LucaXY
Master Florello
La miglior cosa per vedere se il letame sta maturando è osservarlo durante l'inverno, si dovrebbe vedere del vapore che si alza dal cumulo, questo vuol dire che sono in atto le fermentazioni che portano alla degradazione della sostanza organica, questo "fumo" si crea perché le fermentazioni sprigionano calore, e quindi il letame si riscalda. Se invece uno lo vede alla fine del processo, il letame si deve presentare come una massa omogenea, senza più differenze tra escrementi e paglia o altro, e dovrebbe aver perso anche il caratteristico odore del letame fresco e aver preso un odore più "neutro", i processi fermentativi non devono essere in corso e quindi la massa deve essere a temperatura ambiente. 
I tempi variano con la composizione della massa.
Nel letame bovino ed equino ci sono i residui di paglia utilizzata come lettiera che invece ci sono nella pollina ed in quello di suino.
Il letame equino inoltre sviluppa più calore (utilizzato in passato per la preparazione dei letti caldi).
La pollina vista la sua elevata concentrazione viene disciolta in acqua.
Il letame suino in passato era molto acquoso per l'abbondante acqua utilizzata per il lavaggio mentre oggi sembra essere più concentrato in relazione al razionale utilizzo dell'acqua.
Inoltre incide la temperatura esterna, il volume della massa ed il tipo di concimaia.
IL LETAME DEVE ESSERE PER FORZA MATURO?
Dico la mia:
di norma il letame viene somministrato al terreno a fine estate / inizio autunno e poi interrato con l'aratura profonda, viene cioè fatta la preparazione per la coltura di rinnovo.
Il problema di dare il letame poco maturo in questo caso non esiste in quanto per l'autunno e l'inverno il terreno non ha copertura vegetale.
Si verifica però nel terreno una perdita di azoto ad opera dei microrganismi che non trovando azoto nel letame interrato (rapportoC/N alto) per moltiplicarsi e decomporre quanto interrato lo prelevano dalla soluzione circolante. Se in questa fase c'è copertura vegetale si verifica l'effetto depressivo sulla coltura per carenza di azoto. Questo è anche il motivo per il quale quando si interrano le stoppie è buona norma somministrare azoto al terreno per evitare impoverimenti specie se si effettuano colture intercalari che risentirebbero negativamente.
Voi come lo usate? Dite pure la vostra...
I tempi variano con la composizione della massa.
Nel letame bovino ed equino ci sono i residui di paglia utilizzata come lettiera che invece ci sono nella pollina ed in quello di suino.
Il letame equino inoltre sviluppa più calore (utilizzato in passato per la preparazione dei letti caldi).
La pollina vista la sua elevata concentrazione viene disciolta in acqua.
Il letame suino in passato era molto acquoso per l'abbondante acqua utilizzata per il lavaggio mentre oggi sembra essere più concentrato in relazione al razionale utilizzo dell'acqua.
Inoltre incide la temperatura esterna, il volume della massa ed il tipo di concimaia.
IL LETAME DEVE ESSERE PER FORZA MATURO?
Dico la mia
:di norma il letame viene somministrato al terreno a fine estate / inizio autunno e poi interrato con l'aratura profonda, viene cioè fatta la preparazione per la coltura di rinnovo.
Il problema di dare il letame poco maturo in questo caso non esiste in quanto per l'autunno e l'inverno il terreno non ha copertura vegetale.
Si verifica però nel terreno una perdita di azoto ad opera dei microrganismi che non trovando azoto nel letame interrato (rapportoC/N alto) per moltiplicarsi e decomporre quanto interrato lo prelevano dalla soluzione circolante. Se in questa fase c'è copertura vegetale si verifica l'effetto depressivo sulla coltura per carenza di azoto. Questo è anche il motivo per il quale quando si interrano le stoppie è buona norma somministrare azoto al terreno per evitare impoverimenti specie se si effettuano colture intercalari che risentirebbero negativamente.
Voi come lo usate? Dite pure la vostra...
