So per certo che la maggioranza delle grosse aziende sposta la produzione all’estero solo ed esclusivamente per aumentare il margine di guadagno e godere di norme sindacali flessibili, meglio se inesistenti. Quindi il discorso dell’eccessiva tassazione non vale per tutte, anzi direi giusto per qualcuna. Oltretutto, spesso chi accoglie queste aziende concede vantaggi fiscali notevoli, a volte totalmente esentasse per un tot di anni. E’ una logica di mercato veramente vergognosa e ci sono anche dei ricatti, come alcuni produttori che minacciano di andarsene se non hanno agevolazioni e sussidi.
Ha senso però.
Io stato estero so che le imprese portano lavoro e quindi fanno girare soldi, anche se le tasso poco ho un effetto positivo. Far partire da zero un tessuto imprenditoriale non si puo perché richiede anni e anni. Allora metto in piedi delle infrastrutture valide e attiro le imprese da altri paesi offrendo loro condizioni agevoli. Io come stato estero ci guadagno.
Tu come imprenditore straniero ci guadagani anche tu, perché vedi che li ti servono tutto sul vassoio d'argento.
QUindi vai, è la scelta razionale per entrambi gli attori coinvolti.
La cosa vergognaosa è semmai che in Italia non si riescano a offire queste condizioni vantaggiose. Sappiamo tutti infatti che l'impresa italiana non è fatta da quei pochi grandi nomi/colossi, ma da quelle migliaia e migliaia di piccole o micro-imprese a conduzione familiare, che raramente superano i 6 addetti e che lavorano come muli, spesso con entusiasmo, e che lo stato a volte sembra fare di tutto per stroncare. Ma la ricchezza del paese viene prevalentemente da lì.
Alcune regioni hanon un tasso di imprenditorialità molto piu alto di altro. Non è che i bolognesi siano geneticamente migliori dei salernitani, è che vivono in un contesto dove comportamenti creatori di ricchezza vengono incentivati. Ma sono spesso incentivati da iniziative private o da enti che agiscono autonomamente, quasi mai dallo stato.
Un esempio? Premi in soldi per idee di impresa che sembrano funzionare, dati anche a neolaurati, strutture/sedi offerte a costo zero per tot anni cioè per la fase di start-up della nuova azienda, costo di brevettazione coperto dall'università/regione/comune per aiutare la nuova impresa a nascere, etc.
Insomma le ricette ci sono, lo scandalo è che applicarle è quasi una battaglia, e che lo stato se interviene lo fa ostacolando o appesantendo.
Ed è così in tanti settori. Anche marystar ha stanziato dei fondi per finanziare progetti di ricerca, ad esempio, davvero. Ma a leggere le procedure per chiederli cadono le braccia, decina di pagine di istruzioni, una burocrazia allucinante, mesi e dico mesi di tempo solo per adempiere agli obblighi formali, cioè pippe cartacee. E solo per fare domanda eh, non per averli, ma per chiedere di poterli eventualmente avere. Uno ci rinuncia, il gioco non vale la candela.