L'olmo cinese (zelkova nire o Ulmus parvifolia che dir si voglia) viene sempre indicata come pianta da interno, perchè originaria di una zona sub-tropicale, ma posso assicurare che sta benissimo fuori in inverno, anche al nord (ne ho una che nonostante sia al freddo da quest'autunno e senza nemmeno il vaso riparato, non solo è ancora viva ma ha continuato a mettere quanche fogliolina in pieno inverno). Evidentemente la specie (come tutto il genere degli olmi) è molto adattabile, e questa in particolare può comportarsi come caducifoglia o come semi-sempreverde a seconda del clima (la mia non si è spogliata del tutto). Perciò a mio avviso è meglio tenerla fuori piuttosto che in casa al caldo...
Riguardo al boschetto, il discorso è un po' complesso perchè si deve rendere l'idea di un bosco naturale, quindi ci sono alcuni accorgimenti che andrebbero presi, tra cui:
-scegliere piante di età e dimensioni diverse (perchè un bosco non è un frutteto, ma è composto da piante nate in tempi diversi).
-Deve sempre esserci una pianta leader, più alta e matura delle altre (in natura è la pianta nata prima, le altre si sono sviluppate dai suoi semi e sono comunque in posizione subordinata).
-La pianta leader va in primo piano, e le piante più piccole vanno ai lati, e sul fondo, in modo da dare un'illusione ottica di profondità.
-Le piante non devono formare disposizioni regolari, non devono essere equidistanti ma creare zone di maggior concentrazione (ad es. attorno al leader) e zone relativamente vuote. Per evitare simmetrie è bene che le piante siano in numero dispari, anche se oltre le 10 unità il colpo d'occhio non se ne accorge.
-Dato il poco spessore della lastra, conviene prima di tutto fissare dei fili di rame alla roccia (con mastice da marmo, oppure facendo dei buchi), nelle posizioni in cui si decide vadano le piante, in tal modo è agevole fissare le radici impedendo il movimento.
-Riguardo al terreno, la cosa migliore è usare la Ketotsuchi, che è una specie di argilla malleabile ma che poi rimane in posizione: si usa per creare un contorno di contenimento attorno alla lastra, che poi verrà riempito con normale terriccio drenante (pomice o akadama, o comunque la solita miscela che ognuno è abituato a usare). In tal modo il terriccio rimarrà sulla lastra senza erodersi.
Poi io te l'ho fatta semplice, in realtà un boschetto non è mai definitivo, ci sarà sempre qualcosa che non va, ma secondo me da soddisfazioni.