• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Cos'è sta"cosa"sulle rose?

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Dato che ero di passaggio da queste parti, ho letto e confermo anch'io, almeno per quel che conosco ossia la parte fitopatologica.
Considerato che Girasole è interessata a saperne di più, il nome scientifico del 'mal bianco della rosa' è Sphaerotheca pannosa; circa gli antioidici ne ho scritti una mezza dozzina nella sez. 'malattie e parassiti' alla richiesta "Che malattia può essere" di AcquaeSole; ma non è il caso di trattare a fine stagione (ho delle petunie in terrazzo, pochi giorni fa sembravano quasi innevate dall'oidio, stamattina non ce n'è quasi più senza peraltro trattamenti di sorta). L'andamento epidemiologico dipende essenzialmente da temperatura (= 20-25°C) e umidità (= elevata), non pioggia battente che invece ostacola la diffusione del patogeno, il quale sverna nelle gemme come micelio o cleistotecio (corpo fruttifero nero e piccolo come capocchia di spillo): ecco perchè è bene asportare e distruggere la vegetazione infettata.
Circa la necrosi basale la prima ipotesi è cancro da Coniothyrum fuckelii: valgono le indicazioni che hai già avuto; come lotta chimica in questo caso ci stanno i prodotti rameici, ma anche i sistemici come i triazoli (cfr. il rimando di cui sopra) che sono ottimi contro l'oidio, ma anche qui non è adesso il momento di trattare (piuttosto in primavera o in concomitanza con le potature).
Ciao a tutti
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Semplicemente che i sintomi descritti da Girasole riconducono all'oidio, che le sostanze attive elettive contro l'oidio sono lo zolfo e diverse molecole di sintesi come nel prodotto citato da Elena, il TOPAS, di cui in commercio ce ne sono quattro con varie sigle, ma sono tutti a base di penconazolo, un sistemico: varia solo la % del p.a., la formulazione (oggi si tende a preparali in granuli idrodispersibili che non fan polvere e sono più sicuri per l'operatore), e la composizione (il TOPAS COMBI della Syngenta ha l'1,5% di penconazolo e il 40% di zolfo). Nel corso degli ultimi 20 anni si è succeduta più di una famiglia di antioidici di sintesi, ma alcune non hanno più ricevuto o sono in attesa di rinnovo ministeriale e dunque ritirate dal commercio (uno per tutti: il dinocap, che veniva proposto per uso giardinaggio).
Già che sono sullo storico-fitoiatrico, vi racconto, se non lo sapete già, come fu che si inventò il verderame.
Nel corso dell'ottocento, per contrastare la terribile fillossera della vite, si trovò che la vite europea innestata su quella americana resisteva al parassita, senonchè, importando la vite americana si importò anche la peronospora:lingua: . Ora un tal Millardet si accorse (1881) che in certi filari le vite addossate ai paletti di sostegno era meno infette che le altre, e ne scorpì il motivo: i paletti erano stati trattati con solfato di rame che si riteneva ne impedisse l'immarcimento; inoltre i vignaioli di Bordeaux solevano cospargere le viti di un miscuglio di calce e solfato di rame, ritenuto velenoso, per scoraggiare i furterelli dei 'mariuoli' (il verde ha sempre dato l'idea del veleno).
E da quel dì in avanti...
Comunque il rame ha anche un effetto secondario contro altri funghi patogeni, l'oidio in argomento, le monilie, la muffa grigia, inoltre è batteriostatico dunque è impiegabile anche contro il pericoloso colpo di fuoco batterico delle pomacee.
Ciao a tutti.
 
Alto