miky80
Maestro Giardinauta
Le specie fungine conosciute e presenti in natura(terra, acqua e aria) sono oltre centomila e comprendono organismi unicellulari e organismi pluricellulari tra i quali ci sono i cosiddetti macromiceti che andremo ad analizzare morfologicamente con questa scheda.
E’ necessario premettere che quello che noi definiamo fungo non è nient’altro che il frutto di una pianta, il micelio.
Il micelio è formato da una fitta rete di cellule dette ife, sottili filamenti concatenati la cui conformazione ricorda quella di una ragnatela e generalmente non è visibile ad occhio nudo essendo ben celato nel substrato di crescita (foglie, tronchi, terreno…).
Il carpoforo in realtà quindi è la struttura riproduttiva del micelio.
I funghi che comunemente raccogliamo hanno caratteri morfologici ben osservabili che vanno dal cappello al gambo.
Il cappello del nostro caropoforo che in età giovanile si presenta con la forma subsferica, ossia richiusa verso il gambo per meglio proteggere l’imenoforo, con l’età adulta si apre per meglio svolgere l’attività riproduttiva di cui è artefice.
Esso può essere :
regolare , quindi ben distinto dal gambo a prescindere dalla forma assunta (incavata, convessa, campanulata, imbutiforme etc…)
irregolare se il carpoforo non è dotato di gambo o se ha forme irregolari quindi se sembra una mensola o un ventaglio o se è una semicirconferenza etc…
Polyporus lentus
E’ inoltre importante sottolineare che anche la parte centrale del cappello può essere di forma particolare e quindi rilevante al fine ultimo del riconoscimento.
Parlando di dimensioni si considerano funghi grandi quelli con diametro oltre i 10 cm, medi tra i 5 e i 10 cm e naturalmente piccoli se hanno diametro inferiore ai 5cm.
Il cappello del nostro carpoforo è munito generalmente di cuticola, ossia il rivestimento dello stesso, che può essere
differenziata se si tratta di un elemento ben distinto dalla carne sottostante o
non differenziata e staccabile
e in quale misura lo è dall’orlo verso il centro del cappello stesso, ci sono generi di funghi che sono a se stanti proprio per la caratteristica di avere la cuticola totalmente asportabile come il genere Lepista.
Si dovrà inoltre valutare il tipo di superficie di tale cuticola che potrà essere considerata viscosa o secca e/o friabile tenendo anche conto di quelle che sono le caratteristiche metereologiche del momento, per scoprire se un cappello è viscoso durante un periodo particolarmente siccitoso basterà inumidirlo leggermente per rimettere in evidenza tale caratteristica.
Altra caratteristica importante del cappello sono le ornamentazioni, indicando con tale termine tutto ciò che è visibile sulla superficie stessa del cappello e possono essere:
innate se intrinseche nelle cellule della cuticola stessa come le:
-screpolature o fessurazioni che sono tipiche dei funghi con cuticole secche e prive di elasticità
-desquamature o sfaldature della pellicola tendenzialmente asciutta
-fibrillosità innate come nel caso della Amanita Phalloides
Amanita Phalloides particolare del cappello
adnate o applicate come i residui del velo generale(membrana che avvolge il fungo nello stadio iniziale che tende a disintegrarsi in modo naturale durante la crescita del carpoforo) e si presentano sotto forma di:
-fibrillature dovute ai residui del velo parziale(membrana che protegge l’imenio sino a corretta maturazione) e sono visibili soprattutto sull’orlo del cappello.
-granuli
-squame
-fioccosità
-verruche
verruche di Amanita franchetii e di
Amanita Muscaria
Nel cappello inoltre va osservato l’orlo e di solito si considera la sua direzione rispetto al piano orizzontale e in tal modo si parlerà di orlo:
-involuto se è arrotolato su se stesso;
-revoltuo se è arrotolato verso l’esterno;
-incurvato se è rivolto verso il basso a formare una specie di bordatura al cappello o
-piano se ha la caratteristica di essere orizzontale.
Se invece si considera il suo profilo, l’orlo si definisce:
-regolare se si sviluppa formando una linea retta continua e ben distinta o eventualmente ondulato sinuoso lobato o plissettato se sviluppa andamenti diversi da quello regolare;
-eccedente se supera in modo netto con la sua estensione l’estremità delle lamelle:
-appendicolato se presenta residui del velo generale o parziale
-integro o fessurato e
- se presenta striature e in questo caso si dovrà valutare se è l’orlo che è scanalato o se sono le lamelle che si intravedono attraverso la cuticola e questo avviene soprattutto nei funghi piccoli e poco carnosi.
L’ultima caratteristica che si considera durante l’osservazione e lo studio del cappello è il colore ma è necessario anche dire che è fondamentale non attribuirgli un eccessiva importanza. I funghi infatti presentano infinite tonalità e sfumature e il colore oltre che essere un carattere soggettivo può essere notevolmente differente tra carofori di età habitat e clima differenti nonché per l’esposione stessa ai raggi del sole.
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E’ necessario premettere che quello che noi definiamo fungo non è nient’altro che il frutto di una pianta, il micelio.
Il micelio è formato da una fitta rete di cellule dette ife, sottili filamenti concatenati la cui conformazione ricorda quella di una ragnatela e generalmente non è visibile ad occhio nudo essendo ben celato nel substrato di crescita (foglie, tronchi, terreno…).
Il carpoforo in realtà quindi è la struttura riproduttiva del micelio.
I funghi che comunemente raccogliamo hanno caratteri morfologici ben osservabili che vanno dal cappello al gambo.
Il cappello del nostro caropoforo che in età giovanile si presenta con la forma subsferica, ossia richiusa verso il gambo per meglio proteggere l’imenoforo, con l’età adulta si apre per meglio svolgere l’attività riproduttiva di cui è artefice.
Esso può essere :
regolare , quindi ben distinto dal gambo a prescindere dalla forma assunta (incavata, convessa, campanulata, imbutiforme etc…)
irregolare se il carpoforo non è dotato di gambo o se ha forme irregolari quindi se sembra una mensola o un ventaglio o se è una semicirconferenza etc…
Polyporus lentus
E’ inoltre importante sottolineare che anche la parte centrale del cappello può essere di forma particolare e quindi rilevante al fine ultimo del riconoscimento.
Parlando di dimensioni si considerano funghi grandi quelli con diametro oltre i 10 cm, medi tra i 5 e i 10 cm e naturalmente piccoli se hanno diametro inferiore ai 5cm.
Il cappello del nostro carpoforo è munito generalmente di cuticola, ossia il rivestimento dello stesso, che può essere
differenziata se si tratta di un elemento ben distinto dalla carne sottostante o
non differenziata e staccabile
e in quale misura lo è dall’orlo verso il centro del cappello stesso, ci sono generi di funghi che sono a se stanti proprio per la caratteristica di avere la cuticola totalmente asportabile come il genere Lepista.
Si dovrà inoltre valutare il tipo di superficie di tale cuticola che potrà essere considerata viscosa o secca e/o friabile tenendo anche conto di quelle che sono le caratteristiche metereologiche del momento, per scoprire se un cappello è viscoso durante un periodo particolarmente siccitoso basterà inumidirlo leggermente per rimettere in evidenza tale caratteristica.
Altra caratteristica importante del cappello sono le ornamentazioni, indicando con tale termine tutto ciò che è visibile sulla superficie stessa del cappello e possono essere:
innate se intrinseche nelle cellule della cuticola stessa come le:
-screpolature o fessurazioni che sono tipiche dei funghi con cuticole secche e prive di elasticità
-desquamature o sfaldature della pellicola tendenzialmente asciutta
-fibrillosità innate come nel caso della Amanita Phalloides
Amanita Phalloides particolare del cappello
adnate o applicate come i residui del velo generale(membrana che avvolge il fungo nello stadio iniziale che tende a disintegrarsi in modo naturale durante la crescita del carpoforo) e si presentano sotto forma di:
-fibrillature dovute ai residui del velo parziale(membrana che protegge l’imenio sino a corretta maturazione) e sono visibili soprattutto sull’orlo del cappello.
-granuli
-squame
-fioccosità
-verruche
verruche di Amanita franchetii e di
Amanita Muscaria
Nel cappello inoltre va osservato l’orlo e di solito si considera la sua direzione rispetto al piano orizzontale e in tal modo si parlerà di orlo:
-involuto se è arrotolato su se stesso;
-revoltuo se è arrotolato verso l’esterno;
-incurvato se è rivolto verso il basso a formare una specie di bordatura al cappello o
-piano se ha la caratteristica di essere orizzontale.
Se invece si considera il suo profilo, l’orlo si definisce:
-regolare se si sviluppa formando una linea retta continua e ben distinta o eventualmente ondulato sinuoso lobato o plissettato se sviluppa andamenti diversi da quello regolare;
-eccedente se supera in modo netto con la sua estensione l’estremità delle lamelle:
-appendicolato se presenta residui del velo generale o parziale
-integro o fessurato e
- se presenta striature e in questo caso si dovrà valutare se è l’orlo che è scanalato o se sono le lamelle che si intravedono attraverso la cuticola e questo avviene soprattutto nei funghi piccoli e poco carnosi.
L’ultima caratteristica che si considera durante l’osservazione e lo studio del cappello è il colore ma è necessario anche dire che è fondamentale non attribuirgli un eccessiva importanza. I funghi infatti presentano infinite tonalità e sfumature e il colore oltre che essere un carattere soggettivo può essere notevolmente differente tra carofori di età habitat e clima differenti nonché per l’esposione stessa ai raggi del sole.
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