si, è il metodo per far campare le azalee che per come vengono trattate nei vivai, sarebbero "programmate" per avere vita breve, questo perchè quando le compri tutte fiorite sono pompate al massimo e il pane radicale è diventato una matassa inestricabile, idororepellente e compatta di radici sofferenti.
Praticamente accade che la pianta viene sfruttata al massimo e trattenuta nel medesimo vaso (piccolo) per troppo tempo, le radici iniziano a spiralizzarsi cercando vie di uscita e nuova terra che non trovano, e creano come detto un pane compattissimo che spesso si ha difficoltà a bagnare.
Se tu prendi il pane così come lo trovi e lo metti in un vaso più grande, le radici non ce la fanno a districarsi e sfruttare il nuovo terreno rimanendo nel vecchio pane, quindi poi la pianta morirebbe.
Allora è necessario estrarre la pianta dal vaso, tagliare il pane con un coltello affilato o con delle forbici, tutto intorno per qualche centimetro, prorpio tagliando le radici, poi rinvasi nel più largo usando terriccio per acidofile mischiato a aghi e corteccia di pino sminuzzati, non prima di aver steso un buon strato drenante sul fondo del nuovo vaso, composto da cocci, polistirolo, pezzi di pigna, ghiaia di pomice (no argilla espansa).
Poi annaffi e stai attenta ai ristagni idrici.
Così facendo le radici, il cui processo di spiralizzazione viene interrotto dai tagli, iniziano a lasciare il vecchio pane e sfruttare il nuovo terriccio.
Facendo così ho due azalee indica che non mi hanno mai dato problemi (se non inizialmente) fiorendo anche in autunno.
Ecco una delle due a fiore variegato che ha fiorito fino a poco fa, e adesso ha sempre un fiore: