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Cosa resta di italiano in italia?

paolaas

Guru Giardinauta
Noi possiamo fare qualcosa come consumatori o già non abbiamo più scelta?
Secondo me è propio il consumatore che ha scelto. Ha scelto di dare la priorità al risparmio invece che alla qualità, chi produceva a costi superiori non vendeva più e ha chiuso (o spostato la produzioni in lidi più economici). Siamo noi consumatori che abbiamo aperto il mercato ai prodotti a basso costo (il fatto che siano stranieri o meno per me è irrilevante, punterei più che altro il discorso sulla qualità).
Se entra in Italia un prodotto cinese di buona qualità, senza sostanze tossiche o rischi per la sicurezza e senza sfruttamento dei lavoratori ben venga. A questo punto però accettiamo che abbia un prezzo diverso perché non si può pensare di avere tutte queste caratteristiche con il prezzo super economico....
Putroppo oggi il prezzo alto non necessariamente è proporzionato al grado di qualità e credo sia questa la cosa peggiore perché è a questo punto che non siamo più in grado di scegliere....
 

paolaas

Guru Giardinauta
L'artigiano, alcuni fortunati, rimangono made in Italy. Prendi l'idraulico. Quello non ce lo possono importare.
Ma già se si cerca il muratore.............
Bhè ma non è che il lavoratore straniero sia per forza un male per la nostra società. Anzi in certi settori sono bravissimi (ho avuto esperienza proprio con un idraulico, polacco, bravissimo: di una precisione e una pulizia di lavoro mai viste...)
 

greenstone

Giardinauta Senior
Nel prodotto italiano ti metto pure le grandissime firme, i marchi dell'alta moda; quando non producono all'esterno, fanno produrre in Italia a ditte cinesi, che comunque costano la metà di quelle italiane PUR pagando tasse e dipendenti con contratti italiani (lasciamo stare il nero che c'è anche in casa nostra) e lavorano benissimo al pari degli italiani, quando non meglio... Sai quanto prende un cinese regolare (con fattura) a montare (il materiale lo forniscono le ditte) una cintura di Dior o di Cavalli? 4 EURO. Un italiano, quando va bene, ne prenderebbe 7 o 8...

E poi la cintura di Dior o di Cavalli montata dai cinesi in negozio al dettaglio costa la metà??? Sai non son pratico... giusto per capire....e sempre così per informazione quanto può costare una di queste cinture??
 

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
E poi la cintura di Dior o di Cavalli montata dai cinesi in negozio al dettaglio costa la metà???...
No di certo; può costare parecchie centinaia di euro, anche un migliaio o più, dipende dai modelli. E con stampato "made in Italy" bello chiaro... :squint: A parte che "negozio al dettaglio" è una parola grossa, sempre di boutique in via Montepoleone o simili si tratta! :D
 

paolaas

Guru Giardinauta
QUello che mi disturba fortemente (e lo dico anche da venditrice) è proprio questo: il prezzo non è più proporzionato alla qualità.

Io vendo occhiali e vi giuro, certe volte mi vergogno a vendere roba a quei prezzi con quella qualità.... E' che a me li fanno pagare uguale come quando li facevano buoni e io... devo camparci col negozio...
Ho già smesso di lavorare con un'azienda per quel motivo ma vedo che ora quasi tutte si stanno uniformando a quello standard -bassissimo- di qualità.... Che tristezza....
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Scusate, ma il problema è molto più vicino e molto più lontano allo stesso tempo.
Io vivo in Danimarca da quasi quattro anni ormai, e anche qui abbiamo gli stessi problemi con le grosse compagnie locali che fanno offshoring della forza lavoro.
Questo è il mondo, anzi, questo è il mercato, alla faccia di chi l'ha voluto.
Il primo problema sono le politiche interne. L'Italia fa scappare da ridere a tutto il mondo occidentale.
In Danimarca è piuttosto facile aprire un'attività, e io stesso ci sto facendo un pensierino, anche se per ora il mio lavoro è più che soddisfacente, visto che guadagno circa il doppio di quanto guadagnano i miei coetanei in Italia. Lo Stato ci aiuta, soprattutto se siamo giovani, e la burocrazia è minima e si può fare praticamente tutto online. Io non ho mai messo piede nell'ufficio del comune se non per votare.
Per esempio, l'università non solo è gratuita, ma gli studenti, tutti, ricevono un assegno mensile di 3500-4000 corone (circa 750 euri).
Tra sussidi di disoccupazione, assicurazione privata ed A-Kasse, in caso di licenziamento si arriva a prendere uno stipendio mensile di circa 1500 euri al mese, fino a tre anni.
In Italia non esiste nulla di simile.
Ora, se uno sente di avere qualche capacità da mettere a frutto, perchè dovrebbe stare in Italia a rischiare?

Secondo problema, se ci si ostina a pagare 500 euri per una borsa di Gucci o Prada o Louis Vuitton...
 

Pin

Master Florello
Se trovi una louis vuitton a 500 euro me lo dici?
Si siamo stati noi consumatori a portare il mercato a questo livello.
Ma a occhio e croce tutto è iniziato quando si sono spostate fabbriche, è iniziata la cassa integrazione, molti hanno perso il lavoro.
Quindi qualcuno, forse tanti, si sono visti costretti ad acquistare tutto ciò che che si potevano permettere, per non andare in giro nudi.
Non credo che tutti siano genovesi, di braccino corto, ma di portafoglio vuoto e sempre più vuoto.
 
ma non è che il mito del "made in italy" è semplicemente un mito?
Io personalmente la tanto decantata "qualità" italiana l'ho sempre vista, anche in tempi non sospetti, solo in articoli di target molto alto.
Io al di là del "made in" o del brand cerco sempre di trovare cose con un buon rapporto qualità prezzo. A volte le trovo pure.
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
La qualità italiana c'è in alcune cose, ma non viene sfruttata a dovere.
Faccio un esempio pratico.
La metro di Copenhagen è una delle migliori del mondo, per tecnologia ed efficienza.
È stata costruita dall'Ansaldo.
La stessa Ansaldo, tuttavia, ha avuto un ritardo di 5 anni nel consegnare un ordine di 88 treni con il risultato che l'ordine è stato dirottato sulla compagnia francese Bombardier.
Cosa dovremmo pensare?

Quindi qualcuno, forse tanti, si sono visti costretti ad acquistare tutto ciò che che si potevano permettere, per non andare in giro nudi.
Putroppo, quando vedo ragazzine, e tante, andare in giro con borse e vestiti firmati che costano quasi quanto una rata del mio mutuo, mi faccio delle domande.
L'impressione che ho dalle poche volte che vengo in Italia è che le uniche cose che contano siano avere un bell'aspetto e guardare la partita. Del resto chissenefrega.
Magari mi sbaglio, ma se questo è il problema, la carenza della qualità dei prodotti è solo un piccolo sintomo.
 

Pin

Master Florello
La qualità italiana c'è in alcune cose, ma non viene sfruttata a dovere.
Putroppo, quando vedo ragazzine, e tante, andare in giro con borse e vestiti firmati che costano quasi quanto una rata del mio mutuo, mi faccio delle domande.
L'impressione che ho dalle poche volte che vengo in Italia è che le uniche cose che contano siano avere un bell'aspetto e guardare la partita. Del resto chissenefrega.
Magari mi sbaglio, ma se questo è il problema, la carenza della qualità dei prodotti è solo un piccolo sintomo.

Sai ci sono tanti falsi d'autore in giro, le vere firme non sono poi così tante.
Le poche volte che vieni in Italia noti le cose più eclatanti, il calcio è lo sport nazionale, per una partita si fermano città.
Il bel apparire, penso che sia mondiale, chi vuol apparire male in arnese, che poi ci sia mancanza di specchi è diverso.
Ci sono tante altre cose.
Concordo che che la qualità italiana è mal sfruttata, ma questo ci porta al solito discorso di mancnaza di organizzazione di mercato ecc ecc
 

Olmo60

Guru Master Florello
Avendo lavorato in una sartoria di capi firmati (Dolce e Gabbana- Valentino- M.Lugli- D&G.- Cavalli...) mandavamo all'estero (India, Turchia, Marocco e Cecoslovacchia) le etichette per questi capi con su scritto "made in Italy": perciò mi sono sempre chiesta come fosse possibile e da questo deduco che non si può sapere SE veramente un capo confezionato "made in Italy" lo sia veramente. Poi, dal momento che avevamo anche laboratori in Italia, per la mia esperienza devo dire che la qualità delle confezioni fatte in Italia era più alta: forse perchè in Italia c'erano delle -maestre- che seguivano il lavoro sul posto, mentre all'estero andavano solo saltuariamente, quindi capitava spesso di dover disfare intere linee al momento del rientro..
 

letizia66

Florello
E' dall'età di 6 anni che ho cominciato a girare con mia madre per fiere, ingrossi di tessuti e abbigliamento , nel negozio ci sono cresciuta e devo dire che sono molto preoccupata per l'andamento del mercato e i motivi sono svariati primo in assoluto la produzione che si è spostata all'estero poichè in italia i costi da sostenere non sono compensati dai ricavi , ho visto chiudere decine di laboratori e piccole aziende che producevano soprattutto in campania,le stesse davano lavoro a interi paesetti ,anche lavoro a casa magari in nero ma pur sempre lavoro che non c'è più ,secondo per la forte presenza di persone che tendono prevalentemente a lavorare e guadagnare qui e che poi mandano fuori dall'italia i propri introiti. Cosi facendo si blocca il circolo economico (produzione, vendita, ricavo, guadagno, rimmissione di denaro sul mercato per soddisfare i bisogni) poichè il guadagno non viene speso in italia ma la valuta viene mandata in altri paesi. Oltretutto mi chiedo , aiutatemi voi a capirlo se sapete, come si può fare a produrre trasportare e vendere e guadagnare con una maglia o una camicia al prezzo di 5 € le spiegazioni che i più mi hanno dato non sono per niente gradevoli.
Non sono per il made in italy ad ogni costo ma non mi piace per niente quello che stanno facendo al nostro paese per pulire denaro sporco o mettendo in commercio prodotti a rischio.
Siamo noi consumatori a scegliere e visto che posso ancora "scegliere" preferisco un prodotto di qualità ,controllato e che sia venduto da chi il denaro lo rimette in circolazione nel mio paese, se costa di più un perchè c'è ,vorrà dire che ne comprerò una invece di due .
 

Olmo60

Guru Master Florello
Di italiano in Italia resta:
lo scetticismo
la rassegnazione
la tendenza atavica ad aspettarsi una soluzione dall'esterno
il compiacimento della furbizia
mancanza di senso dello stato.

I resti etruschi e Pompei che si sbriciola.

In positivo: il Brunello di Montalcino e il tartufo bianco d'Alba.

C'era una volta Prato, polo tessile italiano smantellato nel giro di pochi anni (non secoli, nè decenni) dall'immigrazione cinese = polo tessile sommerso....
 

greenstone

Giardinauta Senior
No di certo; può costare parecchie centinaia di euro, anche un migliaio o più, dipende dai modelli. E con stampato "made in Italy" bello chiaro... :squint: A parte che "negozio al dettaglio" è una parola grossa, sempre di boutique in via Montepoleone o simili si tratta! :D

Grazie per la precisazione ma so di cosa parlavo, il mio era un modo di dire, se abbassano i costi abbassassero anche le ali........a questo punto la domanda è pressapoco quella, ma se come sempre sanno tutto di tutti che gusto ci trovano gli italioti a farsi fottere???

P.S. Mi sa che alla fine in italia di italiano ci son rimasti solo gli italioti!!!
 
Ultima modifica:

letizia66

Florello
Non credo siano in molti a vestire firmato e per made in italy io non intendevo le grandi firme (quelle hanno la forza economica che gli consente di attuare le strategie di mercato più redditizie) mi riferivo a piccoli laboratori,piccole aziende di cui il paese era pieno e che davano la possibilità di lavorare a una miriade di persone ,una rete di piccoli e medi imprenditori produttori del made in italy che ormai è quasi del tutto scomparsa.
 
mettetela come vi pare ma l'Italia è e rimane un paese magico... 'o sole.... 'o mare....

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