tra depressione, anche grave, e mancanza di lucidità. non è che se uno è depresso non ragioni più. samo ancora prede del retaggio, purtroppo, che la malattia mentale e il disagio mentale creino sempre degli esseri come i pazzi delle barzellette.
 

Pin

Master Florello
per esperienze personali - oltre che per letture ma, mi direte, possono lasciare il tempo che trovano - non è corretto creare analogie assolute tra depressione, anche grave, e mancanza di lucidità. non è che se uno è depresso non ragioni più. samo ancora prede del retaggio, purtroppo, che la malattia mentale e il disagio mentale creino sempre degli esseri come i pazzi delle barzellette.


Per esperienza e per letture, la depressione ti toglie qualunque stimolo, qualunque voglia, compreso la voglia di vivere.
Un po' di mancanza di lucidita c'è, non certo pazzia
 
Ultima modifica:

Commelina

Master Florello
per esperienze personali - oltre che per letture ma, mi direte, possono lasciare il tempo che trovano - non è corretto creare analogie assolute tra depressione, anche grave, e mancanza di lucidità. non è che se uno è depresso non ragioni più. samo ancora prede del retaggio, purtroppo, che la malattia mentale e il disagio mentale creino sempre degli esseri come i pazzi delle barzellette.

non si paragonano ai pazzi delle barzellette. Comunque (per esperienza personale diretta) una esasperata lucidità, una pretesa lucida analisi personale non è sintomo di mente sana. Si perde la capacità di giudizio su come sia possibile un futuro, su come sia possibile affrontare anche la prossima ora, non solo il prossimo giorno. Se quest'uomo era a questo puunto, secondo me andava aiutato a vivere. Probabilmente lui non ha voluto proprio perchè era a questo stadio. Non giudico l'uomo. Ho dei grossi dubbi sull'etica del medico che l'ha aiutato.
 

hermioneat

Florello
Vincenzo, ho già detto prima di aver sbagliato a paragonare questi due mali perchè è il dolore, che prova un ammalato grave, che non può essere paragonabile
a quello di un altro (come diceva anche Sevi). Quello che volevo sottolineare è che molti non danno il giusto peso a questa malattia, o nemmeno la considerano tale (lo fai anche tu nella frase che ti ho evidenziato). Purtroppo anche di depressione si muore, si muore tutte le volte che il malato non viene compreso e gli si chiede di "fare", di scrollarsi, di non essere depresso perchè non ne ha motivo avendo una bella famiglia, un lavoro e bla bla bla...quindi colpa sua. E qualche volta si muore davvero, bevendo l'acido muriatico o tagliandosi le vene. Nella mia famiglia, in questo modo, l'hanno fatto in 3...la quarta, mia cugina, si è ingurgitata una scatola di medicinali e per fortuna una lavanda gastrica le ha salvato la vita...
capisci il motivo per cui mi preme questa cosa?

Ogni malattia è grave per il semplice fatto che è malattia. Ognuna alla sua maniera fa star male, piangere gridare e/o disperarsi. L'aiuto degli altri è sempre ottima cosa, me il rispetto per chi è malato (di cancro, di depressione o... di emorroidi... non importa!) lo è ancora di più
 

hermioneat

Florello
Per esperienza e per letture, la depressione ti toglie qualunque stimolo, qualunque voglia, compreso la voglia di vivere.
Un po' di mancanza di lucidita c'è, non certo pazzia

Forse perchè manca la forza. Non solo quella fisica ma anche quella intima, personale che ti stimola
 

Olmo60

Guru Master Florello
non si paragonano ai pazzi delle barzellette. Comunque (per esperienza personale diretta) una esasperata lucidità, una pretesa lucida analisi personale non è sintomo di mente sana. Si perde la capacità di giudizio su come sia possibile un futuro, su come sia possibile affrontare anche la prossima ora, non solo il prossimo giorno. Se quest'uomo era a questo puunto, secondo me andava aiutato a vivere. Probabilmente lui non ha voluto proprio perchè era a questo stadio. Non giudico l'uomo. Ho dei grossi dubbi sull'etica del medico che l'ha aiutato.

Nel rigo sottolineato mi ci ritrovo...:eek:...nella parte finale...ho qualche perplessità anch'io..:confuso:
 

rosasiu

Maestro Giardinauta
se per lucidità intendiamo consapevolezza di se e della realtà che lo circonda, il malato di depressione è lucidissimo, il guaio e che la percezione della realtà, una volta appurata, viene distorta. se l'intendiamo in questa maniera, possiamo dire che al depresso manca lucidità, non certo che sia un ebete. o non lo è mai fintanto che la depressione non sia associata ad altri problemi psicotici
 
essendomi finalmente sbarazzato dalla pessima abitudine di giudicare le scelte altrui, per aver tempo e forza di giudicare me stesso, mi limito a rispettare qualunque scelta che non tocchi la libertà altrui. In quasto caso, vorrei e spero di aveere la stessa determinazione e coraggio.
Giù il cappello.
 

G.altamurano

Florello Senior

hermioneat

Florello
Scusami G.Altamurano.... non capisco quel FARSI SUICIDARE... Tu sì? A me sembra che sia un modo come un altro per criticare la scelta di una persona.
Mi sembra che la morte dolce come viene chiamata lì sia legale, che il medico assista solo chi vuol morire e che scelga forse il sistema migliore (se così si può dire) ma che a prenderele eventuali pillole sia il paziente stesso. Se si parla di morte assistita forse un motivo c'è....
Comunque, a mio parere, al di là della scelta che io può criticare o lodare, come dice Finnigan.... GIU' IL CAPPELLO
e massima libertà di scelta nell vita come nella morte (se questa scelta non comporta problemi o peggio agli altri)
 

hermioneat

Florello
dico che se uno si vuole suicidare significa che si uccide da solo....

giusto! ma se questa persona non avesse voluto lasciare ricordi terribili in tante persone, conosciute e non, come chi si getta da un palazzo o si taglie le vene o si spara? Forse ha voluto morire in compagnia dei suoi ricordi e dolori, facendo in modo che tutti lo ricordassero come era da vivo.....
 
purtroppo ignoranza & pregiudizio galoppano come stalloni alimentati dalla propaganda, dalla pessima informazione e da opinioni esternate da personaggi, movimenti e ideologie che tutto vogliono fuorchè cittadini e persone libere di scegliere e decidere. Il perchè sia così non ve lo dico e vi lascio col dubbio.

La lingua italiana, tuttavia, distingue tra "suicidio" (grandissimo Mario Monicelli!!!) ed "eutanasia", legittima e sopratutto legalissima pratica che si esercita nei paesi civili e non inebetiti da gretti bigottismi, pratica che evita sofferenze al malato, ai suoi familiaari e -perchè no- spese mediche " a perdere" che potrebbero essere investite su chi ha aspettative di vita migliori.
Ovviamente, nel cercare "una via intermedia", il termine (a mio parere improprio e fuorviante) di "suicidio assistito" è ormai sulla bocca e nei neuroni degli italioti medi sempre pronti a schierarsi per partito preso su questioni che dovrebbero riguardare solo e soltanto l'autodetrminazione del singolo.
Ma voglio dire, un concetto così esageratamente sovversivo, in un paese come il nostro che si è lasciato governare passivamente per decenni da delinquenti, corrotti, mazzettari, papponi, tossicomani e collusi con la malavita organizzata senza proferire verbo, in un paese che ancorra crede di trovare spiritualità in onanisti pervertiti e molestatori in tonaca è ben lontano da poter essere compreso.
 

rondinella

Giardinauta
essendomi finalmente sbarazzato dalla pessima abitudine di giudicare le scelte altrui, per aver tempo e forza di giudicare me stesso, mi limito a rispettare qualunque scelta che non tocchi la libertà altrui. In quasto caso, vorrei e spero di aveere la stessa determinazione e coraggio.
Giù il cappello.

condivido e quoto Finnigan (ed aggiungo che per sbarazzarmi della pessima abitudine di giudicare le scelte altrui ho sofferto e provato le pene dell'inferno)
 

Olmo60

Guru Master Florello
Voglio riportare uno tanti pensieri che F. Pessoa scrisse prima di suicidarsi:

Una delle mie preoccupazioni costanti è capire com'è che esista tanta altra gente, com'è che esistano anime che non sono la mia anima, coscienze estranee alla mia coscienza; la quale proprio perchè è coscienza, mi sembra essere l'unica possibile. Capisco che colui che sta di fronte a me e che mi parla con parole uguali alle mie o fa dei gesti analoghi a quelli che io faccio o potrei fare, sia in qualche modo un mio simile. Eppure mi succede la stessa cosa con le figure delle illustrazioni che sogno, con i personaggi di romanzo che leggo, con le persone del dramma che si avvicendano sul palcoscenico attraverso gli attori che lo interpretano. Credo che nessuno ammetta davvero la reale esistenza di un'altra persona. Può ammettere che tale persona sia viva, che senta o pensi come lui: eppure ci sarà sempre un ineffabile elemento di differenza, uno scarto materializzato.
Quando ieri mi hanno detto che il garzone della tabaccheria si era suicidato ho avuto un'impressione di menzogna. Poveretto, anche lui esisteva! Ce ne eravamo dimenticati tutti, tutti noi che lo conoscevamo allo stesso modo di coloro che non l'hanno conosciuto. Domani lo dimenticheremo meglio. Ma che egli avesse un'anima, questo è certo: è indispensabile per uccidersi. Passioni? angosce? Senza dubbio..
Ma per me, come per tutti gli altri, resta solo il ricordo di un sorriso stolto sopra una giacca di fustagno, sporca, e con le spalle disuguali.
E' quanto resta a me di chi ha sentito così intensamente da uccidersi perchè sentiva: in fin dei conti, nessuno si uccide per nient'altro...
 

carne

Florello Senior
Avevo sempre evitato di leggerequesto post perchè rispondere con senso è difficile o meglio impossibile.
Ognuno sceglie secondo il proprio essere e nel bene o nel male il responsabile è lui/lei solo.
Potrei aggiungere che, quando si ha famiglia non apparteniamo più solo a noi stessi e la famiglia dovrebbe essere un porto in cui chiedere aiuto. Parlo di situazioni normali e regolari.
Se questa persona, colta, acculturata, informata e, sembra anche ben inserita nei suoi affetti ha scelto questa soluzione, non commento, mi spiace solo che a tutti gli altri è venuta a mancare una persona valida che poteva dare ancora tanto.
Questo però è ciò che penso di una decisione che riguarda il singolo, in quanto all'eutanasia invece, sebbene sarei d'accordo sul non forzare il prolungamento delle sofferenze ecc..., non mi pronuncio perchè sarebbe una decisione tanto grave e seria che per poter dire qualcosa, come succede nei grandi dolori, bisogna trovarsi nella situazione e, sperando in Dio, non vorrei mai trovarmici.
 
Alto