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Cosa resta di italiano in italia?

Tropicalia

Aspirante Giardinauta
So per certo che la maggioranza delle grosse aziende sposta la produzione all’estero solo ed esclusivamente per aumentare il margine di guadagno e godere di norme sindacali flessibili, meglio se inesistenti. Quindi il discorso dell’eccessiva tassazione non vale per tutte, anzi direi giusto per qualcuna. Oltretutto, spesso chi accoglie queste aziende concede vantaggi fiscali notevoli, a volte totalmente esentasse per un tot di anni. E’ una logica di mercato veramente vergognosa e ci sono anche dei ricatti, come alcuni produttori che minacciano di andarsene se non hanno agevolazioni e sussidi.
 
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rootfellas

Florello
So per certo che la maggioranza delle grosse aziende sposta la produzione all’estero solo ed esclusivamente per aumentare il margine di guadagno e godere di norme sindacali flessibili, meglio se inesistenti. Quindi il discorso dell’eccessiva tassazione non vale per tutte, anzi direi giusto per qualcuna. Oltretutto, spesso chi accoglie queste aziende concede vantaggi fiscali notevoli, a volte totalmente esentasse per un tot di anni. E’ una logica di mercato veramente vergognosa e ci sono anche dei ricatti, come alcuni produttori che minacciano di andarsene se non hanno agevolazioni e sussidi.

concordo e faccio anche un nome di produttore che ricatta lìItalia da anni, quattro lettere, si scrive fiat si legge MAfiat
 

scardan2

Maestro Giardinauta
e ha la faccia di tolla di dire che la sua impresa non ha mai chiesto soldi all'italia quando per anni è stata sovvenzionata sennò falliva.
Inoltre paga ul 12.5% di tasse sui suoi utili mentre chi lavora per lui paga lo scaglione irpef che è almeno doppio.
 

scardan2

Maestro Giardinauta
So per certo che la maggioranza delle grosse aziende sposta la produzione all’estero solo ed esclusivamente per aumentare il margine di guadagno e godere di norme sindacali flessibili, meglio se inesistenti. Quindi il discorso dell’eccessiva tassazione non vale per tutte, anzi direi giusto per qualcuna. Oltretutto, spesso chi accoglie queste aziende concede vantaggi fiscali notevoli, a volte totalmente esentasse per un tot di anni. E’ una logica di mercato veramente vergognosa e ci sono anche dei ricatti, come alcuni produttori che minacciano di andarsene se non hanno agevolazioni e sussidi.

Ha senso però.
Io stato estero so che le imprese portano lavoro e quindi fanno girare soldi, anche se le tasso poco ho un effetto positivo. Far partire da zero un tessuto imprenditoriale non si puo perché richiede anni e anni. Allora metto in piedi delle infrastrutture valide e attiro le imprese da altri paesi offrendo loro condizioni agevoli. Io come stato estero ci guadagno.
Tu come imprenditore straniero ci guadagani anche tu, perché vedi che li ti servono tutto sul vassoio d'argento.
QUindi vai, è la scelta razionale per entrambi gli attori coinvolti.

La cosa vergognaosa è semmai che in Italia non si riescano a offire queste condizioni vantaggiose. Sappiamo tutti infatti che l'impresa italiana non è fatta da quei pochi grandi nomi/colossi, ma da quelle migliaia e migliaia di piccole o micro-imprese a conduzione familiare, che raramente superano i 6 addetti e che lavorano come muli, spesso con entusiasmo, e che lo stato a volte sembra fare di tutto per stroncare. Ma la ricchezza del paese viene prevalentemente da lì.
Alcune regioni hanon un tasso di imprenditorialità molto piu alto di altro. Non è che i bolognesi siano geneticamente migliori dei salernitani, è che vivono in un contesto dove comportamenti creatori di ricchezza vengono incentivati. Ma sono spesso incentivati da iniziative private o da enti che agiscono autonomamente, quasi mai dallo stato.
Un esempio? Premi in soldi per idee di impresa che sembrano funzionare, dati anche a neolaurati, strutture/sedi offerte a costo zero per tot anni cioè per la fase di start-up della nuova azienda, costo di brevettazione coperto dall'università/regione/comune per aiutare la nuova impresa a nascere, etc.
Insomma le ricette ci sono, lo scandalo è che applicarle è quasi una battaglia, e che lo stato se interviene lo fa ostacolando o appesantendo.

Ed è così in tanti settori. Anche marystar ha stanziato dei fondi per finanziare progetti di ricerca, ad esempio, davvero. Ma a leggere le procedure per chiederli cadono le braccia, decina di pagine di istruzioni, una burocrazia allucinante, mesi e dico mesi di tempo solo per adempiere agli obblighi formali, cioè pippe cartacee. E solo per fare domanda eh, non per averli, ma per chiedere di poterli eventualmente avere. Uno ci rinuncia, il gioco non vale la candela.
 

rootfellas

Florello
e ha la faccia di tolla di dire che la sua impresa non ha mai chiesto soldi all'italia quando per anni è stata sovvenzionata sennò falliva.
Inoltre paga ul 12.5% di tasse sui suoi utili mentre chi lavora per lui paga lo scaglione irpef che è almeno doppio.

espropriano i contadini per la tav... mentre dovrebbero espropriare la fiat.
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Ha senso però.
Io stato estero so che le imprese portano lavoro e quindi fanno girare soldi, anche se le tasso poco ho un effetto positivo. Far partire da zero un tessuto imprenditoriale non si puo perché richiede anni e anni. Allora metto in piedi delle infrastrutture valide e attiro le imprese da altri paesi offrendo loro condizioni agevoli. Io come stato estero ci guadagno.
Tu come imprenditore straniero ci guadagani anche tu, perché vedi che li ti servono tutto sul vassoio d'argento.
QUindi vai, è la scelta razionale per entrambi gli attori coinvolti.

Questo ragionamento lo ha fatto la regione dell' Allgäu in Baviera, non solo ti danno pure la possibilità di aprire un'impresa con solo un euro di capitale. Sembra inverosimile ma è così.
 

carne

Florello Senior
La felicità e la perfezione non è mai a casa propria...però cìè molta gente che l'italianità la viene a cercare apprezzandola...che forse-forse siamo noi italiani a non essere italiani?
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
La felicità e la perfezione non è mai a casa propria...però cìè molta gente che l'italianità la viene a cercare apprezzandola...che forse-forse siamo noi italiani a non essere italiani?

Non ho capito, cioè io per essere italiana italiana devo far finta che in Italia è tutto a posto? Che non abbiamo un governo fatto da 40 ladroni, che tutto va alla perfezione? E già italiano tutto a tarallucci e vino.
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Io no ma ho un'amica olandese che trova strano che in Italia si paga l'IVA anticipata di un reddito presunto, lì lei paga su quello che guadagna e non su quello che guadagnerà.
Se si parla di IVA, in Italia può essere liquidata in diversi modi, a scelta del contribuente.
Facciamo attenzione che l'IVA non è un'imposta sul reddito ma un'imposta reale (sulle cose).
Se si parla di IRPEF, in tutti gli stati che conosco, si dà un acconto mensile a fronte di un conguaglio annuale al momento della dichiarazione dei redditi.

Certo, bisognerebbe parlare di servizi offerti in cambio invece che di tasse, e non credo che la riduzione delle tasse in cambio dell'assenza di servizi sia un grande affare.
Se le tasse da una parte mettono in difficoltà il "made in italy", secondo me il problema principale è dato dalla burocrazia.
Qui in Scandinavia abbiamo tasse più alte, ma aprire un'impresa è relativamente facile e veloce.
Naturalmente, neanche qui si fanno miracoli, anche le imprese danesi fanno offshoring, da Nokia a Ikea.
 

paolaas

Guru Giardinauta
In questo momento credo che il problema dello spostamento all'estoro di reparti di produzione o dell'intero processo produttivo sia comune a tutti gli stati europei....

Io mi sono incavolata non poco un paio di anni fa quando ho letto la notizia che una importante azienda tessile locale (di alto livello) aveva spostato la produzione in Romania: 85 dipendenti tutti a casa.... E non per rimanere in piedi ma per guadagnare di più. Non solo: la nuova dirigenza ha ritenuto molto più vantaggioso per loro passare alla vendita diretta al pubblico aprendo qualche centro monomarca dei loro prodotti. Ha "scoperto" che vendendo direttamente al pubblico, invece che passare attraverso rivenditori, si guadagna di più. Certo: i venditori fino ad oggi gli hanno creato una piazza e loro arrivano belli belli ad aprirsi un proprio negozio, e non è che tengono i prezzi più bassi per fare un "favore" al consumatore finale (eh no, perché se possono vogliono vendere anche attraverso la tradizionale rete di vendita e non potrebbero se immettessero sul mercato i loro prodotti a prezzi più bassi....).

Queste sono le furbizie di oggi..... Ma era tanto per fare un esempio....
 

carne

Florello Senior
Non ho capito, cioè io per essere italiana italiana devo far finta che in Italia è tutto a posto? Che non abbiamo un governo fatto da 40 ladroni, che tutto va alla perfezione? E già italiano tutto a tarallucci e vino.
Se non sbaglio il titolo era...cosa resta di italiano in Italia...io ho pensato a cosa abbiamo, non cosa va male e io vedo che di italiano ce ne sono di cose che mi piacciono ...tanto che non vorrei cambiare nazione...sono d'accordo con te se ti riferisci solo a ciò che non funziona.
Io non cambierei il clima, l'arte, i paesi, l'alimentazione, la testa di parecchie persone meravigliose...ti rispondo con un aforisma molto bello...vorrei la forza di cambiare le cose che posso modificare e la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per distinguere la differenza tra le une e le altre

In questo momento credo che il problema dello spostamento all'estoro di reparti di produzione o dell'intero processo produttivo sia comune a tutti gli stati europei....

Io mi sono incavolata non poco un paio di anni fa quando ho letto la notizia che una importante azienda tessile locale (di alto livello) aveva spostato la produzione in Romania: 85 dipendenti tutti a casa.... E non per rimanere in piedi ma per guadagnare di più. Non solo: la nuova dirigenza ha ritenuto molto più vantaggioso per loro passare alla vendita diretta al pubblico aprendo qualche centro monomarca dei loro prodotti. Ha "scoperto" che vendendo direttamente al pubblico, invece che passare attraverso rivenditori, si guadagna di più. Certo: i venditori fino ad oggi gli hanno creato una piazza e loro arrivano belli belli ad aprirsi un proprio negozio, e non è che tengono i prezzi più bassi per fare un "favore" al consumatore finale (eh no, perché se possono vogliono vendere anche attraverso la tradizionale rete di vendita e non potrebbero se immettessero sul mercato i loro prodotti a prezzi più bassi....).

Queste sono le furbizie di oggi..... Ma era tanto per fare un esempio....

Io so che a capo delle aziende ci sono delle persone che cercano profitto e vanno dove lo possono trovare; come pure le persone dipendenti cercano un posto sempre migliore lasciando il vecchio anche se questo andar via può creare difficoltà all'azienda.
Su tutto il resto sono del tuo parere.
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Giusto il titolo era cosa resta di italiano, niente e di conseguenza le cose vanno male. Per quanto riguarda il clima e tutto l'ambaradan ti rispondo con le stesse parole che dissi ad una mia amica olandese che amava la Sicilia ma che avendo un figlio autistico si rendeva conto che non poteva avere nessun aiuto: Non si vive di solo sole e di mare, ad un cittadino serve moooooooolto di più.
 

carne

Florello Senior
ma allora non ci capiamo, io ho detto quello che IO vedo di italiano come vedo anche ciò che non mi piace ...come quello che prende la pensione di invalidità truffando, come quello che timbra il cartellino e va in spiaggia...e qui l'elenco è lungo.
Non sarà che il governo rispecchia un po' la società? Un tempo dire ...sono un galantuomo era un onore, ora si sentirebbe dire che è un povero stupido...usando una parola decente.
 

Olmo60

Guru Master Florello
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steto73

Aspirante Giardinauta
Imporre la filiera corta ai supermercati che stanno uccidendo l'agricoltura , potrebbe essere già un passetto.
 
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