Sarà anche come dite voi, ma vi assicuro che qui a trieste, contro l'oidio alle viti si da il verderame da almeno qualche secolo, lo faceva mio nonno, il nonno di mio nonno etc etc, solo che si da come preventivo, non come curativo, sarà mica perchè essendo un SOLFATO, cioè un sale di ZOLFO , la sua azione disidratante sul micelio fungino è più che sufficiente a prevenire l'instaurarsi di infezioni fungine? Vorrei inoltre ricordare che il solfato di rame è acido, e questa sua caratteristica stimola il rafforzamento della cuticola fogliare, rendendo ancora più difficile l'instaurarsi dell'infezione.
Per la cronaca, mio nonno, prima delle due guerre, aveva un vigneto e produceva vino a livello amatoriale, inoltre aveva una sconfinata passione per le rose, ebbene, lui sosteneva che col clima di trieste, l'uso dello zolfo era inutile, e che gli interventi col verderame erano più che sufficienti per avere rose e viti perfettamente sane, come in effetti lui aveva. Non dico che lo zolfo sia inutile, badate bene, ma che in un clima secco, come è generalmente quello di trieste, non è indispensabile, per il semplice motivo che il verderame basta, soprattutto per un caso di infezione limitato come quello in questione.
PS: le rose del mio giardino non perdono quasi mai le foglie, perchè i nostri inverni sono raramente rigidi, quindi, un'infezione fungina in questo periodo non è da sottovalutare, infatti, ho spesso notato che resta quiescente fino a primavera, per poi ripartire con rinnovata violenza ai primi tepori, quando l'umidità atmosferica ancora elevata, rende inefficaci i trattamenti con zolfo.