Interessantissimo e in gran parte condivisibile il tuo messaggio, Elleboro, però vorrei esprimermi su alcuni punti, sperando di essere abbastanza chiara e concisa.
penso che fra loro ci sia anche gente onesta e dedita a lavorare solo per la res publica, anche se il numero, in questo caso,ahimè diminuisce.)
C'è sicuramente gente onesta, animata da sincera passione politica, che ha a cuore il bene pubblico, ma ci sono troppi personaggi che ambiscono al prestigio personale o tutt'al più a quello del partito; è sempre stata troppo spesso praticata, da noi, l'arte del compromesso per mancanza di coraggio, e non perchè talvolta il compromesso sia davvero necessario, anzi possa anche essere una buona soluzione.
Quanto alla competenza, quando sento mio marito parlare della serie di leggi, leggine, decreti, cavilli, incombenze burocratiche varie che si sovrappongono e a volte si contraddicono, mi vien da pensare all' "Ufficio Complicazione Affari Semplici"! In molti paesi europei per avviare un'attività bastano 4 giorni, in Italia...non te lo dico, che è meglio. Nell'azienda dove lavora, fra un po' sono più gli impiegati che gli operai!
Credo che quella della politica si sia fatta la professione più difficile, oggi.
Pensate alla difficoltà di prendere decisioni (o anche solo di proporle) in materia di biogenetica o di qualunque iniziativa nella quale la Scienza contraddica la Religione, o il fatto disturbi etiche diverse.)
Qui basterebbe seguire l'indicazione data da Cristo stesso, quel 'dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio': governare non significa contraddire la religione, ma creare regole di convivenza che possano essere seguite da tutti i cittadini, di qualsiasi religione
ci chiediamo se sia più importante il fatto che tutti dobbiamo mangiare e bere e che abbiamo le stesse esigenze fisiologiche o se invece debba avere più peso il fatto che la sensibilità, l'intelligenza e il carattere siano invece diversi per ciascuno di noi. Ma qui mi fermo perchè questo è proprio il terreno nel quale è meglio non entrare..)
io invece ci entrerei un pochino, perchè che spero che, anche con idee politiche molto diverse, ci sia una base comune su cui tutti possiamo concordare.
Io penso che tutti gli essere umani abbiano diritto ad una vita dignitosa e che assicurare questo sia il primo dovere di ogni paese civile, poi ognuno andrà avanti secondo le sue capacità individuali e la sua libera scelta
Su tutto il resto, sulle regole della convivenza, su come distribuire le risorse ecc. ci si può mettere d'accordo e anche scendere a compromessi, ma sempre civilmente
abbiamo esattamente quel che ci meritiamo, sia perchè lo abbiamo scelto attraverso le elezioni, sia perchè non riteniamo di impegnarci di più per cambiare le cose...)
su questo sono del tutto d'accordo con te