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Il peso delle parole

Stato
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Olmo60

Guru Master Florello
Vado anch'io a pensieri liberi allora...senza certezze in proposito: la parola è strumento ....chi l'impugna la dirotta dove più è utile al proprio scopo.....
questo è l'uso che ne fanno gli avvocati, ma più in generale la parola serve semplicemente per spiegare il proprio pensiero...
la parola in sè non è "concetto filosofico" "principio assoluto" ... invece lo sono le azioni...le prese di posizione..i fatti concretila parola impegna alla verità in proporzione alla scolarizzazione però poi si scopre che è vero il contrario...
questa non la capisco: come possono le azioni essere un "concetto o un principio"..non c'è niente di più opinabile di un'azione: i fatti concreti sono molto più interpretabili delle parole: la storia è solo un'interpretazione infinita dei fatti..
che la spontaneità (quindi la verità) sta alla persona umile semplice non necessariamente "acculturata"
:astonished::fifone2:
spontaneità=verità? mi sembra che con le parole hai qualche difficoltà..ad affibbiare loro il vero significato:confuso::)
 
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daria

Master Florello
Non sono una persona che dà molto peso alle parole, possono essere di una falsità estrema (sia in positivo che in negativo). Per me contano di più i fatti, gli atteggiamenti.

Infatti non mi piace il pc per questo: a volte si scrivono cose che non esprimono esattamente quello che pensiamo o comunque che gli altri potrebbero interpretare in modo diverso da ciò che intendevamo. A tu per tu si capisce molto meglio ed è molto più difficile travisare o comunque molto più facile chiarirsi.....

Anche il carattere che si esprime da uno scritto è diverso da come si è in realtà (a me succede anche per telefono, tutti pensano che sono inca++ata...)

Quindi sì alle parole ma accompagnate dalle espressioni del viso e del corpo altrimenti no, non ci credo molto....

(ma si sarà capito quello che volevo dire????)

Boh! :D

Posso dirti che leggendoti a me dai l'impressione di una indagatrice, una che scava e che non molla facilmente la presa se si appassiona a un argomento.
Qui la forza della parola scritta la eserciti :eek:k07: :)
 

hermioneat

Florello
Cantava Mina.... parole parole soltanto parole tra noi....
Se sono soltanto parole al vento, dette tanto per dir qualcosa, a poco servono anche se molto possono far male. Se insieme alle parole c'è ragionamento, empatia, voglia di confronto.... è tutta un'altra cosa.
Sono un ottimo strumento se ben usate, pessimo se adoperate senza conoscerne il significato. Certo che a tu per tu, con le espressioni del volto e l'intonazione della voce possono avere più peso e significato e soprattutto sono più difficilmente fraintese. Nel caso, poi, con altre parole si possono spiegare le precedenti.
Scrivendo è diverso, non si vede il viso di chi invia nè di chi riceve e l'interretazione è più "libera!, anche di trovare significati che non esistono o che non esistevano nell'intenzione di chi ha scritto.
Non dimentichiamo che le parole sono fatte di aria ma hanno il peso di una montagna.
(l'ho letto da qualche parte ma non ricordo dove :cry:)
 

paolaas

Guru Giardinauta
Boh! :D

Posso dirti che leggendoti a me dai l'impressione di una indagatrice, una che scava e che non molla facilmente la presa se si appassiona a un argomento.
Qui la forza della parola scritta la eserciti :eek:k07: :)

Ah ah, davvero?
Sì, mi piace pensare a voce alta e mi piace tanto pensare.....
E mi piace mettermi in gioco, ascoltare gli altri, pensare a quello che dicono loro e vedere se mi ci ritrovo o no, se ho qualcosa da imparare (quasi sempre) o qualcosa da offrire (spero qualche volta).
E che qui mi trattengo, dovresti vedere di persona....
 

paolaas

Guru Giardinauta
Anche nel parlato (a tu per tu, intendo) i professori di marketing ci insegnano la legge del 7: quando parliamo riusciamo ad esprimere il nostro concetto al 70%. Nello stesso momento il nostro interlocutore capisce correttamente il 70% del nostro 70%, morale: quando parliamo all'altro arriva esatto solo il 49% di quello che vogliamo dire!!!!

Interessante, no?

(sarà per quello che parlo tantissimo? Così il mio 49% è un po' di più....)
 

rocco.co

Guru Giardinauta
questo è l'uso che ne fanno gli avvocati, ma più in generale la parola serve semplicemente per spiegare il proprio pensiero... questa non la capisco: come possono le azioni essere un "concetto o un principio"..non c'è niente di più opinabile di un'azione: i fatti concreti sono molto più interpretabili delle parole: la storia è solo un'interpretazione infinita dei fatti..:astonished::fifone2:
spontaneità=verità? mi sembra che con le parole hai qualche difficoltà..ad affibbiare loro il vero significato:confuso::)


Ma che bravaaaaaaaa!
Mi ricordi qualcuno .......
 
Andrea potrebbe dire la sua ... finny sta giocando alla filibusta ...
images

Finny è di là a far casino, Andrea invece dice solo che le parole sono quello che ci permettono di esprimere cosa e chi siamo. Sia che si menta, sia che si dica la verità , se si riesce a leggere o ad ascoltare OLTRE le parole (e qua ci vuole un po' di esercizio) si scopre un intero universo. I romanzi e le storie in effetti li chiamano "finzione". Ma che di solito dice immense verità
Poi, e va bene, le parole si possono usare per far ridere, per offendere, per insultare, per ferire, per sedurre, ecc ecc.

Dall'altro lato, invece, gli occhi e le orecchie di chi ascolta: troppo spesso si legge male, si ascolta male o parzialmente.
Troppo spesso si ascolta solo in parte, si è bloccati, incastrati dai propri preconcetti, o limiti, o stati d'animo.
Augh, ritorno da Fin e Cpt. Phallus che mi reclamano.
 
V

vinceco2

Guest
La parola?
è importante ,la scompongo ,analizzo e la uso per arrivare dove voglio.
so offendere ,adulare ,circuire ed altro.
ciao
vincenzo
 

francoises

Giardinauta Senior
Le parole hanno un peso specifico enorme se sono dette da persone che "contano", sono più leggere delle piume se si trovano sulla bocca degli stolti.

Le mie parole sono sassi
precisi aguzzi pronti da scagliare
su facce vulnerabili e indifese
sono nuvole sospese
gonfie di sottointesi
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose indimenticate
a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare
Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato
sono foglie cadute
promesse dovute
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate
sul foglio capitate per sbaglio
tracciate e poi dimenticate
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire
lo ammetto
strette tra i denti
passate, ricorrenti
inaspettate, sentite o sognate...
Le mie parole son capriole
palle di neve al sole
razzi incandescenti prima di scoppiare
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare
piccoli divieti a cui disobbedire
sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare
si perdono al buio per poi ritornare
Sono notti interminate, scoppi di risate
facce sopraesposte per il troppo sole
sono questo le parole
dolci o rancorose
piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre
un bacio a testa prima del sonno
un altro prima di partire
le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire...
strette tra i denti
risparmiano i presenti
immaginate, sentite o sognate
spade, fendenti
al buio sospirate, perdonate
da un palmo soffiate


[video=youtube;7pzO5hRdwzM]http://www.youtube.com/watch?v=7pzO5hRdwzM[/video]
 
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rocco.co

Guru Giardinauta
Nello specifico?"pregasi dire il peccato e anche il peccatore":lol::lol::D

Una pulce nella biancheria intima! :lol::lol:

Dai lo avevo pure scritto:"Vado anch'io a pensieri liberi allora...senza certezze in proposito"
Ero ancora intenta in riflessione puramente spirituale ed emotiva ed arrivi tu con la razionalità cartesiana ! :martello2
Hai gelato la germinazione di un seme poetico che sarebbe stato di alto valore letterario ..son certa!" :lol:
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
i saggi sanno parlare ......ma non vogliono e soppesano le parole

i muti vorrebbero parlare ......ma non possono e sanno esprimere con poche parole .......quello che di solito noi esprimiamo adoperandone moolte di più.
 
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rocco.co

Guru Giardinauta
Andrea invece dice solo che le parole sono quello che ci permettono di esprimere cosa e chi siamo. Sia che si menta, sia che si dica la verità , se si riesce a leggere o ad ascoltare OLTRE le parole (e qua ci vuole un po' di esercizio) si scopre un intero universo. I romanzi e le storie in effetti li chiamano "finzione". Ma che di solito dice immense verità
Poi, e va bene, le parole si possono usare per far ridere, per offendere, per insultare, per ferire, per sedurre, ecc ecc.

Dall'altro lato, invece, gli occhi e le orecchie di chi ascolta: troppo spesso si legge male, si ascolta male o parzialmente.
Troppo spesso si ascolta solo in parte, si è bloccati, incastrati dai propri preconcetti, o limiti, o stati d'animo.
Augh, ritorno da Fin e Cpt. Phallus che mi reclamano.

Mhhhh..... così ragionando attribuisci maggiore importanza all'ascolto (all'interpretazione) che alla parola
Non credi che "un equilibrio dinamico" tra interlocutori porti al risultato da te indicato come primario..cioè il manifestarci per ciò che siamo?

Inoltre credo che l'uso della parola non sia solo esternare ..comunicare al mondo... le nostre peculiarità ma anche e soprattutto riempire di rumore il silenzioso vuoto esistenziale....che sia col canto o con la poesia o con la filosofia o col grande fratello:confuso:

Insomma ...citandoti....sia "che si menta" sia che "si limone" sempre ghiaccioli sono!
( E così son tornata roccocò) :lingua:
 

miciajulie

Fiorin Florello
pensavo.... ( e già questo è un problema!) che poi ci sono quelli che qualunque parola tu usi per spiegarti, per cercare di farti capire, comunque non la interpretano mai, dico mai, nel modo in cui tu vorresti che arrivasse. insomma, tutte le parole del mondo non servono con i sordi 'dentro'. o forse si è così diversi che pur parlando lo stesso idioma è come se lo si parlasse diverso dall'interlocutore.

c'è chi bada più ai fatti che alle parole. io bado al tono. degli altri e basta, pare. mi pesa chi mi urla nelle orecchie con violenza, e anche se dice cose (che lui reputa) buone a me arrivano come insulti. e ho un problema simile, forse, a quello di paolas: chi sente me - sembra, si dice - spesso crede io sia arrabbiata, infastidita, ironica, schifata e quant'altro, quando ho invece la sensazione di uscirmene con una voce normale e un tono consono a ciò che sto dicendo. questa contestazione me la muove il coniuge. non ho mai osato chiedere ad altri se è così anche per loro. ebbene sì, non ne ho il coraggio.
 
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rocco.co

Guru Giardinauta
Ma appunto vedete?
Il problema è usare la parola senza contraddittorio...aspettarsi dall' ascoltatore un'accettazione passiva (io per prima...non è una predica!)

Carichiamo di tanta aspettativa la parola usata per trasmettere il nostro messaggio che poi restiamo comunque delusi da qualsivoglia reazione nell'interlocutore

Che come metro di valutazione del prossimo si usino i fatti o le parole o il tono di voce ... qualsiasi unità di misura...se però poi non creiamo il confronto risulta impossibile comunicare....:confuso:
 

rootfellas

Florello
questa discussione è fantastica, c'è tanto di quel peso da riempirci un bilico, che forum di filosofi che siamo diventati.
Buon per i liceali.
 
Stato
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