Datura rosa
Guru Master Florello
Avendo finalmente in mano un bel contrattone d’affitto lungo, lungo, il 2 maggio scorso ho inoltrato al comune dove la casa presa in affitto è ubicata (che non è Palestrina) la richiesta di iscrizione all’anagrafe per immigrazione da Roma.
Nella richiesta sottoscritta è indicato che l’iter per la concessione della residenza sarebbe durato 90 giorni e mi è stato detto che un vigile urbano sarebbe stato incaricato di accertare che effettivamente io vivessi dove avevo dichiarato di vivere ed io ho fatto presente che alcuni giorni a settimana dovevo recarmi regolarmente a Roma.
Ho collocato una cassetta delle lettere al cancello con la sua bella targhetta floreale con il mio nome e cognome ed ho cercato negli altri giorni, nei limiti del possibile, di non allontanarmi da casa ma, si sa, i conti correnti non aspettano, la spesa bisogna pur farla, etc., etc.
Sabato sera uno dei miei vicini si è finalmente deciso a dirmi che il giovedì o venerdì precedenti una macchina della polizia Municipale si era fermata davanti a casa mia.
Il lunedì mattina, di buon ora, mi sono recata dai vigili urbani del Comune ed ho spiegato ad uno di loro l’accaduto. Mi ha suggerito di tornare nel pomeriggio perché avrei potuto parlare con il vigile addetto a questo tipo di rilievi.
Stremata dal caldo, nel primo pomeriggio ho seguito il suo suggerimento ed ho incontrato un vigile che con non molto garbo mi ha chiesto perché fossi andata da loro e non all’anagrafe e di andarci a controllare se l’esito del rilievo fosse stato positivo o negativo. In quest’ultimo caso avrei dovuto riproporre nuovamente la domanda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questa mattina ho saputo che la mia richiesta aveva avuto esito negativo e che dovevo riproporre la richiesta.
Leggermente adirata ho fatto presente che non ero proprio sicura di volerlo fare e che, poiché mi risultava che si potesse presentare una memoria scritta, mi dicessero a chi indirizzarla.
Facevo anche presente che già da tempo vivevo in quella casa come ospite dei miei amici che mi avevano dato la possibilità di capire se veramente volessi trasferirmi e che ai primi di giugno dello scorso anno, citata come testimone da un mio vicino in lite con la sua colf, i carabinieri non avevano avuto nessuna difficoltà a trovarmi.
A quel punto l’impiegato controllata la firma del vigile si è espresso piuttosto negativamente su di lui e mi ha confermato che era il caso che scrivessi una letterina………
- Ora mi domando (e mi piacerebbe che qualcuno potesse rispondermi):
Invasi come siamo da appartenenti a tutte le etnie, con le frontiere aperte alla libera circolazione è accettabile che a una cittadina italiana rispettosa delle leggi venga negata la residenza in un comune della provincia nella quale è nata solo perché un vigile, di suo libero arbitrio, ha deciso di andare a controllare mentre lei era, probabilmente, a far la spesa piuttosto che alla posta o, perdonate la vanità, dal parrucchiere?
- Che senso ha riproporre la richiesta se non si è disposti a starsene inchiodati a casa per 90 giorni? Per assurdo, di tre mesi in tre mesi, potrebbe spirare il termine degli otto anni del contratto di affitto senza che il vigile ed io si possa incontrarci.
- Non sarebbe corretto che il vigile lasciasse una dimostrazione della sua venuta a mezzo di una qualche comunicazione posta nella cassetta delle lettere?
- E’ giusto che io debba continuare, chissà per quanto tempo, a pagare utenze non residenziali per acqua ed elettricità, a non aver un medico sul posto e a rischiare, addirittura, l’annullamento del contratto (nel quale è scritto che tutte le utenze, compresa la tassa sulla nettezza urbana, debbono essere a mio nome ed io non ho nessuna intenzione di pagare all’infinito il sovrapprezzo per la non residenza e per la tassa sulla nettezza urbana).
A giorni avrei dovuto cominciare dei lavori di risistemazione ma credo che dovrò soprassedere perché rischio di spendere dei soldi per delle migliorie che si godrà qualcun altro anche perché se, nonostante la letterina, la residenza non mi venisse concessa penso che comincerei una personale crociata contro questa legge, evidentemente frutto di un legislatore burlone, o contro la sua eventuale errata applicazione.
Scusate lo sfogo ma non ne posso proprio più: sarebbe stato più semplice prendere in affitto il Louvre o ottenere la residenza nel Principato di Monaco!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Nella richiesta sottoscritta è indicato che l’iter per la concessione della residenza sarebbe durato 90 giorni e mi è stato detto che un vigile urbano sarebbe stato incaricato di accertare che effettivamente io vivessi dove avevo dichiarato di vivere ed io ho fatto presente che alcuni giorni a settimana dovevo recarmi regolarmente a Roma.
Ho collocato una cassetta delle lettere al cancello con la sua bella targhetta floreale con il mio nome e cognome ed ho cercato negli altri giorni, nei limiti del possibile, di non allontanarmi da casa ma, si sa, i conti correnti non aspettano, la spesa bisogna pur farla, etc., etc.
Sabato sera uno dei miei vicini si è finalmente deciso a dirmi che il giovedì o venerdì precedenti una macchina della polizia Municipale si era fermata davanti a casa mia.
Il lunedì mattina, di buon ora, mi sono recata dai vigili urbani del Comune ed ho spiegato ad uno di loro l’accaduto. Mi ha suggerito di tornare nel pomeriggio perché avrei potuto parlare con il vigile addetto a questo tipo di rilievi.
Stremata dal caldo, nel primo pomeriggio ho seguito il suo suggerimento ed ho incontrato un vigile che con non molto garbo mi ha chiesto perché fossi andata da loro e non all’anagrafe e di andarci a controllare se l’esito del rilievo fosse stato positivo o negativo. In quest’ultimo caso avrei dovuto riproporre nuovamente la domanda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questa mattina ho saputo che la mia richiesta aveva avuto esito negativo e che dovevo riproporre la richiesta.
Leggermente adirata ho fatto presente che non ero proprio sicura di volerlo fare e che, poiché mi risultava che si potesse presentare una memoria scritta, mi dicessero a chi indirizzarla.
Facevo anche presente che già da tempo vivevo in quella casa come ospite dei miei amici che mi avevano dato la possibilità di capire se veramente volessi trasferirmi e che ai primi di giugno dello scorso anno, citata come testimone da un mio vicino in lite con la sua colf, i carabinieri non avevano avuto nessuna difficoltà a trovarmi.
A quel punto l’impiegato controllata la firma del vigile si è espresso piuttosto negativamente su di lui e mi ha confermato che era il caso che scrivessi una letterina………
- Ora mi domando (e mi piacerebbe che qualcuno potesse rispondermi):
Invasi come siamo da appartenenti a tutte le etnie, con le frontiere aperte alla libera circolazione è accettabile che a una cittadina italiana rispettosa delle leggi venga negata la residenza in un comune della provincia nella quale è nata solo perché un vigile, di suo libero arbitrio, ha deciso di andare a controllare mentre lei era, probabilmente, a far la spesa piuttosto che alla posta o, perdonate la vanità, dal parrucchiere?
- Che senso ha riproporre la richiesta se non si è disposti a starsene inchiodati a casa per 90 giorni? Per assurdo, di tre mesi in tre mesi, potrebbe spirare il termine degli otto anni del contratto di affitto senza che il vigile ed io si possa incontrarci.
- Non sarebbe corretto che il vigile lasciasse una dimostrazione della sua venuta a mezzo di una qualche comunicazione posta nella cassetta delle lettere?
- E’ giusto che io debba continuare, chissà per quanto tempo, a pagare utenze non residenziali per acqua ed elettricità, a non aver un medico sul posto e a rischiare, addirittura, l’annullamento del contratto (nel quale è scritto che tutte le utenze, compresa la tassa sulla nettezza urbana, debbono essere a mio nome ed io non ho nessuna intenzione di pagare all’infinito il sovrapprezzo per la non residenza e per la tassa sulla nettezza urbana).
A giorni avrei dovuto cominciare dei lavori di risistemazione ma credo che dovrò soprassedere perché rischio di spendere dei soldi per delle migliorie che si godrà qualcun altro anche perché se, nonostante la letterina, la residenza non mi venisse concessa penso che comincerei una personale crociata contro questa legge, evidentemente frutto di un legislatore burlone, o contro la sua eventuale errata applicazione.
Scusate lo sfogo ma non ne posso proprio più: sarebbe stato più semplice prendere in affitto il Louvre o ottenere la residenza nel Principato di Monaco!!!!!!!!!!!!!!!!!!