• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Lucio magri, suicidio annunciato ed assistito.

Sevi

Fiorin Florello
Io so solo che parlando poco più di un mese fa con questa mia amica che sta lottando con tutto quello che rimane di sè, diceva proprio del testamento biologico, che scriverlo quando si è sani è una cosa e ripensarlo da malati , tutta un'altra faccenda. Lei intendeva dire che, quando arriva il momento duro della vera malattia pesante, diventa difficile dire quel basta che da sano avevi stabilito, non vuoi più farlo, vuoi restare e non andartene!!!!l

Questa è una parentesi...poi ognuno la pensi come sente per sè.


Sì, Federica, da un lato hai ragionissima, o per meglio dire...condivido :flower:

Questo vale, però, fino a quando non hai un dolore fisico talmente atroce e senza sosta
da non poter essere controllato da niente, neppure dalla terapia del dolore + avanzata, intendo.
A meno che tu non viva anestetizzato sempre.

Allora, in quel momento, ti assicuro che persino il lottatore + forte e speranzoso si ritrova a dire che, se deve esser così, allora per sé è meglio un'altra soluzione :flower:
Nonostante la fiducia estrema nella vita.
E nonostante poi cmq...i propri pensieri tendano sempre al credere di poter farcela, sia a vivere...che a tenere a bada quello stesso dolore che lo tortura (e "tortura" non rende neanche totalmente l'idea dell'infinita pena sopportata).


P.S. Nel caso specifico del topic, invece, mi chiedo quanto questa persona potesse essere davvero lucida e conscia di ciò che aveva deciso, data la depressione di cui soffriva.
Personalmente...la vedo come una malattia talmente invasiva da farmi pensare che no, forse non lo era.
Perciò trovo terribile il fatto, trovo terribile che sia stato permesso.

Libertà di scelta sì, ma senza oltrepassare i sacri limiti della logica e del buon senso, nonché del rispetto verso se stessi in primis.
Voglio dire - si può definire scelta davvero consapevole solo se la mente è totalmente sana. Punto.

E passatemi il "sana" che non è aggettivo scritto alla leggera, ma come esatto contrario della malattia.
E di quella soffriva la sua mente, perciò ho usato quella parola :flower:
 
Ultima modifica:

rosasiu

Maestro Giardinauta
La depressione è tranquillamente equiparabile ad un cancro. dal cancro come dalla depressione si può guarire, ma le cure per entrambe le malattie non sono efficaci nella totalità dei casi. ci sono depressioni croniche dalle quali non sempre si riesce a venirne fuori. si ammazzano persone depresse anche se sono sotto le migliori cure psichiatriche. se si accetta che un malato di cancro possa decidere di morire, si dovrebbe accettare anche quando lo fa un depresso cronico senza speranza di miglioramento. Pin non so se un suicida sia un vigliacco, secondo me sicuramente ci vuole tanto coraggio per vivere una condizione di malattia grave, ma un malato di cancro può comunque gioire, avere voglia di fare delle cose, se il fisico glielo permette. un depresso non ha voglia di nulla, non sente più piacere, odore, calore...non sente nulla.
ps: è chiaro che mi riferisco a casi limite. infatti la stragrande maggioranza delle persone affette da depressione guariscono, e spesso dopo la cura non hanno più bisogno di farmaci, quindi a suicidarsi non ci pensano proprio, per fortuna
 

Sasti

Florello
Se fosse stato mio padre sarei arrivata alle mani pur di non lasciarlo andare, non riesco neanche a immaginare cosa stiano provando i suoi cari, sua figlia.
Quello che gli passava per la testa lo sapeva solo lui, personalmente non sono nessuno per giudicare una scelta simile...ma non riesco a non pensare alla figlia, è più forte di me.
Lo so che è un ragionamento egoista, lo so.
 

Marcello

Master Florello
Stiamo esprimendo opinioni personali, non verità assolute.
Per me il testamento biologico è una cosa, il suicidio un'altra.
Ci vuole coraggio a suicidarsi, ma ci vuole più coraggio a vivere.
Ecco perchè per me è un atto di vigliaccheria

sulle verità assolute hai ragione,tra testamento biologico e il suicidio corre un filo molto sottile.
la scelta della persona di crepare come vuole da vivo sano(suicidio classico) o da interdetto(testamento biologico prescritto) è una scelta che deve essere rispettata a prescindere.

non mi sentirei di chiamare vigliacco una persona che non ha avuto coraggio di vivere e lo ha avuto invece per farla finita...
 

Pin

Master Florello
la scelta della persona di crepare come vuole da vivo sano(suicidio classico) o da interdetto(testamento biologico prescritto) è una scelta che deve essere rispettata a prescindere.

non mi sentirei di chiamare vigliacco una persona che non ha avuto coraggio di vivere e lo ha avuto invece per farla finita...

La libertà di scelta è cio che mi auspico sempre e spero che in futuro non troppo lontano possa esserci per tutti
Essendo per la libertà rispetto ogni scelta.(non criminale)
Ma ripeto PER ME ci vuole più coraggio a vivere che a farla finita
 

Marcello

Master Florello
La libertà di scelta è cio che mi auspico sempre e spero che in futuro non troppo lontano possa esserci per tutti
Essendo per la libertà rispetto ogni scelta.(non criminale)
Ma ripeto PER ME ci vuole più coraggio a vivere che a farla finita

come fai a dirlo? hai provato?
 

rosasiu

Maestro Giardinauta
Se fosse stato mio padre sarei arrivata alle mani pur di non lasciarlo andare, non riesco neanche a immaginare cosa stiano provando i suoi cari, sua figlia.
Quello che gli passava per la testa lo sapeva solo lui, personalmente non sono nessuno per giudicare una scelta simile...ma non riesco a non pensare alla figlia, è più forte di me.
Lo so che è un ragionamento egoista, lo so.

cara Sasti
penso che chiunque potendolo fare, faccia di tutto per fermare un gesto del genere. certo, di solito chi si suicida non l'annuncia ai suoi cari, e l'atto viene appreso dopo che è successo. non so come si possa aspettare una telefonata che ti da l'annuncio di una cosa del genere. non riesco a pensarlo.
ti posso soltanto dire che nella mia famiglia ci sono stati diversi suicidi, purtroppo, ed il dolore della perdita è inferiore (almeno nel nostro caso), al dolore legato al pensiero della sofferenza che queste persone avavano per decidere di darsi la morte. spesso anche una morte meno dolce di quella del caso in questione.
 

Sevi

Fiorin Florello
No, non direi proprio che la depressione è come un cancro.
Mi dispiace :flower:

E poi non sottovalutiamo il fatto che, quando si scopre di avercelo, anche la mente ne viene travolta.
No, non li metterei affatto sullo stesso piano.

Nel senso...li terrei ben divisi non perché uno sia peggio dell'altro.
Ma perché sono malattie troppo diverse tra loro, anche se - ripeto - c'è un aspetto psicologico molto importante nel cancro, e non intendo solo al fine di combatterlo...ma soprattutto nell'accettazione di avercelo addosso
(combattere e accettare sembra la stessa cosa, ma in fondo non lo è).

E questo aspetto psicologico riguarda tutti coloro che amano quella persona,
ne soffrono, lo sentono, lo respirano, e in più nell'impotenza assoluta, che è devastante.

Sto pensando a persone malate che non sono impazzite neanche davanti al proprio dolore fisico intollerabile, all'immobilità, al vedersi peggiorare ogni giorno.
E hanno lottato comunque, tenendo testa alla malattia con una dignità che davvero può definirsi pazzesca invece, nel senso migliore della vita in cui quella stessa dignità credeva.

Mentre ogni tanto impazziva chi a questi malati stava vicino, chi li amava tantissimo e non sopportava di non poter far nulla per impedire la loro sofferenza.

Ecco, pensando all'impotenza anche in questo caso specifico del topic, credo che i familiari così si sentano: impotenti di fronte a tutto questo.
E' una pena devastante anche quella, come assistere ogni minuto a un dolore fisico che non si ferma proprio davanti a nulla.
Non hanno potuto impedire l'atto in sé, ma soprattutto non hanno potuto far nulla contro quel male che lo ha portato a "decidere" di compierlo.
(tra virgolette per i miei dubbi di cui sopra nel mio precedente post).

Resta il fatto che non mi piace, in generale, paragonare il male.
Il male è "solo" il male.
Ognuno ne ha vissuto, o ne vive, una parte - diversa o uguale a quella di qualcun altro.
E proprio perché così diversa o uguale io terrei queste parti ben distinte, poiché la mente
può essere molto fragile...
e non c'è modo di sapere quanto dolore può avere accumulato una mente - un cuore - una persona - nel suo percorso incontrandolo (il male) e non potendolo fermare.


P.S. chiedo scusa, ma non potevo essere meno lunga di così :flower:
 

rosasiu

Maestro Giardinauta
Cara Sevi, ho accostato la depressione al cancro, solo per dare il messaggio che la prima è una malattia molto grave. forse dalle mie parole si poteva pensare che addirittura la considerassi un male peggiore.Non era mia intenzione, e non volevo paragonare un male all'altro. questo è un argomento che mi tocca in prima persona, e vivo sulla mia pelle quanto sia sottovalutata. quanto spesso passi per uno stato d'animo e quasi una colpa da parte del malato a crogiolarcisi dentro.
Ne parlo con tranquillità, senza remore, perchè la considero come il diabete o qualsiasi altra problematica dell'organismo. Chiedo scusa se ho urtato la tua sensibilità e quella di qualcun altro, e di essermi allontanata dal tema della discussione.
 

Sevi

Fiorin Florello
No no, tranquilla Rosasiu :flower:

Era solo una mia puntualizzazione sull'argomento, dovevo scriverlo, anche per me.
Però grazie di aver ampliato, e meglio, il tuo pensiero.
E di aver condiviso :love_4:
 

Olmo60

Guru Master Florello
Questa è la prima volta che sento parlare di suicidio assistito per una depressone: non sapevo neppure che esistesse questa possibilità...ma ultimamente si vede che sono un pò fuori dal mondo.....suicidio e testamento biologico sono due cose diverse perchè il secondo è una possibilità futura,(che si potrebbe anche non realizzare) e il suicidio un atto concreto. Certo una depressione...poi, per i malati terminali che decidono..è un atto concreto anche quello...mah!..è un caso veramente particolare....dovrei pensarci..Certo che non potrei mai giudicare in nessun senso la decisione estrema di una persona...di quello che ha vissuto non ne so niente.
 

Marcello

Master Florello
Questa è la prima volta che sento parlare di suicidio assistito per una depressone: non sapevo neppure che esistesse questa possibilità...ma ultimamente si vede che sono un pò fuori dal mondo.....suicidio e testamento biologico sono due cose diverse perchè il secondo è una possibilità futura,(che si potrebbe anche non realizzare) e il suicidio un atto concreto. Certo una depressione...poi, per i malati terminali che decidono..è un atto concreto anche quello...mah!..è un caso veramente particolare....dovrei pensarci..Certo che non potrei mai giudicare in nessun senso la decisione estrema di una persona...di quello che ha vissuto non ne so niente.

cose diverse?
sono due cose uguali viste da una ottica diversa.

Una futura(come scrivi) e una attuale nell'atto del compimento e portano esattamente dove uno ha scelto in tempi diversi,in forme diverse.

queste non sono opinioni mie.Sono la realtà nuda e cruda.
 

hermioneat

Florello
Sono per la liberta' di decidere e non mi permetto di giudicare chi decide di porre fine alla sua vita, indipendente dal fatto che altri lottino con tutte le forze per tenersela ben stretta :)

Come non essere d'accordo? Massima libertà di scelta nella conduzione della propria vita (sempre nei limiti del rispetto degli altri e delle eventuali leggi) e massima loibertà di porre fine a questa vita quando diventa troppo pesante. Addirittura opprimente. Poi, eventualmente, a giudicare ci penserà un Giudice supremo
 

Tropicalia

Aspirante Giardinauta
Non so se riuscirei a farlo, non so cosa vuol dire voler la morte, ho sempre amato vivere anche nei periodi bui ma non mi sento di giudicare quelli che lo fanno nel caso di malattie terminali. Ho visto com’è morta mia madre, nel dolore intenso di un cancro e della sofferenza durata 3 mesi. Magari potrei anche non capire ma se avesse il potere di decidere mai e poi mai negherei questo diritto a qualcuno.
 

Pin

Master Florello
Non so se riuscirei a farlo, non so cosa vuol dire voler la morte, ho sempre amato vivere anche nei periodi bui ma non mi sento di giudicare quelli che lo fanno nel caso di malattie terminali. Ho visto com’è morta mia madre, nel dolore intenso di un cancro e della sofferenza durata 3 mesi. Magari potrei anche non capire ma se avesse il potere di decidere mai e poi mai negherei questo diritto a qualcuno.

Infatti questo diritto non è negato a nessuno.
E' negato il diritto alla morte, quando qualcuno è attaco a una macchina, è un vegetale non è più 'vivo', respira solo.
Quando è solo un corpo.
E' negato il diritto a non voler l'accanimento terapeutico.
 
V

vinceco2

Guest
La depressione è tranquillamente equiparabile ad un cancro.

Pensi davvero che sia così?
speriamo allora che nn ti capiti mai di provarla una cosa del genere .
Io nn credo che sia così,dalla depressione si può uscire anche un pò rotti ,ma dalla malattia generalmente anzi,nerlla maggior parte dei casi"NO" .
Di cancro si muore e basta ,se nn subito a tempo.
Ognuno credo che debba essere libero della sua scelta e va accettata.
Io ho letto qualcosina così ,i titoli ,ma non entro nel merito perchè è solo cosa della sua famiglia e personale.
Per fare quello che ha fatto lui ci vuole molto coraggio ed una bella dose di vigliaccheria.
Un malato di cancro gioisce? non credo,campa quel poco con il dolore suo e di chi lo circonda che lo uccide ancora di più.
il depresso non si rende conto dicosa ha quando è in piena depressione e come un ebete ,un qualcosa che non ragione ,le differenze sono grandi fra i due casi.
Comunque guarisce quasi sempre e se non almeno vive.
il cancro uccide.
ciao
vincenzo
 

Tropicalia

Aspirante Giardinauta
Infatti questo diritto non è negato a nessuno.
E' negato il diritto alla morte, quando qualcuno è attaco a una macchina, è un vegetale non è più 'vivo', respira solo.
Quando è solo un corpo.
E' negato il diritto a non voler l'accanimento terapeutico.

Mi riferivo al fatto di averne il potere, nel senso legislativo. E di non negare il diritto alla persona di disporre della propria fine, quando e come desidera. Non a caso si chiama “la dolce morte”, serena e assolutamente non violenta come gli altri suicidi (è di questo che si tratta, alla fine). Nella mia opinione neanche si pone la questione religiosa, visto che c’e una cosa chiamata “libero arbitrio” e che i conti si fanno alla fine, con Lui.
 
Alto