Devo dire ragazzi che sono rimasto scioccato dall'anno scorso che il mio prato ne ha passate di quelle nere. Da aprile, poichè da neofita non mi ero accorto di niente (diciamo che non avevo ancora l'occhio clinico) ne ho tirato fuori le gambe ad agosto. Quest'anno non volevo incorrere nelle stesse beghe. Con impiego notevole di fatica e soldi per cercare di riparare il più possibile.
E' vero che l'altro anno è stata colpa di una primavera troppo umida e di una mia scorretta gestione del giardino. Quest'autunno ho rimediato il top soil aggiungendo saggia silicea e devo dire che insieme ad una gestione più oculata , grazie a voi, il prato sta notevolmente meglio. Come tempo, soldi e "bile del fegato" penso che si spenda meno con trattamenti preventivi che curativi.
Non pensavo che ci potessero essere fenomeni di resistenza da un anno ad un altro (@ white: mi dici dove posso trovare informazioni a riguardo?) e pensavo inoltre che un trattamento preventivo fosse più gradito al mio prato che uno curativo. IL trattamento preventivo è la normale pratica in agricoltura per qualsiasi coltura sia ornamentale che per alimentazione (vedi trattamenti bisettimanali a olivo e vite). I biostimolanti ed i bioinduttori di resistenza, seguendo le indicazioni riportate in etichetta, sono indicati per essere utilizzati insieme a trattamenti fungicidi per ridurre lo stress del prato al trattamento fungicida stesso.
In ogni caso questa è per adesso la mia visione e quindi fate conto che non vi abbia suggerito niente e continuate pure nella maniera che reputate più congeniale.
Magari dopo un ulteriore top dressing (dopo che mi sono costruito anche io una level lawn), da eseguirsi in autunno, voglio provare il prossimo anno a rilasciare un pò il freno e far andare come natura vuole.....
Per quest'anno "penso" di andare avanti così!
:Saluto::Saluto::Saluto: