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Cosa rende una pianta resistente al freddo?

Blade Spirit

Giardinauta
Buongiorno a tutti,

una domanda.
Ci sono piante resistenti al freddo, altre no.
La domanda da bambino di 3 anni è: perché?
La domanda più intelligente è: cosa le rende resistenti al freddo?

La mia domanda nasce dal fatto che sto provando a coltivare la Delonix Regia e la Jacaranda Mimosifolia. Sono alberi tropicali e da me in inverno non potrebbero mai sopportare le rigide temperature. La mia zona climatica è USDA 8.

La Delonix leggo può reggere i 3 - 4°C sporadici (come USDA è classificata >=10). Leggo inoltre che ha un legno tenero e un apparato radicale che si sviluppa in superficie. Ora queste possono essere le cause? Nel senso che con legno tenero e radici superficiali appena gela il terreno gelano anche le radici e buonanotte Delonix? O c'è dell'altro?
Fosse così, tra tessuto non tessuto sulla chioma, paccimatura e coibentazione del vaso, potrebbe essere ovviato il problema. Ma dubito sia così semplice.

La Jacaranda invece leggo che regge anche qualche grado sotto zero (come USDA è classificata >9). Il legno della Jacaranda è anche usato in edilizia, quindi moldo duro ma non ho letto nulla sull'apparato radicale. Cosa la rende più resistente al freddo?

Un conto prendere le cose per come sono, ma capirlo magari aiuta a farle sopravvivere :D

Grazie!
 

cri1401

Florello Senior
La spiegazione scientifica io non te la so dare ma secondo il tutto si riduce all'evoluzione.
Le piante, come tutti gli organismi viventi, si sono evolute e adattate a vivere in zone completamente diverse da quelle di origine, sviluppando nuovi generi, vedi già solo la differenza di chioma tra il pino marittimo e il classico pino che trovi in montagna. Ma è un provesso MOLTO lungo. Se una pianta cresce solo in una determinata fascia climatica, farla adattare al nostro clima è difficile.
Per le tue piante credo che la loro sopravvivenza dipenda da quanto si vada sotto lo zero d'inverno e per quanto tempo (e li non ci si può far nulla perché non si può sapere in anticipo) e dove vivi, nel senso: fondo valle, collina, mezza collina, città, campagna. Sono tutti fattori che influiscono: dalle mia parti in collina c'è gente che coltiva tranquillamente palme, banani (un mio amico ne ha uno enorme bellissimo in giardino), ulivi.....Ma da me a fondo valle è troppo umido e non c'è niente di peggio che il gelo umido o la nebbia gelida (galaverna) quindi alcune piante le devo per forza ritirare (agrumi, oleandri, mirto, callisteamon, gerani, calle....).
Però lo scorso inverno, invece che togliere le radici delle canne indiche e ritirarle, abbiamo coperto il terreno con la loro vegetazione e con uno spesso strato di paglia e contando anche che erano a ridosso di un muro in mattoni non sono morte ma stanno gettando bene.
 

Blade Spirit

Giardinauta
Ho letto questo oggi.

Se le piante sono decidue devono essere messe a svernare in un luogo completamente buio, al riparo dalle gelate invernali e dalle escursioni termiche diurne.

Buio?!
In effetti foglie non ne hanno più... però come ci si regola con la lunghezza e soprattutto con la variazione della lunghezza del giorno?
Certo che se una decidua d'inverno non ha bisogno di luce, allora il discorso cambia parecchio!
 

sonapipian

Giardinauta
Uno dei problemi fisiologici del freddo, il più facilmente intuibile, è il comportamento della pianta quando le temperature vanno sotto zero: l'acqua contenute nelle cellule e nelle strutture extracellulari ghiaccia e i cristalli rompono le strutture vitali della pianta (l'acqua è uno dei pochi composti il cui stato solido occupa un volume maggiore dello stato liquido).
Caratteristico è l'effetto di una pianta non resistente al freddo dopo una gelata: prova a mettere l'insalata in congelatore, e una volta scongelata l'effetto non sarà troppo differente dall'averla lessata: in un caso le cellule si sono rotte a causa dell'aumento di volume del ghiaccio, nell'altro perchè l'acqua cellulare è entrata in ebollizione e ha creato lo stesso danno.

C'è un modo per abbassare il punto di congelamento dell'acqua?
Si: è quello di metterci dentro un qualcosa in soluzione.
Es un sale.
O uno zucchero.
O qualche altro composto solubile.

Ecco: nelle piante non scorre acqua pura, ma l'acqua fa da veicolo a varie sostanze nutritive e di altra natura, e queste abbassano il punto di congelamento dell'acqua.

Es se lasci all'aperto le piante grasse sotto una certa temperatura, vedrai che in pochi giorni tenderanno a colorarsi di rosso: riescono così a concentrare sostanze come antociani e carotenoidi che aiutano la pianta a mantenere i liquidi vitali a una temperatura no dannosa, ovviamente in un range di temperatura limitato. ma anche no: es il Sempervivum è una pianta grassa che vive sulle alpi, per cui resiste benissimo anche a temperature molto basse.
Però perchè questo avvenga la pianta per tempo quasi si disidrata, concentra la poca linfa rimasta e passa tranquillamente l'inverno a svariati gradi sotto zero. Se la si porta improvvisamente a bassa temperatura senza questa organizzazione biochimica, muore.

Fatta questa premessa ogni pianta è un mondo a se, e ogni pianta ha sviluppato per resistere a temperature basse, o molto alte.
Per cui in alcuni intervalli la pianta si è adatta, ma oltre muore.



Ma il congelamento della linfa è solo uno degli aspetti, infatti ci sono piante tropicali che necessitano comunque di temperature minime vitali "alte" (es 15° o 20), ed è ovvio che a quella temperatura l'acqua non congelerebbe.

Il danno da congelamento è solo uno dei parametri perchè la pianta non possa "funzionare".
Infatti ci sono altri aspetti da considerare: la cellula è un piccolo laboratorio chimico, molto piccolo ma immensamente più complesso di una industria chimica, e molti processi avvengono grazie a particolari proteine e complessi proteici che danno il massimo di se in determinati intervalli di temperatura, fuori di questi intervalli non funzionano, e no si possono innescare i vari processi vitali.

Per cui magari una pianta si è adattata (in centinaia di miglia di anni) a vivere in un determinato ambiente, però ildelicato equilibrio dei complessi fenomeni chimici che avvengono nella cellula deve rispettare moltissimi parametri (umidità dell'aria, delsuolo, temperatura, escursione termina, insolazione) e a volte variando anche un solo parametro di questi la pianta entra in crisi.

Magari -invento- le cellule di una pianta -facciamo l'esempio della pianta tropicale- sono in grado di resitere fisicamente a una temperatura bassa ma pur ben sopra la sua temperatura di congelamento, però magari a quella temperatura i suoi enzimi no sono in grado es di elaborare che ne so: uno zucchero, o una catena proteica ed ecco che la pianta, anche se non congelata muore.

Altri aspetti: magari a una temperatura inferiore non vivono determinati organismi -in genere funghi o anche batteri- che "collaborano" con funzionalità radicale ,per cui questo è ancora un aspetto differente e in parte aggirabile "addizionando" i terreni di coltura.
 
Ultima modifica:

AANGELO

Bannato
Origine delle specie per mezzo della selezione naturale. Charles Darwin

oppure


www. tropicamente.it


per le tropicali, le minime che sopportano, di solito si intende per piante adulte in condizioni ottimali, non certo per piantine coltivate in zone come il nord Italia

Angelo
 
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