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La casetta del lago

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RobertoB

Guest
Si, si tratta di una mentalità molto diversa, sulla quale si potrebbero scrivere pagine e pagine senza neanche avvicinarsi al nocciolo della questione.
Quello che posso dire è che è naturale che ogni essere umano cerchi di migliorare le proprie condizioni adattando il suo ambiente di vita.
Quello che contraddistingue quello e altri stili di vita dei paesi meno "sviluppati" (almeno quelli che ho potuto incontrare) non è, come piace pensare ai benpensanti occidentali, una maggior armonia con la natura o una superiore etica ecologista.
La scarsità di mezzi mette di fronte alla cruda consapevolezza che siamo piccoli esseri in un mondo di forze in grado di soverchiare noi e tutti i nostri averi nel giro di un attimo. una semplice pioggia, una siccità, un gelo improvviso, ma anche solo un incidente o una febbre.
L'uomo occidentale ha l'incrollabile certezza di essersi messo al sicuro accumulando cose, valori, assicurazioni private e sociali, globalizzandosi e astraendosi dalla realtà locale.
In parte può anche essere vero, la nostra vita è certamente più stabile e sicura rispetto a quella di un contadino cambogiano o un nomade della Mongolia.
Ma questa sicurezza è relativa non un fatto assoluto.
Questi popoli sanno che arriverà la piena e la siccità, hanno paura e sanno che non possono farci nulla se non pregare, costruiscono una palafitta e scavano un pozzo ma se la piena arriva più alta o se la siccità dura più a lungo e tutto quello che hanno è perduto, possono ricostruirlo in due o tre stagioni perché possono vivere con poco e quel che hanno se lo sono fatti e sanno rifarlo.
Noi abbiamo scavato i pozzi più profondi e costruito le fondamenta più solide, abbiamo scordato l'umiltà e quella consapevolezza dell'incertezza del domani, abbiamo accumulato il lavoro di una vita in merce e denaro, ed ereditato merce e denaro dai nostri padri e nonni. Siamo convinti di aver domato con i soldi le forze che possono distruggerci, e le abbiamo dimenticate.
Se nell'arco della nostra vita una di quelle forze dovesse colpirci chi di noi sa ancora costruire un muro, chi sa coltivare un orto, chi sa scavare un nuovo pozzo...
Daremo la colpa al fato e chiederemo aiuti e sussidi
 
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RobertoB

Guest
Tardo autunno, la nebbia.
Chi doveva migrare se ne è andato e chi è rimasto pensa a sopravvivvere.
Il periodo dell'anno in cui tutto torna alla radice, gli orizzonti si avvicinano e si stringono intorno, lasciando che l'attenzione si concentri su quella piccola parte della terra, quella che ci appartiene e quella a cui apparteniamo.
Tutto si spoglia del superfluo
IMG-20201101-WA0000.jpg
 
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RobertoB

Guest
Qui la nebbia la conosciamo bene...l'anfiteatro morenico di ivrea è una trappola per l'aria e l'umidità. Ieri ad esempio non si è mai alzata, nemmeno nelle ore più calde
 

Picantina

Fiorin Florello
Qui c'è raramente adesso, ma quando da piccola, e proprio in questo periodo, si tornava a casa dalla visita alla nonna, che abitava nel varesotto, faceva quasi paura. Ricordo una volta che per tornare casa, mio papà dovette guidare con la testa fuori dal finestrino. Le strade all'epoca erano in mezzo alla campagna e scarsamente illuminate.
 
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RobertoB

Guest
Dicesi barotto un semplice pezzo di legno di sezione compresa tra 10x10 e 15x15 e lunghezza variabile, grossolanamente squadrato in modo/con attrezzi rudimentali (vedasi la voce "piolet") e per affinità una persona la cui personalità e intelletto ricordino tale oggetto
 

monikk64

Fiorin Florello
Dicesi barotto un semplice pezzo di legno di sezione compresa tra 10x10 e 15x15 e lunghezza variabile, grossolanamente squadrato in modo/con attrezzi rudimentali (vedasi la voce "piolet") e per affinità una persona la cui personalità e intelletto ricordino tale oggetto
:LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL::LOL:
Tutto d'un pezzo, insomma.... E forse addirittura un briciolo quadrato... beh, almeno come sezione.... ;););)
 

monikk64

Fiorin Florello
Apperó!!!!!!bellissimi!!!!!
E sono buoni? :tupitupi: è difficile descrivere i sapori ma provaci.... A cosa somigliano? Consistenza? Sono utilizzabili in cucina?
:V
 
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RobertoB

Guest
se devo essere sincero non sono male ma sono abbastanza anonimi, sarà il clima non confacente...
Hanno la consistenza di una pera,sono un poco dolci, aciduli con un vago sentore di ...ananas?
Poi per dire, a Sabrina piacciono così, ma lei ha una concezione di "dolce" ben diversa dalla mia (goloso cronico)

Mi hanno consigliato di farne una marmellata, proverò e vi saprò dire prossimamente
 

monikk64

Fiorin Florello
lasciando che l'attenzione si concentri su quella piccola parte della terra, quella che ci appartiene e quella a cui apparteniamo.
Mi piace tanto, questa frase...
Specie la parte della "terra a cui apparteniamo"...... :love::love::love:

Quando andavo in montagna spesso mi capitava di avere la sensazione di appartenere a quelle rocce scabre.
C'è chi parla di "conquistare una cima".
Io ho sempre avuto la sensazione di "andare a rendere omaggio a una cima" una specie di reverente resa...
 
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