ciao njnye! avendo vissuto 17 con una gatta, non ho potuto non notare che aveva sviluppato un linguaggio piuttosto ampio: se si stava attenti si capiva, senza difficoltà, cosa volesse comunicare. miao che cambiavano di tono, volume, cadenza, sequenzialità ecc. e anche espressioni corporee... direi gestuali. dallo 'sbrigati ad aprire la porta sta arrivando tuo marito, non hai sentito il suo tintinnare delle chiavi (a 100 metri, due cortili, due portoni e tre piani di distanza)', al 'non mi sento troppo bene, potrei vomitare tra poco'; al riconoscere la voce mia o di mio marito all'altro capo del telefono e presentarsi per emettere una specie di saluto, mentre se si era al telefono con altre persone se ne stava dov'era; alla disperazione perchè si sentiva abbandonata una volta che le ns vacanze, in cui veniva affidata alle amorevoli cure di mia madre che veniva a vivere a casa nostra, si protrassero per un ns incidente. certo, se si pensa di dare loro cibo e un riparo e basta, e non si sta attenti a quello che esprimono, ok è meglio di niente. ma ci si perde davvero tanto.