ciao Nicoserena
Marcello ha ragione, è una pianta che se si ammala difficilmente le sue foglie cuoriformi di medie dimensioni ritorneranno pulite
non è capricciosa come molte spontanee, tipo aquilegia o nigella, ma ha alcune caratteristiche delle spontanee, come avere una crescita poco o per niente condizionabile da forzature e anticipi, anche se resiste a qualche periodo di siccità e calcareità ( per non parlare di salinità): il Gossypium si può coltivare in vaso, anche se raramente in questo modo supererà il mezzo metro, però al secondo anno dopo la semina possiamo fare in modo che si ramifichi parecchio, in modo da vere più fiori biondi dai petali delicati tipo anemoni o papaveri e più sfere globose che lentamente si apriranno lasciando le impronte dei lobi come una porta dell'astronave Enterprise, facendo uscire il prezioso batuffolo che poi si espande in forme sempre meno compresse e definite ( e meno bianche, in definitiva)
è una di quelle piante che consumano parecchio dell'ambiente circostante, tolgono anzichè dare, chiedere al lago di Aral per conferma, e ciò non dipende dalle elevate esigenze idriche necessarie per farla diventare altamente produttiva, o da un mero discorso di impoverimento del terreno: non scambia con le altre piante, e scompare facilmente se le condizioni non sono ideali e costanti
a me restò la vaga impressione di aver coltivato un tipo di "cece" imperiale, con la differenza che alcuni cerali o legumi se secchi e messi in fasci sono molto belli e augurali, mentre invece le foglie tipo acero smussato del gossypium e le capsule dei batuffoli non si prestano