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Il
Punica granatum è una pianta abbastanza duttile per farne ciò che si vuole o quasi, quindi anche un bonsai.
I bonsai di melograno sono piuttosto gradevoli per via delle foglie piccole.
Devi evitare la crescita dei rami bassissimi.
Spesso più piante di melograno si uniscono a livello del tronco, per formarne uno più grande.
Ti riporto un articolo che ho trovato interessante, ma purtroppo non ne ricordo la più fonte.
A causa della sua lunghezza sono costretto a dividerlo in due post.
MELOGRANO (Punica granatum)
Qualche parola su come ottenere ogni anno una buona fioritura dei Melograni. Applicando le tecniche adeguate i risultati non tarderanno ad arrivare.
Famiglia: Punicaceae Genere: Punica
Specie: Punica granatum; Punica Protopunica
Punica granatum var. Nana
Punica granatum var. Nejikan
Il melograno (
Zakuro, in giapponese) può raggiungere i 3-5 m d'altezza; si presenta eretto e molto ramificato, con rami un poco spinosi. I più giovani hanno la corteccia rossiccia e liscia, mentre nel tronco e nei rami vecchi la corteccia è grigio-cinerea e screpolata. In soggetti annosi, si nota un movimento di corteccia con andamento attorcigliato. Originario della Persia, fu introdotto nel Mediterraneo già nell'antichità; in Italia si può trovare, inselvatichito, al sud. È una pianta che s'incrocia molto facilmente, perciò esistono infinite varianti tra pianta e pianta, che tuttavia non devono essere considerate come varietà, salvo che non presentano caratteristiche stabili attraverso generazioni successive. Predilige terreni argilloso-sabbiosi e tendenzialmente calcarei. Sopporta difficilmente temperature inferiori ai – 10°C. Le foglie sono ellittiche, intere, e lunghe 5-7 cm. di colore verde tenue, lucenti, e opposte, ottuse e subacute; prima di cadere, nel tardo autunno, assumono una colorazione giallo-dorata. Il Melograno fiorisce in giugno/luglio al nord e in aprile/maggio al sud della nostra penisola. Questa prima fioritura produce, sulla cima dei rami, da uno a cinque fiori, che molto raramente fruttificano. Dopo la prima fioritura, la vegetazione si allunga e prepara la seconda fioritura, che potrebbe fruttificare. I fiori, molto appariscenti, solitari, (ogni singolo fiore è ermafrodito) si sviluppano alla sommità dei rami. Sono sessili, lunghi 3-4 cm. ed hanno un calice fuso con l'ovario infero (situato di sotto al calice), campanulato e carnoso, di colore rosso-vermiglio, col tubo saldato all'ovario e il lembo diviso in cinque-sette lobi valvati e persistenti. La corolla è composta di cinque-otto petali anch'essi di colore rosso-vermiglio, presto caduchi e da numerosi stami, con antere gialle. I frutti (balauste) sono globiformi e di grandi dimensioni; dapprima verdognoli, poi gialli e, a maturazione completa, assumono un colore rosso-corallo con sfumature scarlatte. La buccia, lacerandosi, scopre, nelle tre logge, i numerosissimi semi rosei e translucidi, irregolarmente sfaccettati (si sostiene che abbia 613 semi così come l’Antico Testamento contiene 613 leggi). Il frutto, sostenuto da uno pseudo-peduncolo, è commestibile, gradevolmente dolce-acidulo. Esiste anche una varietà nana di melograno, con foglie e frutti di proporzione ridotte. Questa varietà purtroppo richiede maggiori attenzioni. Il melograno è considerato uno dei migliori materiali bonsai, sopporta le potature drastiche e la pinzatura continua delle gemme, è facile da raccogliere, da far radicare, possiede un gran vigore di crescita, e si adatta molto bene al vaso bonsai. Il melograno assume aspetti molto attraenti, soprattutto per quanto riguarda la sua ramificazione che diviene finissima se si presta particolare attenzione alla potatura dei nuovi germogli. Il suo legno alquanto duro, permette di attuare con buon risultato
Jin dall'aspetto molto naturale. La fioritura ed i bellissimi frutti completano le qualità di quest'albero. Le sue caratteristiche ne fanno anche una delle specie più adatte ad essere trattate come
Shohin (varietà nana). Il melograno tuttavia ha anche degli aspetti poco favorevoli quali la sua scarsa longevità e la tendenza a seccare i rami giovani in inverno. È soggetto inoltre ai ritiri di linfa, dovuti alla potatura di grossi rami.
Propagazione
Propagazione per seme: i semi in autunno, vanno estratti dal frutto, asciugati e stratificati in sabbia. Vanno seminati al caldo, tra i 16 ed i 20°C. ad inizio primavera, in un semenzaio composto di (1/3 di sabbia di fiume grossa, 1/3 di torba e 1/3 di
akadama) collocandolo al sole: nel giro di tre settimane i semi dovrebbero cominciare a vegetare.
Propagazione per talea: si prelevano le talee semi legnose in giugno-luglio, meglio se con piede. La talea deve essere lunga circa 10/12 cm. e provenire da un ramo che è fiorito l'anno precedente. Dalla talea raccolta si eliminano le ultime due foglie e si tagliano le rimanenti a metà, per evitare un'eccessiva traspirazione. Si riempie il contenitore con il medesimo terriccio indicato per i semi e si piantano le talee singolarmente a distanza di 5 cm. l'una dall'altra; in seguito vanno bagnate a fondo e collocate in un luogo molto luminoso, al riparo però da sole e vento. A distanza di un mese bisognerà iniziare a somministrargli concime, ma durante il primo anno non si dovranno potare. L'anno seguente, appena dopo il risveglio vegetativo, si trapianteranno in vasi singoli di coltivazione, tagliando le radici. Proteggere le giovani piantine durante l'inverno dal troppo freddo e dalla troppa pioggia.
Propagazione per margotta: si deve eseguire in maggio. Si scorteccia la parte di tronco dove si desidera che nascano nuove radici, si ricopre il taglio con sfagno bagnato e si avvolge il tutto con della plastica, legata saldamente alle due estremità. Il melograno radica facilmente: dopo trenta-quaranta giorni si saranno sviluppate numerose radichette, quindi si potrà già dividere la nuova pianta dalla pianta madre per collocarla in un vaso di coltivazione.
Esposizione
Predilige i luoghi caldi con molto sole; l'ideale è che possa ricevere anche una buona ventilazione. Inoltre una buona luminosità è indispensabile per assicurarsi una considerevole fruttificazione. Bisogna valutare però che, mentre è molto resistente al caldo estivo più intenso, sopporterà difficilmente temperature inferiore ai – 10°C e soprattutto alle gelate invernali: per questo motivo, al nord ai primi abbassamenti di temperatura la pianta andrà protetta, riparandola in serra fredda.
Annaffiatura
È importante, che tra un'annaffiatura e l'altra il terriccio abbia il tempo di asciugarsi. Un buon drenaggio, è indispensabile al fine di un rapido assorbimento dell'acqua. Vanno comunque assolutamente evitati sia gli eccessi sia le insufficienti annaffiature. Dalla primavera in poi si deve innaffiare abbondantemente, prima e dopo la fioritura per favorire la maturazione dei frutti. A volte la mancanza d'acqua durante la formazione dei fiori e dei frutti, provoca il loro aborto; mai bagnare i fiori. In inverno, anche per i vasi ritirati in luoghi temperati, occorre mantenere il terreno umido ma non inzuppato.
Potatura e Pinzatura
La potatura di formazione, con tagli anche di rami importanti, si esegue esclusivamente prima della ripresa vegetativa, evitando di tagliare i rametti corti e spinosi. Il segreto per ottenere i frutti da un bonsai di Melograno è di compiere la pinzatura subito dopo la prima fioritura. Anche se è possibile tentare di impollinarlo artificialmente, si riesce ad ottenere il frutto naturalmente, pinzando nel momento giusto e ponendo l'esemplare in pieno sole, all'aria aperta. Dato che il Melograno fiorisce sempre sulla cima dei rami, l'obiettivo è ottenere rami corti. Bisogna impostare la pinzatura in modo tale che, dopo la seconda vegetazione (fine giugno inizio luglio al sud, agosto/settembre a nord), fiorisca dai nuovi germogli. Anche se ogni albero è differente, quando la vegetazione arriva ai 15-20 cm. di lunghezza, (fine giugno) si pota il bonsai di Melograno lasciando due nodi. Si può anche pinzare l'albero normalmente ogni volta che un ramo ha sette od otto paia di foglie lasciandone due paia, (anche se le due inferiori non sono realmente foglie) alla fine di giugno.
Questo procedimento fa sì che la successiva vegetazione nasca direttamente dalla base del ramo, più piccola e con le foglie sensibilmente ridotte. Da questo momento si può lasciar crescere liberamente. Cominceranno a formarsi gemme da fiore sulle punte dei rami; allora si scelgono quelle che interessano e si tagliano le altre. Da quest'ultima fioritura si può essere quasi certi di ottenere frutti. Dato che le foglie dei Melograno nascono sempre a coppie ogni volta che si pota i rami nascono sempre a due a due. Se si accorcia molto dopo la prima fioritura i germogli non, si allungheranno eccessivamente prima di fiorire di nuovo. Quindi per la buona riuscita della fioritura bisogna tenere presente:
- la fioritura avviene in due momenti, maggio-giugno e agosto;
- fioriscono unicamente i rametti corti e spinosi;
- le gemme da fiore sono presenti solo sull'estremità dei germogli nuovi;
- il frutto compare durante la seconda fioritura;
- non sempre si manifestano due fioriture. Inoltre bisogna ricordare che al successo della fioritura del melograno concorrono innumerevoli fattori, tutti indispensabili: concimazione, rinvaso, annaffiatura, pinzatura.